Twins

di Tods
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Cap. 1

Mi cacciano per l'ennesima volta.

"Cattiva condotta...bla bla bla...distruzione di materiale scolastico bla bla bla...comportamenti violenti...aspetta un momento, ..comportamenti violenti?"
Stavo contemplando ormai da ore la lettera di espulsione dal collegio che stavo frequentando. Mi era arrivata proprio quel pomeriggio, dopo che per puro caso, nell'ora di chimica la mia soluzione aveva fatto un BOOM pazzesco danneggiando, anzi pardon, distruggendo l'intera aula.
Il fatto è che non era stata colpa mia. Erano le istruzioni della prof che erano poco chiare insomma: ONN GGINAUGREE FSOFAOT...per voi che significa? Sì, lo ammetto, sono dislessica, quindi?
Non è mica colpa mia. Era lei che doveva scrivere più chiaramente. Inutile cercare di spiegarlo al preside. 
Mi aveva guardato severo, e aveva borbottato qualcosa come "siamo stati fintroppo accondiscendenti" e " non fai altro che combinare un disastro dietro l'altro". Non mi aveva chiesto niente. Sembrava che non ce ne fosse bisogno. Ero solo una stupida bambina, pardon, una stupida bambina attrattrice di calamità. Mi aveva spedito nella camerata, dicendomi di aspettare una lettera.
Era arrivata due ore dopo assieme a tutte le mie compagne, che mi guardavano astiose. Avevo intuito subito che era successo l'inevitabile.
La mia vicina di letto aveva l'aria felice, mentre mi porgeva la lettera, ma felice in maniera strana, cattiva
Poco dopo erano andate tutte in cortile a spettegolare, lasciandomi sola.
Avevo aperto la lettera e il contenuto non mi aveva affatto stupito. ESPULSIONE.
Le lettere cominciarono a ballare anche sul foglio che stavo leggendo. Strizzai gli occhi e mi concentrai di più.
"...perciò ci vediamo costretti ad espellere bla bla bla...IMMEDIATAMENTE?!"
Cavolo, non era mai successo. Eppure di esperienza ne avevo parecchia. Ero stata cacciata da ben cinque scuole diverse. Una volta avevo mandato in tilt il circuito elettrico della scuola, un'altra volta ancora avevo fatto impazzire una maestra. Ne avevo di esperienza, eppure mai nessuna scuola non mi aveva nemmeno permesso di finire l'anno. 
Mancava un mese ancora, cavolo. E io non avevo nessunissima voglia di passarlo in orfanotrofio.
Sì, orfanotrofio. Voilà! Stupiti? Non credo.
Mi chiamo Elena Davis. Davis non è il mio cognome. E' il cognome di quella svitata che mi ha trovato, la direttrice di un orfanotrofio.
Come faccio a sapere che non è mia madre? Be' l'ha messo in chiaro più di una volta, spiegandomi per filo e per segno che "MI-AVEVANO-ABBANDONATO-NON-AVEVO-NESSUNO-AL-MONDO-NESSUNO-MAI-MI-AVREBBE-ADOTTATO".
Per questo non mi sono mai stupita che cercasse di sabotare tutti i miei incontri con possibili genitori.
Quando avevo cinque anni disse che avevo una malattia incurabile, a sette che ero posseduta dal demonio. A otto mi avevano sbattuta in collegio perchè "davo troppi problemi".
Da quel momento però, si sono accorte che avrebbero fatto meglio a smollarmi a qualcuno, visto ciò che combinavo a scuola.
Ma ormai era troppo tardi no?
Chi la vuole una bambina di 11 anni, dislessica, iperattiva e che era stata bollata da ben cinque, pardon, sei scuole come CASO DIFFICILE?
Nessuno, ecco chi. Così avrebbero dovuto tenermi fino ai 18 anni. Poi mi avrebbero sbattuta in mezzo a una strada. Finalmente. Credo che sarei stata meglio tutti questi anni, a vivere sotto un ponte.
Sarei potuta scappare, questo sì, ma...come potevo perdermi la faccia disperata di Miss Davis quando avrebbe dovuto spedirmi in un collegio di lusso che le sarebbe costato praticamente in 99% dei soldi dell'orfanotrofio?

Come al solito, le cose non andarono secondo i miei piani.
La Davis l'aveva trovata un'altra scuola. Una scuola "per quelli difficili come me".
La Yancy Academy.








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