“Uhum.”
C’è
solo un innocuo borbottio a rompere il silenzio di quella che pare una
vita.
Goku, il colpevole di
quel piccolo sospiro dopo urla di godimento e passione, si accomoda
meglio sul letto sfatto e in uno sbuffo di divertimento malcelato
osserva di sottecchi l’altro Saiyan sdraiato vicino a lui. Sa
che Vegeta non gli riserverà una sola occhiata
d’affetto dopo l’agognato amplesso, sa che non gli
carezzerà i capelli con dolcezza e sa che non
pronuncerà uno smielato ti amo. Il principe dei Saiyan
percepisce il movimento del compagno e d’istinto volge lo
sguardo nella sua direzione.
“Che vuoi
Kakaroth?” domanda con la solita aria arrogante.
Goku allora gli si fa
vicino, sfiorando quel suo elegante braccio con la punta delle dita.
“Grazie.”
E glielo dice piano, quasi avesse paura di sentirselo scivolare fuori
dalle labbra.
Vegeta inarca solo un
poco il sopracciglio destro, sondandolo per cercare un qualche
collegamento a quella parola ma l’altro non gliene lascia il
tempo, continuando a deliziarlo con la sua voce perennemente allegra.
“Grazie per
non esserti spostato e avermi permesso di toccarti. Adesso intendo, il
tuo braccio eh, non quando abbiamo, beh, uhm, prima, ecco.” E
inciampa in quella frase, grattandosi la nuca e ridacchiando piano.
Vegeta non
può subire un simile comportamento di quasi tenerezza e
allora in un attimo indurisce lo sguardo, gli dà una
gomitata e si gira di spalle.
“Dormi
invece di dare aria alla bocca per niente. Dannato Kakaroth.”
Goku sbatte le
palpebre e sta ancora assimilando il tutto, arrivando alla conclusione
che il famigerato principe dei Saiyan sta ancora dando prova del suo
orgoglio.
“Sì,
direi che è meglio dormire adesso. Beh, buonanotte
Vegeta.”
E si lascia cadere a
pancia in su come un bambino, chiudendo i grandi occhi neri per
permettere al sonno di afferrarlo. Un lampo però lo coglie
pochi secondi dopo e gli fa saettare lo sguardo verso la schiena
dell’altro.
“A
proposito,” esordisce, la gola un po’ secca.
“prima non ho avuto il tempo di dirtelo, eravamo un poco,
beh, impegnati, però io, uhm.” E fa una pausa alla
quale Vegeta darebbe volentieri fuoco se fosse un qualcosa di
materiale. “Ti amo, Vegeta.”
Niente. Nessuna
reazione o cenno e Goku si domanda se l’altro lo sta
ignorando per imbarazzo o perché non gliene sbatte un
accidente. Sconsolato si acquieta, accomodando la guancia sul cuscino
finché non avverte la voce del compagno raggiungerlo.
“Cazzate.
Puoi amare i tuoi figli o quell’isterica di tua moglie ma non
me, Kakaroth.”
Ma Goku la sente
quella voce così autoritaria incrinarsi un poco di rabbia e
gelosia verso la sua famiglia e forse, pensa, ha sbagliato a
dichiararsi così su due piedi.
“Ma sei
troppo stupido per non provare affetto o pietà per gli
altri. Saiyan un accidenti, sei un rammollito spara frasi sdolcinate
del cazzo.”
Eh?
No, non può
trattenersi adesso. Uno, due, tre, ed ecco che comincia a ridere a
crepapelle, dimenandosi sul letto.
Vegeta è
quasi oltraggiato da quella reazione e pensa bene di farglielo notare
con un fulmineo pugno diretto a quel faccino che viene prontamente
bloccato dall’altro.
“Dio,
Vegeta, sei, sei così… oh, accidenti!”
biascica, ancora fra risate e sbuffi.
“Così
come, sottospecie di infima terza classe?!” bercia,
stringendo i denti.
“Così
tremendamente buffo!”
“Mi prendi
in giro?!”
“No, certo
che no! Solo che-ouch, e stai un po’ fermo!” con
una leggera torsione del polso Goku riesce a fermare la mano destra
dell’amico mentre la sinistra gli arriva a un centimetro dal
naso, fermata solo dal suo piede che adesso è spiaccicato
sulla guancia del principe dei Saiyan.
“Buono
Vegeta, per favore! Non dico più nulla, sto zitto, ma
calmati!”
Gli occhi del suddetto
sembrano infuocati dalla rabbia e quasi gliela sputa tutta addosso
mentre risponde.
“Leva
immediatamente quel tuo piede dalla mia faccia se non vuoi che te lo
stacco a morsi.” Sibila e Goku si vede bene
dall’ubbidire, ritirando piede, gamba e braccia, finendo con
il rannicchiarsi vicino la spalliera del letto.
C’è
silenzio adesso e non si guardano manco a bucarli.
Sospira Son Goku e
stiracchiandosi un po’ lancia una piccola occhiata al
compagno.
“Ok, ok,
scusa. È colpa mia, sono un idiota, ok. Però
è vero che ti amo.” E la borbotta quasi
l’ultima frase, con quel suo tono impacciato da bambino.
Vegeta stringe i denti.
“Tu e la tua
sincerità del cazzo. Mi spiego perché perdo tempo
con te.”
L’eroe
dell’universo non può chiedergli spiegazioni su
quell’affermazione perché si ritrova la bocca
catturata dalle labbra fini ed esperte dell’altro, avvertendo
quella lingua ormai consumata cominciare a succhiare la sua in maniera
troppo febbricitante.
E Goku lo sa che quel
bacio rappresenta molto di più. Non si aspetta parole
d’amore e in tutta sincerità ora non le ritiene
così essenziali. Vegeta ha saputo dimostrargli da subito
ciò che provava per lui a suon di azioni ed è
ciò che sta facendo anche adesso. Che prima si trattasse di
odio e rancore e poi di qualcosa simile all’amore
è un’altra questione.
L’importante
è che non smetta di guardarlo con quegli occhi carichi di
emozioni.
Dragonball
è stato il mio primo amore e non avevo mai scritto una
storia su questa serie che per me rappresenta davvero molto. Volevo
scrivere qualcosa su Goku e Vegeta solo che il mio lato yaoi
ha preso il sopravvento ^^” Niente di troppo serio o
complesso, dove le conseguenze dei gesti non ci sono e i sentimenti
vengono lasciati liberi. Cioè, fosse stata una long-fic
avrei inserito anche altri personaggi ma il mio intento era quello di
ritrarre un momento solo di loro due e del loro legame odio/amicizia (o amore in questo caso). Beh,
è una specie di esperimento dato che non ho mai trattato
questi due personaggi così diversi eppure entrambi guerrieri
valorosi.
Grazie a chiunque
leggerà =)
P.S. spero che i
personaggi siano IC, personalmente è una delle cose a cui
miro di più.
Un bacio ^^
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