L'Albero dei Sospiri

di _Trixie_
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Prologo

 

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«Lo sa, Professoressa? Quell’albero ha la fama di aver visto sbocciare molti amori» disse Albus Silente, affacciato alla finestra del suo studio, che dava su una spettacolare veduta sul Lago Nero.
«Come, scusi?» domandò la professoressa McGranitt, interrotta a metà della sua relazione riguardo i voti dei G.U.F.O. di quell’anno.
«Dicevo che quell’albero è particolare» ripeté Silente, senza voltarsi a guardarla. Non è che gli importassero poi molto i risultati dei G.U.F.O. In fondo, era una così bella giornata di sole, perché sprecarla a parlare in un ufficio ingombro di oggetti, per quanto interessanti, ma pur sempre semplici oggetti?
«Scusi, ma non vedo che relazione possa esserci con i G.U.F.O. Ad ogni modo, dicevo, professor Silente che l’alunno…»
«Lo chiamano Albero dei Sospiri, come il ponte di Venezia, ma decisamente non per la stessa ragione! A seconda dei punti di vista, s’intende. Bella città Venezia, mi piacerebbe farci una capatina, domani».
La professoressa McGranitt si arrese, capendo bene che Silente avrebbe continuato il suo monologo, sia che ottenesse la sua attenzione o meno.
«Perché lo chiamano Albero dei Sospiri




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