A Clara.
Non passavo una
giornata così
da tanto.
Anche “Pottermore” sa.
Erano
passate da poco le due di notte quando la vibrazione del cellulare di Chris Colfer ruppe il silenzio rilassante del camper. Il ragazzo
rimase qualche istante fermo, gli occhi chiusi, steso sul letto, con le braccia
che gli facevano da cuscino. Per un attimo fu tentato di ignorare l’aggeggio
elettronico ed usare il classico “dormivo,
non ho sentito la vibrazione” se mai qualcuno avesse avuto da reclamare il
giorno dopo – scusa, fra l’altro, più che plausibile data l’ora.
Era
quasi riuscito a mettere in pratica il suo proposito, quando una seconda
vibrazione gli fece abbandonare ogni speranza con un sospiro sconfitto.
Allungò
la mano verso il comodino e prese il cellulare quasi con riluttanza mentre un
fascio di luce bianca feriva i suoi occhi viziati dal buio dell’ambiente.
Due
nuovi messaggi. Da Darren.
Chris
sperò che fosse qualcosa di importante, ma per qualche strano motivo sapeva che
non era così. In ogni caso, non era più così dispiaciuto di essere stato
disturbato: non era passata neanche un’ora da quando si erano dati la
buonanotte – cosa difficile dato che, ogni volta che uno dei due provava ad
andare via, l’altro reclamava un ultimo bacio che, quindi, finiva col diventare
l’ultimo di una serie sempre più lunga – ma doveva ammettere che già gli
mancava.
“Sono per le strade di Diagon Alley a fare spese. Una mano? DC”
diceva il primo.
“Sul serio. Un qualche mago
sconosciuto potrebbe rapirmi. Salvami tu!” pregava il
secondo.
Chris
sorrise. Erano le due di notte e quel folletto stava muovendo i primi passi su
“Pottermore”? Alla fine anche lui, dopo essersi registrato, aveva ricevuto la
fatidica terza e-mail, ma si era imposto di cominciare il tutto con calma, non
certo di notte.
Ovviamente,
Darren non era riuscito a resistere.
Sarebbe
voluto restare lì, tuttavia in quel
momento l’impulso di vedere Dar…ehm “Pottermore” si fece irrefrenabile e –
giusto il tempo di darsi uno sguardo veloce – fu immediatamente fuori dal
camper.
*
«Bene,
dovresti aver comprato tutto, giusto?» chiese Chris, seduto davanti al
portatile.
«No!»
lo contraddisse l’altro, una mano sul mouse e l’altra in quella del suo ragazzo
«Manca giusto “il set di bilance”»
«Allora
muoviti, voglio andare da Olivander!» lo incitò il
più piccolo, quasi più eccitato di Darren per quella meravigliosa “avventura
interattiva”.
«Con
calma, con calma! Ecco, entro nel negozio! Mmh.. il
set era in ottone o in argento?»
«Controlla!»
rispose secco Colfer e l’altro, dopo aver alzato gli
occhi al cielo, aprì la lista delle cosa da comprare.
Nella
colonna a destra c’era scritto “set di bilance in ottone”.
«Ottone»
confermò tornando al negozio.
«Era
ovvio!» gli rinfacciò Chris con tono risoluto «Chi ti credi di essere per poter
avere un set in argento?»
Darren
si bloccò all’istante, fulminando il ragazzo con lo sguardo.
«Hey! I’m Harry Freakin’
Potter!» esclamò serio.
Per
qualche istante i due si guardarono senza dire nulla, con lineamenti tesi; poi
scoppiarono a ridere nello stesso momento, mentre la schermata annunciava la
possibilità di andare da Olivander per comprare una
bacchetta.
Senza
sapere chi dei due fosse più esaltato, seguirono tesi ed emozionati le
istruzioni fino a che – entrati ormai nel negozio – non lessero che, per far sì
che la bacchetta giusta trovasse il mago, Darren avrebbe dovuto rispondere ad
alcune domande.
«Magnifico»
esclamò Chris con occhi scintillanti.
«Davvero
troppo forte!» concordò l’altro, prima di aprire la prima domanda.
Quello
che lesse cambiò totalmente il suo umore. Per alcuni lunghi secondi, entrambi i
ragazzi fissarono lo schermo senza osar proferire parola. Poi il minore guardò
Darren e scoppiò in una risata liberatoria, mentre quest’ultimo poggiava la
testa sulla scrivania, sconfitto ed umiliato.
La
prima domanda diceva: “Per prima cosa, di
te diresti che sei…
… basso per la tua età.
… di statura media.
… alto per la tua età.
Inutile
dire cosa avesse scatenato tutta quell’ilarità.
«Chris…»
sussurrò in modo pietoso Darren alzando la testa.
«Oh,
amore… devi rassegnarti: anche “Pottermore” sa» gli disse con dolcezza l’altro,
lasciandogli un lieve bacio sulle labbra.
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Ehm…
ok, sono certa che chiunque sia riuscito ad arrivare qui si stia chiedendo:
perché? Perché tutto questo? Non lo so.
Ieri
ero con la mia personale Pads e ci stavamo
avventurando in “Pottermore”, quando mi trovo di fronte a quella domanda. Come resistere??
Diciamo che ho anch’io un po’ questo complesso di bassezza.. quindi non è stato
tanto difficile immaginare quei due – in particolare Darren – nella nostra
stessa situazione!
Questo
è il risultato.
Boh,
grazie a chiunque si sia interessato. In particolare chi mi farà sapere che ne
pensa.
A
presto!!
-*Alchbel (Alchimista)