Two can keep a secret if one of them is dead.

di Blue Flower
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Capitolo 1- Got a secret.

 

 Got a secret,
can you keep it?
Swear this one you’ll save.

 

Ho sbagliato tutto: dalla prima all’ultima azione.
Adesso, sotto terra, con la poca aria che mi è rimasta nei polmoni, desidero con tutto il cuore di poter tornare indietro nel tempo, comportarmi meglio con tutte le mie amiche: da Hanna Banana a Spencer Impicciona, da Emily Adulatrice ad Aria Cioccherosa.
Ma non c’è tempo perché sprofondo sempre di più mentre la persona che mi sta seppellendo viva riempie la buca di terra e ride compiaciuta.
Ho commesso un errore dopo l’altro e non posso rimediarvi: troppo tardi.
La terra mi sommerge i polmoni e mi addormento, senza fiato.

 

I ricordi della mia morte s’insinuano nella mente come velenosi serpenti.
Sono quelle le cose che ho pensato prima di dire addio alla vita come l’avevo sempre ideata fino a quel momento.
Ora come ora, vorrei solo aiutare le mie piccole bugiarde a salvarsi. Ma cosa posso fare per loro? Odio ammetterlo, ma sono inconsistente, impalpabile mentre passeggio per le strade di Rosewood che mi hanno dato vita e morte.
No, non sono riuscita a passare oltre e forse non ce la farò fin quando il mio assassino sarà fuori gioco: e a quel punto le mie amiche saranno finalmente al sicuro.
Ogni tanto, mi torna un groppo in gola, come se non riuscissi a respirare, come se rivivessi quella notte con tutta la potenza emotiva di cui uno spettro quale sono è capace.

D’un tratto, una macchina verde si fa strada nel vialetto di casa Montgomery, che era stata abbandonata a sé stessa da ormai un anno.
Immediatamente capisco che è quella la macchina che stavo aspettando per tutto quel tempo: un’adolescente dallo sguardo criptico guarda fuori dal finestrino, e per un attimo sembra che mi veda, ma poi i suoi occhi mi trapassano come pugnali.
E’ cambiata da quando l’ho lasciata in quella tragica notte. Ma dentro è sempre la stessa dolce, ribelle, tenerissima Aria.
Apre lo sportello della Ford verde e tira fuori un enorme bagaglio.
“Casa dolce casa!” esclama aprendo la porta e cercando di sembrare felice.
Una risata sarcastica, quasi isterica, esce dalla mia bocca senza il mio permesso.
Lei non è affatto contenta di tornare a Rosewood: io meglio di lei conosco il motivo di quell’anno sabbatico in Irlanda.
Però adesso è qui e niente la potrà far sfuggire dalle grinfie del suo destino.
“Scappa” le dico avvicinandomi, anche se so che non mi potrà ascoltare.
“Non fare la mia stessa fine” urlo, con tutta la forza che ho, sentendo i miei polmoni morti ancora pieni di terra.

Nessuno ha ancora trovato il mio corpo, e ormai sto a marcire nel luogo in cui sono morta, imputridendo con i vermi al mio seguito.
Nel primo periodo è sembrato quasi divertente, ma quando ho iniziato a scompormi velocemente, sono stata costretta ad abbandonare la mia posizione, un po’ per orrore e un po’ per la voglia incontrollabile di vedere cosa stesse succedendo al di sopra del terreno brullo di Rosewood, California.

 

 Ed eccomi qui, a seguire nell’ombra Aria Montgomery che si avvia verso il bar della città.
Quando entra, il suo sguardo incrocia quello di un giovane uomo davvero sexy.
Mi siedo con lei su uno degli sgabelli sgangherati del locale, mentre continuo ad osservare quel ragazzo che sembra appena uscito dal college… Mi ricorda qualcuno, ma non riesco ad inquadrarlo, forse perché il mio è stato un sonno così dolce e senza sogni che le facce di tutte le persone che hanno attraversato la mia vita, sono sfocate e quasi irriconoscibili.
Solo io sono rimasta la quindicenne di un tempo: tutti sono cresciuti.

 
In men che non si dica, Aria è riuscita ad adescare quel ragazzo che a quanto pare pende dalle sue labbra. E a proposito… si stanno baciando. Sì, nel bagno.
Provo una fitta di gelosia per lei, che in questo momento è ancora in grado di vivere una vita come tutte le altre, flirtando con i ragazzi e scopandoseli in bagno.

 
Ma io sono morta perché conoscevo un segreto.
E non sono riuscita a mantenerlo.

 





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