Titolo: Sweetness
Personaggio scelto: Fred
Weasley
Pairing: Fred
/
Angelina
Rating: Verde
Genere: Romantico
Avvertimenti: One
Shot
NdA: La
storia è
ambientata durante il quarto mentre si svolge il Torneo Tre Maghi, a
ridosso
del Ballo del Ceppo. Approfitto di questo piccolo spazio per dedicare
la storia
ad una delle mie due migliori Amiche: Emanuela. Ama i fiori, in
particolare l’ibisco…
essendo il suo preferito! Voglio anche ringraziare Martina la mia
testina a
Pinolo per tutto quello che fa per me! …
Spero che la
storia
sia di vostro gradimento! NoeHP
Lunedì
20 Dicembre
Sicuramente
ho
aspettato anche troppo; adesso è giunto il momento di
dirtelo e scrivertelo:
Ti
Amo…
Sì
proprio
così, ti Amo e non mi vergogno
assolutamente ad ammetterlo, anzi, te lo ripeterei cento e altre cento
volte
perché semplicemente è un sentimento vero.
Ti Amo per
la volontà
che impegni in ogni cosa che fai, Ti Amo quando ti arrabbi con me,
quando mi
guardi con i tuoi occhi neri come la notte, quando ti aggiusti le
trecce e Amo
il tuo modo di fare in ogni piccolo gesto quotidiano.
Ora, dopo
questa mia
confessione, di prego di non giudicarmi pazzo e non credere che io
abbia bevuto
qualche filtro d’amore, perché non è
così. È solo che per una volta, voglio
provare ad essere un ragazzo normale che
non cerca di rimorchiarsi le ragazze solo con un semplice filtro
d’amore.
Sai, speravo
tanto te
ne fossi accorta prima del mio interesse per te, ma evidentemente non
sono
riuscito a fartelo capire come si deve oppure sono stato troppo ingenuo
e
speranzoso nel pensare,immaginare, che qualunque cosa io facessi per
te, era
nel vano e inutile tentativo di cercare un punto di inizio tra noi due.
Così,
adesso mi ritrovo a scriverlo. A dover scrivere su questa pergamena il
sentimento che provo per te Angelina…
Un
sentimento nato a
scuola per caso, ma
sviluppatosi man
mano successivamente, il giorno in cui ti sfidai ad una partita agli
Scacchi
dei Maghi, perché ti ritenevo una schiappa… ma mi
dovetti ricredere dopo essere
stato sconfitto. Avevi fatto Scacco Matto con la Regina.
Fu solo allora che me ne
resi conto: Capì che
quel sentimento per te l’avrei tenuto nascosto dentro di me facendo finta di niente
cercando di esternarlo
il meno possibile e
continuando la mia
vita da burlone, quello che probabilmente e soprattutto mi riesce
meglio. Ma ho
sbagliato. Avrei dovuto parlartene fin dall’inizio,
però so di non essere bravo
con le parole, non riesco ad esprimermi come voglio… Diciamo
che anche la
timidezza, specialmente in questi casi, ha fatto la sua parte! Ma
questo non
cambia e non giustifica le cose. Così, ho voluto allegare a
questa lettera anche
un’altra cosa. Un fiore. Il suo nome?... Ibisco. Questo fiore
nasce e cresce
principalmente in Cina e
per quello che ne
so, cioè assai poco, esso
significa Delicata e Bellezza Fulminea ed è anche metafora
di Corteggiamento.
Il suo colore rosso invece, è simbolo di Amore Puro.
È per questo che ogni
volta quando mi trovavo davanti uno di questi fiori, nelle serre di
Erbologia
oppure in giro per Hogsmeade, te lo regalavo e tu ogni volta continuavi
a
chiedermene il perché… ora lo sai.
E questo era
il mio
ultimo segreto.
Perciò
è così. È
sempre stato così, per te almeno.
Oggi
è il primo giorno
di vacanze Natalizie. Compiti: Zero, non li farò! Perlomeno
per il momento. Me
ne occuperò nei prossimi giorni, ora come
ora possono decisamente aspettare!
Per
quanto riguarda me, beh, avevo intenzione di fare due passi a Hogsmeade
domani
nel pomeriggio, magari con mio fratello George. Avevo intenzione di
andare al
negozio di scherzi di Zonko, da Mielandia e forse anche ai Tre Manici
di Scopa
per una Burrobirra fumante.
…Non
posso far altro
che chiederti scusa per la mia stupidità e per il mio
comportamento forse
troppo infantile.
Sicuramente
ho
aspettato anche troppo; adesso è giunto il momento di
dirtelo e scrivertelo:
Ti Amo.
Fred Weasley
Martedì
21 Dicembre
Quando Angelina Johnson, Grifondoro,
finì di leggere la
lettera trovata sul suo comodino insieme al fiore rosso, gli occhi le
si
riempirono di dolci lacrime, che man mano, scendevano giù
per le guance
rigandole il volto. Nessuno aveva mai fatto una cosa così
carina per lei.
Seduta sul letto, nascose la lettera
sotto il suo cuscino,
mentre posizionò di nuovo il fiore rosso sul comodino. Si
asciugò gli occhi
bagnati dalle lacrime sopra la manica della maglia color porpora, con
lo stemma
del Grifondoro in rilievo, poi si avvicinò allo specchio del
dormitorio delle
ragazze e raccolse i suoi capelli neri in una lunga treccia. La ragazza
trasse
un profondo respiro emozionato.
“Dopo”
pensò ritrovandosi faccia a faccia con se stessa. Per
il momento doveva solo accontentarsi di poterlo vedere a pranzo nella
Sala
Grande. Dopo sarebbe arrivato tutto il resto…
Assolta dai propri pensieri, si
avviò verso la Sala Grande (addobbata
con decorazioni Natalizie e Abeti)
per
pranzare. Ovviamente non ne avrebbe fatto parola con nessuna delle
ragazze. Si
sedette accanto ad Alicia Spinnet, sua grandissima amica, ma non le
proferì
parola riguardo alla lettera. Con suo grande stupore, dopo vari sguardi
attraverso il tavolo dei Grifondoro, si decise ad ammettere che Fred
non fosse
li.
La sua mente era otturata dal
pensiero del ragazzo, non
riusciva a pensare ad altro; se non alla bellissima
lettera che poco prima aveva
trovato nel dormitorio. Quel suo comportamento l’aveva
notevolmente confusa:
certo, Fred e George Weasley erano conosciuti in tutta la scuola per la
loro
dote scherzosa, artistica diciamo; Erano ragazzi con
l’ambizione di diventare,
un giorno, proprietari di una gran catena di Empori di scherzi, sparsi
per
tutto il mondo magico.
I
tiri Vispi Weasley,
così avevano l’idea di chiamare il loro futuro
negozio.
Aveva pensato che Fred non si fosse
fatto tanti scrupoli,
quando sarebbe arrivato il momento di dichiarare i suoi sentimenti a
qualcuno.
Ma mai poteva pensare che si dichiarasse in quel modo.
Finito il pranzo, Angelina si diresse
verso la biblioteca
intenzionata a iniziare i compiti delle vacanze di Erbologia che la
professoressa Sprite aveva consegnato alla classe. Si mise seduta
vicino una
libreria dedicata a libri di Erbologia, prese da uno scaffale dei
libri, tra i quali
“Guida alle Piante e Fiori: come parlarci, studiarne Origini
e Significato” iniziando
a sfogliarne le pagine oramai ingiallite dal tempo e cominciando a
prendere
appunti per la ricerca sulle Piante Carnivore
nell’Inghilterra Medioevale, da
consegnare alla ripresa delle lezioni. Passò qualche ora
lì dentro. A volte, si
soffermava a guardare immagini di fiori strani, con accanto una scheda
informativa contenente
le proprietà del
fiore, l’utilità, il significato e ovviamente
un’accurata descrizione. Trovava
spassosi i fiori più strani che erano raffigurati (alcuni
fiori potevano
respirare sott’acqua, altri esplodevano al minimo tocco) ma
c’erano anche raffigurati
fiori incantevoli.
Fu un fiore molto semplice ad
attirare la sua attenzione:
<<
Lillà >> lesse
a bassa voce.
Scorse attentamente con gli occhi le informazioni riportate accanto
all’illustrazione e si convinse. Era certa che quel fiore si
sarebbe rivelato
molto utile. Sapeva cosa doveva fare e il pensiero di Fred e della sua
lettera
non l’abbandonava un minuto.
“Avevo
intenzione di
fare due passi a Hogsmeade domani nel pomeriggio…”
Poi con il sorriso sulle labbra e una
strana luce negli
occhi raccolse le sue cose, mise in ordine i pesanti volumi che aveva
preso dai
ripiani del mobile e s’incamminò a grandi passi
verso la
Sala Comune del
Grifondoro. Quando oltrepassò il ritratto della Signora
Grassa, corse nel
dormitorio delle ragazze. Prese la lettera da sotto il cuscino e la
rilesse per
l’ennesima volta (da quando le era arrivata). La
baciò e la rimise sotto il
cuscino. Prese un cappottino beige lungo fino sotto alle ginocchia, un
piccolo
cappellino di lana e una sciarpa. Si diede un ultimo sguardo allo
specchio e
infine scomparve di nuovo da dove era arrivata. Uscita dal castello una
voce le
urlò da dietro:
<< Angelina dove stai
andando?! >>
<< Faccio due passi a
Hogsmeade! Ci vediamo più
tardi!! >>
Alicia Spinnet, la sua migliore
amica, le sorrise e
dopodichè rientrò a scuola.
La neve abbondava là
fuori, le strade erano ricoperte da un
manto bianco e per tutto il tragitto che conduceva al paese, Angelina,
rimase
perplessa e soprattutto tesa. Sinceramente non si era nemmeno preparata
un
discorso da fare a Fred quando l’avrebbe trovato…
C’era molto movimento,
tante persone erano in giro per le compere
Natalizie, compresi gli studenti di Hogwarts che quell’anno
ospitavano la
scuola di Durmstrang e di Beauxbatons per il Torneo Tre Maghi.
Era arrivata a
destinazione… che fare a quel punto?
Da dove poteva iniziare a cercare
Fred?
Esplorò
l’emporio di scherzi di Zonko, ma senza risultati.
Il cuore le batteva mille, era sicura che alla fine l’avrebbe
trovato… Lui era
lì da qualche parte, bisognava solo cercarlo…
Un negozio, due negozi, tre, quattro.
Girò quasi tutta
Hogsmeade e di Fred nemmeno l’ombra. Si rassegnò.
Arrivata fino lì, almeno tanto
valeva andare ai Tre Manici di Scopa e bere una Burrobirra, per
consolarsi un
po’.
Si sentiva strana, non triste
però. Come se tutto fino a
quel momento fosse stato un sogno. La lettera fosse stata un sogno.
Aveva appena imboccato la
stradicciola che portava al pub,
quando da Mielandia uscirono due teste rosse: Fred e George. Erano
lì,
sorridenti, soddisfatti e con un sacco di dolci tra le mani.
Farfugliavano
qualcosa, ma Angelina li sorpassò senza vederli.
Concentratasi sopra i suoi
stivali, guardava la neve che al suo passo sprofondava ancora
più in basso.
Nemmeno i due gemelli sembravano averla notata, poiché presi
com’erano dai loro
dolciumi che portavano tra mani.
<< … Ehi
George, hai visto? La proprietaria mi ha
detto che queste caramelle fanno venire le allucinazioni se ne mangi
troppe!
Dai muoviamoci, Harry, Ron ed Hermione ci aspettano ai Tre Manici di
Scopa!
>>
Fred e George sembravano diretti ai
Tre Manici di Scopa. Erano
dietro la ragazza e con tutta quella gente in giro di certo non
potevano
riconoscerla.
Angelina guardava le vetrine dei
negozi. Arrivata vicino al
locale fece una sosta davanti ad una vetrata di un chiosco. Fred e
George
continuarono a camminare, fino a che non entrarono nel pub affollato di
gente. Occuparono
il posto vicino a Harry, Ron ed Hermione, già lì
da dieci minuti e ordinarono
due Burrobirra bollenti.
<< Allora
Harry… pronto per il Ballo del Ceppo? Chi
inviterai? >> gli disse George.
Harry scoccò uno sguardo a
Ron e poi imbarazzato rispose :
<< Oh, ehm…
con… io e Ron veramente… >>
<< Ma Harry!!! Il ballo
è tra quattro giorni,
muovetevi o le migliori saranno prese, anzi, scommetto che saranno
già state
pre…>> replicò Fred.
<< Voi con chi ci
andate? ... Fred? >> aggiunse Hermione
tempestivamente. Fred rise, poi guardando suo fratello gemello George
le
rispose.
<< Non ve lo
dirò mai! È una sorpresa! >> Fred
voleva andarci con Angelina al Ballo del Ceppo. Ma non
l’aveva invitata e non
sapeva neanche se lei avrebbe accettato all’invito. Una
stupida bugia; ecco
cosa aveva detto ai ragazzi con lui in quel momento. Solo una piccola
bugia.
Continuarono commentando il Torneo e
parlarono ancora del
Ballo del Ceppo, l’evento più citato in quel
periodo dalle studentesse di tutta
Hogwarts.
Angelina riuscì a
addentrarsi nel locale. Si diresse al
bancone, ma fu chiamata a sedersi ad un tavolo con due ragazze del suo
anno e
della propria casa. Prese posto accanto a loro e ordinò una
Burrobirra.
<< Che ci fai qua a
Hogsmeade Angelina? A pranzo mi
avevi detto che saresti stata tutto il giorno in biblioteca per fare i
compiti!
>> le disse una di loro.
<< Si hai ragione, ma
sono stata prima in biblioteca,
ho preso tutti gli appunti per fare la ricerca. Poi ho deciso di fare
due
passi, per vedere i negozi…>> mentì
la ragazza. Parlarono per un po’
e dopo aver finito
la bevanda, salutò le
ragazze e si recò al bancone per pagare.
Dopodichè uscì. Era delusa. Non lo
aveva trovato, lo aveva cercato, ma
non si era accorta che lui era stato con lei, e lei con lui.
Il tempo era nuvoloso e
l’aria ghiacciata.
Erano le sette e mezzo quando
Angelina arrivò a scuola. Andò
nella Sala Comune dei Grifondoro e dopo essere levata il cappotto la
sciarpa e
i guanti, si appollaiò sulla poltrona rossa con il camino
acceso che emanava
calore tenendole compagnia.
Tutto si fece leggero in torno a
lei…
Era nella
Sala Grande;
stava svolgendo i compiti per il professor Piton con
un’amica. Più lontano
c’era Fred Weasley i suoi fratelli George e Ron, Harry ed
Hermione. I ragazzi
parlavano tra loro, lei non riusciva a comprendere cosa stessero
dicendo, aveva
intuito solo che ci sarebbe stato un evento da lì a pochi giorni. Poi
d’un tratto una pallina di
carta le arrivò in testa. Si girò e
notò che Fred le gesticolava qualcosa.
Angelina non riusciva a capire, così il rosso
passò alle parole:
<<
Angelina vuoi
venire al ballo con me? >>. Questo le disse.
<<
Al ballo…? Sì
d’accordo!!
>> rispose lei con
euforia.
Sempre leggerezza di
prima…
Una voce.
<< Angelina!? Angelina!
>> Si sentiva scossa da
qualcuno. Piano piano riuscì a focalizzare
l’immagine.
<< Angelina!
Svegliati…! >> le disse qualcuno.
La ragazza oramai con visuale nitida,
si raddrizzò sulla
poltrona e guardò la persona che l’aveva svegliata
a furia di strattoni. Era
lui: Fred.
<< Fred!
>> Un
tuffo al cuore. Lei si alzò in piedi
davanti a lui, aggiustandosi la treccia.
<< Io sono arrivato
adesso, ma te che ci fai ancora qua?
La cena è iniziata da una mezz’ora buona! Ti sei
addormentata… non avrai mica
mangiato uno di quei dolcetti-sognitranquilli che io e George abbiamo
lasciato
sul tavolino stamani vero? >> le domandò lui.
Angelina si guardò in
torno ancora assonnata e vide che
effettivamente la Sala Comune
era vuota se non per loro due.
<< Io… no,
mi devo essere addormentata quando sono
ritornata da Hogsmeade… ti ho cercato tutto il pomeriggio
nel paese! >>
<<… Come
facevi a sapere che ero a Hogsmeade? >>
replicò lui.
Angelina sospirò.
<< La
lettera… me lo avevi scritto …>>
fece la
ragazza abbassando la voce. Il volto del ragazzo si tinse
immediatamente di
rosso.
<< L’hai
letta quindi…>>
<< Sì
Fred…è bellissima e il fiore è
stupendo. Ti
stavo cercando per ringraziarti…e poi volevo…
>>
<< E poi?
>> continuò il rosso con voce
tremante. Lei trasse un profondo respiro e cacciò fuori la
bacchetta dalla
tasca della gonna.
<< Apri la
mano… >> gli disse.
Fred fece come gli fu ordinato, in
seguito dalla bacchetta
di Angelina uscì un piccolo rametto di Lillà
viola, avvolto da una polvere
violetta profumata, che andò a finire sul palmo della sua
mano. Lei gli
sorrise.
<< E questo?
>> chiese Fred incuriosito e
meravigliato.
<< Si chiama
Lillà… È un fiore che nasce nei paesi
orientali,
in Persia mi pare. Per quello che ne so, regalare ad un ragazzo un
rametto di
Lillà viola significa Innamoramento o anche Emozioni
d’Amore… e so anche,che
una vecchia credenza racconta che le fate amassero stare tra questi
fiori…>> Fred capì
all’istante:
<< In altre
parole…>> disse lui non riuscendo a
finire la frase.
<< Ti Amo
anch’io Fred! >> concluse Angelina.
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