Nickname: alida
Titolo: Il calore di un
ricordo
Avvertimenti: ambientato dopo la seconda
Guerra magica
Rating: verde
Prompt obbligatorio: Harry
Potter
Prompt bonus: sciarpa
Introduzione: Dopo alcuni
mesi dalla fine della seconda
Guerra magica, Harry decide di aprire il suo vecchio baule,
proverà emozioni
inaspettate.
NdA: nessuna
Questa storia ha
partecipato al Flash-Contest indetto da
Sophie 85.
E’ arrivata
penultima, ma a me piace comunque parecchio.
Spero
possa piacere
anche a voi.
p.s. Ho apportato alcune
correzioni di punteggiatura
rispetto al testo che ha partecipato al contest.
Ringrazio Sophie 85 per la
velocità con cui ha corretto i
lavori delle partecipanti al contest.
La seconda guerra magica
si era conclusa da pochi mesi, facendo
più vittime di quante ci si sarebbe potuto aspettare su
entrambi i fronti.
Nessuno sarebbe vissuto per sempre, ma vedere tante vite svanire
lasciava un
grande freddo dentro l’anima.
Vite che si erano perse
nel tragitto o che forse non avevano
mai imboccato il sentiero giusto; tutte,
indistintamente, erano solo un ricordo.
Harry era seduto a gambe
incrociate sul pavimento di legno
della sua camera, davanti a sé c’era il buon
vecchio baule che per diversi anni
aveva contenuto tutta la sua vita magica, ma che il mese di settembre
appena
trascorso era rimasto inutilizzato.
A guardarlo bene gli
ricordava quello dell’ufficio del
professor Lupin da cui era uscito un terribile molliccio con le
sembianze di un
Dissennatore. Con
il tempo Harry aveva
imparato che i Dissennatori erano tutt’altra cosa.
Eppure di fronte a quel
baule provava la stessa ansia. Forse
anche perché sapeva
che in caso di
necessità il professor Lupin non sarebbe stato lì
presente per porgergli una
barretta di cioccolato.
Harry tese le braccia e
pose le mani sul meccanismo di
apertura, quando qualcosa attirò la sua attenzione.
Di lato del baule sbucava
fuori un pezzo di lana rossa, e si
poteva anche notare parte dello stendardo dei Grifondoro.
Il cuore di Harry
mancò un battito. Quello era stato uno dei
primi indumenti di sua proprietà che non aveva dovuto
dividere con nessuno: la
sciarpa della sua casa di appartenenza, che gli riconosceva davanti a
tutti le
qualità di animo coraggioso e leale.
Con le dita
accarezzò le frange della sciarpa, poi aprì il
baule. Naturalmente dentro c’era di tutto: piume, inchiostro,
pergamene,
cioccorane scartate e figurine di vecchi presidi. I libri del sesto
anno non
erano stati tolti, e alcuni si erano aperti spiegazzando le pagine.
Infine il suo sguardo
ritornò sulla sciarpa. Eccetto la
parte che maldestramente era rimasta incastrata fuori, era
completamente
arrotolata. Harry la prese delicatamente, quasi che si trattasse di un
raro
cimelio di famiglia. La poggiò sul pavimento e la
srotolò.
La sciarpa aveva custodito
per quasi un anno alcuni degli oggetti
più importanti di Harry: un elenco delle cose che Harry
avrebbe voluto fare in
caso fosse riuscito a sopravvivere a Voldemort, la fotografia
dell’Esercito di
Silente, la foto dell’Ordine della Fenice cui avevano preso
parte i suoi
genitori, il pezzo di specchio che poteva mostrargli chi
c’era a Grimmauld
Place, e infine l’album di famiglia che Hagrid gli aveva
regalato il primo anno
di scuola.
A uno a uno tolse tutti
gli oggetti e li risistemò nel
baule. Poi prese la sciarpa, la ripulì dalla polvere e se la
tenne stretta
contro il viso per un po’.
Il calore
della lana lo rassicurò. La sua stanza
all’improvviso sembrava essersi fatta
piccola, così decise di uscire.
Con la sciarpa al collo si
sentiva protetto, non solo dal
vento, che cominciava a diventare fresco, ma anche dalle
malvagità del mondo.
Camminò a lungo senza sapere dove andare, pensando a tutto
ciò che era stato, a
ciò che aveva vissuto.
Gli parve di essere un
vecchietto, uno di quelli che cammina
lentamente nei parchi indossando lunghi cappotti e una vecchia sciarpa.
Per un
attimo ebbe l’immagine di Silente davanti a sé che
lentamente camminava con al
suo fianco Piton.
Quest’ultimo
indossava il suo solito mantello nero sul quale
era impresso uno stemma verde e argento, mentre Silente aveva sulla
testa un
enorme cappello a punta.
Fu un breve flash, per
proteggersi dal quale si sollevò la
sciarpa fin sul naso. Il suo respiro caldo e la temperatura fresca
dell’aria fecero
appannare le lenti dei suoi occhiali. Aveva tanti ricordi da cui
proteggersi
per smettere di soffrire. Intanto camminava e si stringeva la sciarpa
al collo
e sul viso sempre di più.
Quando fu stanco di
camminare si sedette su una panchina, lo
sguardo fisso a terra. La sciarpa era morbida in contrasto con i suoi
ricordi
che ruvidi gli s’incastravano fra i peli della barba incolta.
Si chiese come
mai una semplice sciarpa potesse dargli tanto sollievo, e quando lo
capì, le
lacrime cominciarono a bagnarli il viso, e pulire dai sensi di colpa e
dalla
nostalgia il simbolo di un tempo che non sarebbe tornato
più, ma che continuava
a consolarlo e a sciogliere il freddo che ancora spesso gli investiva
l’anima.
10°
Classificata - Alida con "Il
calore di un ricordo"
Stile:
7/10
Originalità e Trama: 7.8/10
Caratterizzazione: 8/10
Gradimento personale: 7/10
Prompt obbligatorio: 3/3
Prompt bonus: 3/3
TOTALE: 35.8/46
Una
storia introspettiva su Harry dopo
la guerra. Nonostante ci sia il tentativo di creare delle frasi un
po’ più
complesse, come ad esempio “La sciarpa era morbida in
contrasto con i suoi
ricordi che ruvidi gli s’incastravano fra i peli della barba
incolta.”, nel suo
complesso lo stile risulta sufficientemente buono ma un po’
acerbo.
Di
solito i vocaboli provenienti dal
mondo della Rowling (come ad esempio ‘Molliccio’,
‘Dissennatore’) dovrebbero
essere scritti con la lettera maiuscola; in questa frase
“Forse, anche perché,
sapeva che in caso di necessità il professor Lupin non
sarebbe stato lì
presente per porgergli una barretta di cioccolato”
l’inciso ‘anche perché’
stona e le virgole spezzettano molto la lettura, e fanno contrasto
rispetto al
resto della frase molto lunga e senza punteggiatura; “Di lato
del baule sbucava
[…]” suona male, sarebbe meglio tipo ‘al
lato del baule’; “quasi che si
trattasse […]” il ‘che’
risulta superfluo, la frase funziona bene anche senza;
“La sciarpa aveva custodito per quasi un anno alcuni degli
oggetti più
importanti di Harry. Un elenco […]” invece del
punto, visto che le frasi che
seguono sono una elencazione delle cose che erano state avvolte nella
sciarpa,
sarebbe stato più adeguato l’utilizzo dei due
punti; “Si chiese come mai una
semplice sciarpa potesse dargli tanto sollievo, e quando lo
capì, le lacrime
cominciarono a bagnarli il viso, e pulire dai sensi di colpa e dalla
nostalgia
il simbolo di un tempo che non sarebbe tornato più, ma che
continuava a
consolarlo e a sciogliere il freddo che ancora spesso gli investiva
l’anima.”
La prima virgola, per fare l’inciso, andrebbe spostata dopo
la ‘e’, il termine
‘pulire’ è un po’ improprio,
suona male e comunque questa frase risulta troppo
lunga e poco fluida.
L’idea
di richiamare i ricordi
attraverso il baule non è male, nonostante le storie
introspettive non siano il
massimo dell’originalità, sei riuscita ad andare
un po’ oltre, riuscendo a
sfruttare bene la sciarpa, vista prima come
‘contenitore’ per i suoi oggetti
più cari, poi come una specie di protezione dal resto del
mondo.
La
caratterizzazione di Harry è
abbastanza buona, ma il punteggio non è altissimo
perché mi sembra che tu non
abbia scavato molto a fondo nel personaggio; in questo genere di storie
ci si
aspetta di tuffarsi nella mente del protagonista, invece mi hai dato
l’idea di
aver appena grattato la superficie. In maniera attinente al libro,
certo, ma
rimanendo comunque un po’ troppo esterna.
Sia
il personaggio che il prompt sono
stati usati in maniera adeguata, specialmente la sciarpa; penso tu
l’abbia
usata in maniera molto intelligente, con quella doppia funzione a cui
ti
accennavo prima.
Trovo
molto buona l’idea di base della
storia, il fatto di riaprire il baule e in un certo senso quindi dover
fronteggiare nuovamente vecchie paure e ricordi; però
secondo me poteva essere
sfruttata meglio, approfondendo maggiormente le sensazioni e i
sentimenti di
Harry. Anche il contesto di riferimento è troppo poco
visibile, ci dici solo
che è finita la guerra, ma non ci spieghi ora Harry dove si
trovi, se è da
solo, come la guerra lo ha segnato, ecc. Comunque ha delle ottime
potenzialità
;) Grazie per aver partecipato!
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