Danelaw: Oh, just maybe

di Prof
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Hetalia - La mia parte intollerante - inghilterra, danimarca Titolo raccolta: Danelaw: Oh, just maybe
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Danimarca, Inghilterra
Genere: generale
Rating: dal verde all’arancione
Avvertimenti: shonen ai, raccolta, drabble, flashfic
Disclaimer: Hetalia appartiene a Hideakaz Himaruya
Note: Serie di 10 fanfiction ispirata alla coppia Danimarca/Inghilterra. Ogni fan fiction sarà ispirata a una canzone scelta a caso dal mio ipod (sì, il solito giochino). La pubblicazione sarà giornaliera (in linea di massima).
Titolo della raccolta dalla drabble n.86 di "Danelaw".

Dedicata a quella donnina fissata con le coppie “strane”,
                        alla stessa donnina che non si fa chiamare con il nome con la quale l’ho conosciuta,
        e che non vuole nemmeno gli auguri per il compleanno.

Be’, caro fuco, sappi che io nemmeno mi ricordo quando è questo tuo compleanno, e non me ne importa nulla. Questa raccolta è solo per… festeggiare l’inizio di settembre. Ecco.




Titolo: La mia parte intollerante
Personaggi:
Inghilterra, Danimarca, OC!Europa
Genere: generale, slice of life, comico
Rating: giallo per linguaggio colorito.
Note: Titolo dall’omonima canzone di Caparezza. [song] [testo]
Informazioni su Danimarca e Inghilterra e il loro rapporto con l’Unione Europea. [wikipedia]
La Danimarca e il Regno Unito non hanno aderito alla Unione Monetaria Europea. In pratica, non possiedono l’Euro, come invece Francia, Italia o Spagna.





La mia parte intollerante

Trovo molto interessante la mia parte intollerante che mi rende rivoltante tutta questa bella gente


 
“Sai cosa ti dico?”
Danimarca sorride, mostrando tutti i denti, per poi portare il quarto boccale di birra alle labbra. No, non sa cosa gli dirà Inghilterra, ma più o meno se lo aspetta. Insomma, Inghilterra dice sempre le stesse cose, dopo le loro riunioni a Bruxelles, e dopo che l’ebbrezza dell’alcol gli ha sciolto la lingua per benino.
Ed è sempre spassossimo, quando si lancia nelle sue ubriache rimostranze!
Cala il boccale, oramai vuoto, sul legno scuro del tavolo unticcio, ridendo di già.
“Cosa?” lo esorta, soffocando in uno sbuffo una grossa risata già pronta a scoppiare.
Inghilterra allora cala a sua volta il bicchiere sul tavolo, in mezzo a loro, per poi farlo scivolare sul legno scuro, di lato, per far spazio al suo busto che si protende in avanti.
“Ti dico” e una zaffata di alito puzzolente d’alcol si schianta sulla faccia di Danimarca. “che non me ne frega esattamente niente di quello che vogliono quei bellimbusti con una scopa su per il culo.”
Danimarca allora non ce la fa più, e scoppia a ridere, di gusto, indietreggiando con tutto il corpo e schiantandosi con la schiena sul divanetto rosso  di finta pelle. Nella sua mente ubriaca vede tutte le altre Nazioni europee saltellare come buffi pinguini, strette in rigidi smoking blu scuri.
Non sa bene cosa c’entri con quanto detto dall’inglese, ma è incredibilmente spassoso lo stesso!
Sta ancora ridendo di gusto,  spalmato praticamente sul divanetto schifido di quel piccolo pub dimenticato da dio, quando per puro caso un occhio gli si apre per andare a cercare la figura di Inghilterra di fronte.
Adesso anche l’altro sta ridendo come un pazzo – e magari le sta immaginando pure lui le Nazioni-pinguini con un palo della scopa su per il culo.  
“Anzi!” urla all’improvviso Inghilterra, tanto da parere rivolto a tutto il pub, alzando lo stesso boccale di prima come un trofeo. Un altro moto di insensata ilarità pervade Danimarca da capo a piedi.
“Te ne dico un’altra di cosa su quella bella gente!”
“Dimmi, dimmi!” lo esorta il danese, portandosi di nuovo la birra alla bocca. Ed è mentre beve come un assetato che l’occhio gli si ferma su una figura che a passo deciso si avvicina alle spalle di Inghilterra. I due secondi di troppo per decifrare chi/cosa sia suddetta figura  gli sono fatali.
La birra gli va di traverso, ritrovandosela ad un certo punto su per il naso, ed è costretto sputacchiarla qua e là se non vuole finire soffocato.
Inghilterra, dal canto suo, sembra essere troppo brillo per essersi accorto del suo mancato soffocamento,  della figura che ormai gli sta alle spalle con le braccia strette al petto, e del grave pericolo che sta correndo.
Dio mio, fa che non dica nulla di compromettente, fa che non dica nulla di compromettente, fa-
“Che se le possono mettere anche nel culo le loro preziose monetine!”
L’ha detto. Sono fottuti. Sono fottutamente fottuti.
“Bene. Allora sa anche avanzare delle ‘proposte’, Mister England, oltre a gracchiare sempre dei ‘no’.”
Danimarca si spalma una manata sulla faccia, facendo balzare lo sguardo dal viso che minaccia le peggiori ritorsioni della nuova venuta, all’espressione di puro sbigottimento che adesso alberga sul viso del suo compagno di bevute.
Nessuno osa parlare. Inghilterra manco osa voltarsi per fronteggiare l’arpia.
Tocca a Danimarca dire/fare qualcosa. Tocca sempre a lui, a dire il vero.
“Europa!” urla, come se l’avesse vista comparire solo in quel momento. “Ma che piacere averti qui! Ti posso offrire una birra?”
Inghilterra gli lancia un’occhiata stralunata, come se gli fosse appena spuntata una seconda testa. Europa fa lo stesso.
Poi, entrambi, all’unisono, sospirano.
E Danimarca riprende a ridere.









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