New
Year, New Me
#1
Oggi
è il 31 Dicembre.
Sono
nervosa ed eccitata allo stesso tempo.
Sto
per passare la notte di capodanno con
Richard Castle. Da soli.
Questa
serata o sarà un disastro o sarà una
favola.
Preferirei
la favola per questa sera. Sono stanca
dei disastri. La maggior parte della mia esistenza ne è
costellata.
La
vita non mi ha dato molte gioie ed io e il
mio caratteraccio non abbiamo di certo contribuito a migliorare la
situazione.
Sono
orgogliosa e alzo dei muri attorno me. Lo
so da me, non c’era bisogno che lo psicologo del dipartimento
facesse la
scoperta del secolo.
Ma
sono quasi morta, e in questi casi lo
strizzacervelli è la prassi.
In
realtà mi ha fatto bene parlare con un
estraneo, qualcuno che non conosca me e Castle.
Qualcuno
che non sorrida maliziosamente ogni
volta che entriamo in una stanza.
È
una cosa che mi ha sempre dato un tremendo
fastidio.
Tutti
al distretto, nessuno escluso, sanno che
io e Castle proviamo qualcosa l’uno per l’altra.
Persino
gli addetti alle pulizie lo sanno.
Tutti!
Sin dal primo giorno!
Ma
perché? Perché chiunque riusciva a vedere
quello che io invece non vedevo?
Battutine
e allusioni mi infastidivano da
morire.
Non
volevo essere una delle tue conquiste, non
volevo cadere e farmi male.
Sapevo
che, a modo tuo, mi avevi già
affascinata e ti dovevo tenere a distanza.
Ma
tu hai sfondato tutte le mie barriere e sei
entrato a forza nel mio cuore.
Non
credevo che l’avrei mai ammesso ma ad un
certo punto ho sentito il bisogno di dirti quello che provavo. O almeno
di provarci.
Volevo accettare il tuo invito negli Hamptons, ma ancora una volta la
vita, o
il destino, o quello che è, ha deciso per me.
La
tua ex moglie è spuntata dal nulla
portandoti via.
Lo
so che non è colpa tua. E nemmeno colpa mia.
È successo e basta.
Ma
il mio cuore si è spezzato. Capita.
Il
dolore però è stato tale che ho deciso che
da quel momento in poi saremmo stati solo amici.
Decisione
presa con la testa ovviamente, non
certo con il cuore, ha osservato il mio psicologo.
Però..sempre
più perspicace il dottore!
“Kate,
non stia sempre sulla difensiva..” mi
disse.
Ma
è così! Dovevo difendere il mio cuore, che
male c’era?
Il
dottore mi chiese poi di raccontargli alcuni
episodi della mia vita. Belli e brutti, recenti e passati.
Ho
cominciato a parlare, e mentre le parole
scorrevano fluenti dalla mia bocca, vidi l’espressione sul
volto del dottore e
la mia voce rimbombò nelle mie orecchie.
Ogni
episodio che avevo citato riguardava
Castle. E se non lo riguardava, trovavo il modo di inserirlo nella
conversazione.
Per
un attimo pensai che la mia diagnosi fosse ossessione
maniacale, e glielo dissi.
“No
Kate, lei è solo innamorata” ha risposto
invece.
Innamorata.
Questa
parola mi risuonò in testa per giorni e
giorni.
Mi
teneva compagnia gironzolando tra un pensiero
e l’altro.
Io,
Kate Beckett sono innamorata.
Non
vedo pazza per le rivelazioni shock, ma
questa..Dio, questa mi ha lasciata senza fiato.
Lo
psicologo me l’ha detto in faccia come se
fosse la cosa più normale del mondo.
In
pratica tutti quelli che conosco, addetti
alle pulizie sempre compresi, lo sapevano. L’unica ritardata
sono io a quanto
pare.
Avevo
l’amore davanti agli occhi ed ho quasi
rischiato di perderlo più volte prima di rendermene conto.
Fatto
sta che dovevo cominciare a prenderne
atto e agire di conseguenza.
Perciò,
per prima cosa, lasciai Josh.
Lui
non aveva colpe. Era un uomo meraviglioso,
ma non era Rick.
Al
distretto non ho detto molto, solo che era
finita e che non volevo subire un interrogatorio.
Speravo
di parlarti nel giro di qualche giorno
ma non ci sono riuscita. Dovevo pensare un po’ a me stessa
prima.
Volevo
che conoscessi la vera Kate, quella
spensierata e sognatrice che non vedevo più da tanto.
Così
mi sono presa del tempo per fare delle
passeggiate, nuotare, prendere il sole, guardare le stelle e qualunque
altra
cosa mi venisse in mente.
Ho
guardato vecchie foto e diapositive di
quando ero piccola e passato parecchi fine settimana da mio padre.
Volevo
che mi parlasse della piccola Kathy,
quella che per orgoglio dormiva al buio anche se ne era terrorizzata; e
della
Kathy adolescente, che usciva con motociclisti e chitarristi per
indispettire i
genitori.
E
volevo che mi parlasse della mamma.
Quando
venne dicembre il terapista mi disse che
avevo fatto passi da gigante e che ero pronta per affrontare con
coraggio i
miei sentimenti.
Le
festività si avvicinavano e mio padre mi
voleva da lui per Natale.
E
tu mi volevi a casa tua a festeggiare con
tutti i nostri amici.
Sarebbe
stato certamente bello ma non saremmo
riusciti ad essere Rick e Kate. In mezzo agli altri saremmo stati i
soliti
Castle e Beckett.
Mi
serviva ancora qualche giorno per preparare
il nostro momento.
Quindi
declinai tutti i tuoi inviti. A
malincuore ma anche un po’ divertita: adoro la tua
espressione da cucciolotto
abbandonato.
E
così mentre guidavo fuori città, verso casa
di mio padre, pensai che capodanno sarebbe stata
l’occasione giusta per restare da soli e
farmi avanti.
Guardo
la tavola apparecchiata davanti a me.
Dopo
aver cucinato ed essermi messa il mio bel
vestito nuovo sono qui ad aspettare che arrivi.
Sono
solo le 19.30, ho ancora una mezzoretta
per controllare che sia tutto perfetto.
Sistemo
una candela quando qualcuno bussa alla
porta.
Guardo
dallo spioncino e ti vedo mentre ti
chini e lasci qualcosa appoggiato al muro ma non ci bado molto. In
realtà sono
stupita e compiaciuta allo stesso tempo: Richard Castle in anticipo?
Dev’essere
proprio l’inizio di una favola.
Apro
la porta e resto di sasso.
Sei
bellissimo nel tuo completo nero e camicia
rossa. Cappotto lungo nero appeso al braccio.
Anche
tu mi scruti e sorridi “Detective, il
nero ti dona da impazzire, ma non lo sai che si indossa anche qualcosa
di rosso
a capodanno?” mi dici squadrandomi da capo a piedi.
Mi
scanso e ti lascio entrare “Ah si?” rispondo
con aria ingenua prendendo la bottiglia di champagne dalle sue mani
“Grazie,
non dovevi disturbarti”
“Ho
portato anche questi” e mi porge una
scatola di cioccolatini.
Cioccolato
fondente con peperoncino.
Ti
guardo e il tuo sorriso è tutto un programma.
Mi
mordo il labbro incatenando i nostri
occhi e cammino lascivamente verso di
te.
“It’s
really sweet...” mi blocco a due
centimetri dal tuo volto “ma non mi piace la
cioccolata” mi volto lasciandolo
lì impalato e mi dirigo in cucina.
“Strega!”
ti sento mugugnare.
Sorrido
soddisfatta, controllo il forno e ti
raggiungo in salotto.
La
serata è lunga Richard Castle, non si può
avere tutto subito e poi lo ammetto: adoro provocarti!
Siamo
a tavola e tra una portata e un bicchiere
di vino continui a farmi complimenti sulla mie doti di cuoca.
Non
sono un asso, ma ho sgobbato come una matta
l’intera settimana per far sì che fosse tutto
perfetto.
Finalmente
tra un argomento e l’altro arriviamo
al punto cruciale.
Mi
hai chiesto cos’è successo a Natale, durante
la nostra telefonata.
“Non
che non sia felice di essere qui, perchè
credimi, lo sono. Ma è l’ultima cosa che mi
aspettavo che mi chiedessi.” Mi
dici abbozzando un sorriso “di solito evitiamo di restare da
soli per impedire
che si creino situazioni..imbarazzanti..”
Già,
di solito è così. E non mi sta più
bene.
So
che sai dello psicologo e sai anche che la
cosa non mi entusiasmava granché all’inizio, ma
delle sedute successive e dei
miei progressi non sai nulla.
Comincio
a spiegarti che ho lavorato parecchio
su me stessa e che mi sono presa del tempo per fare qualunque cosa mi
venisse
in mente, solo perché mi andava di farla. Senza analizzare
pro e contro e senza
usare la logica.
“Wow,
Kate Beckett libera da ogni freno? Dimmi
subito cosa hai fatto!!” mi domandi curioso e divertito.
“vediamo..
avevo voglia di camminare sotto la
pioggia, così ho lasciato a casa l’ombrello e sono
uscita, incurante del
raffreddore che mi sarei presa..”
“uuhh
impavida.. e poi?” lo so, per il resto
del mondo è una cosa da niente, ma io non l’avevo
mai fatto.
Mi
sfugge una risata “ho preso una tela, della
vernice e ho dipinto un quadro” esordisco poi.
Sei
stupito e cominci a controllare le pareti,
strappandomi un altro sorriso “L’ho gettato subito
Castle, era orrendo! Te l’ho
detto, l’ho fatto solo perché mi
andava..”
“Sono
impressionato, davvero. E ammirato. E
orgoglioso di te Kate”.
Arrossisco
e abbasso lo sguardo imbarazzata.
Probabilmente questa è l’unica cosa che non
cambierà mai.
Proseguo
raccontandoti del tempo trascorso con
mio padre e dei suoi racconti fino alla fine della cena.
“Non
vedo l’ora conoscere questo nuovo lato di
te” sussurri dolcemente aiutandomi a sparecchiare il tavolo.
Non c’è nulla di
malizioso nel tuo tono di voce o nei tuoi occhi nonostante io stessa
più volte ti
abbia lasciato intendere quello che accadrà stasera.
Sei
la dolcezza fatta persona Richard Castle e
ho una voglia matta di baciarti.
Quindi
ti bacio e basta. Perché mi va di farlo.
Con
il braccio sinistro mi abbracci
istintivamente mentre il piatto che stringi nella mano destra ti resta
a
mezz’aria e non me ne importa nulla se ti dovesse cadere.
È
un bacio possessivo il mio che ti lascia
senza fiato. Quando ti riprendi fai un respiro profondo, ti liberi del
piatto e
mi prendi il volto baciandomi a tua volta.
Per
la foga barcolliamo fino ad urtare il
piccolo mobiletto che sta accanto alla finestra e il mio alberello di
Natale cade
inesorabilmente a terra, interrompendo il nostro bacio.
Ti
chini a raccoglierlo, scusandoti un po’
imbarazzato e, mentre lo sistemi, io afferro piatti e bicchieri e li
porto in
cucina.
Il
bordo del lavello mi fa da sostegno perché
mi gira la testa. Ed era solo un bacio.
Apro
l’acqua, infilo i guanti e cerco di
calmarmi. Sono solo le 22, la serata è ancora lunga. Non
posso farmi venire un
infarto proprio ora.
Ti
avvicini portando le posate e la teglia
ormai vuota, poi ti siedi sullo sgabello del bancone e sento che mi
osservi. Ti
lascio fare per un po’ ma poi non resisto e mi volto.
“Mi
stai fissando?”
“Si”
ammetti tranquillamente.
“Mentre
lavo i piatti..” dico confusa
risciacquandone uno.
“Si”
ripeti convinto.
“Perché?”
chiedo, non capendo cosa ci fosse di
tanto interessante.
“Perché
tu sei la mia musa, ti devo osservare
sempre!”
Scuoto
la testa divertita “Cosa c’è di
così
ispirante nel lavare i piatti, Castle?”
“mmm
di solito nulla, ma se lo fai tu, anche la
cosa più banale diventa fonte di ispirazione”
rispondi serio guardandoti
attorno.
Spiazzata
da una semplice frase.
Il
mio cuore sembra impazzito, minaccia di
scoppiarmi dal petto.
Mi
sfilo i guanti e li lascio nel lavandino.
Non mi importa di riordinare.
“Dove
tieni carta e penna? Devo assolutamente
scrivere di un tipico momento casalingo di Nikki! Non avrei mai pensato
che
fosse una che lava i piatti ma ora lo devo assolutamente mettere nero
su bianco!”
dici tutto eccitato cercando dei fogli sulla scrivania.
Sei
adorabile quando parli di Nikki e se non
sapessi che in realtà sono io, sarei gelosa marcia.
Nikki
non perderebbe un'altra
occasione e io ho intenzione di fare lo stesso! Non voglio
più sprecare altro
tempo. Quello che dovevamo dirci ce lo siamo detto, per tutte le altre
confessioni o confidenze, avremo il nuovo anno a disposizione. Ma ora
non ce la
faccio più.
“Li
tieni qui dentro?” mi
indichi un cassetto della scrivania.
Non
credo che avrai tempo per
scrivere Castle...
Mi
avvicino sorridente,
appoggio una mano sul tuo braccio e con decisione ti costringo a
voltarti “Sai,
Rick, mi sento molto ispirata anche io..”
Il
tuo volto stupito è da
mangiare. I tuoi occhi si spostano dal lavandino a me più
volte.
Non
ti aspettavi questo da
me. Eppure dovresti averlo capito che da stasera hai una nuova Kate
tutta da
scoprire.
Stringo
forte i lembi del colletto della tua camicia e comincio ad
indietreggiare fino alla camera da letto. Ti lasci trascinare
docilmente ancora incredulo ma una volta in camera chiudi prontamente
la porta alle tue spalle.
Angolo
dell’autrice:
A
gran richiesta ecco il seguito (di soli 2 capitoli) di
“Quando viene
dicembre...”
Se
a Natale il punto di vista era quello di Rick, ora a capodanno
vediamo tutto attraverso gli occhi di Kate.
Spero
che la storia sia credibile e all’altezza delle vostre
aspettative.
Ovviamente
di psicologia non so nulla perciò non fateci troppo caso se
ho scritto cavolate!
Questo
primo capitolo è molto introspettivo, sullo stile del POV di
Rick.
Nel
prossimo e ultimo, si passa all’azione! :D
PS. Grazie mille a Cate per il
titolo!! (tartarughina ci sai fare con titoli e battute ad effetto!!)
Un
bacione a tutte,
buona
lettura!!
Ivi87
|