NELLA
PENOMBRA
Pride & Prejudice
Quando
Elizabeth entrò nella piccola stanzetta per avvertire il
signor
Darcy che il resto della compagnia intendeva ripartire, rimase
sorpresa nel trovarlo seduto a terra, accanto alla piccola
finestrella che dava sul lato nord della casa.
Si
avvicinò di alcuni passi, incerta se andarsene e lasciarlo
alle sue
riflessioni, o se invece farsi notare rivolgendogli la parola.
Fece
ancora un passo, badando di non far rumore.
Ora
era abbastanza vicina da poter notare il luccichio delle lacrime
negli occhi dell'uomo.
-Piangete?-
Chiese, incapace di trattenere lo stupore.
Darcy
ebbe un sobbalzo nel notare la presenza della ragazza, ma si
ricompose subito e, levato lo sguardo su di lei, mormorò.
-Vi
sbagliate, dev'essere la poca luce che ve lo fa credere-
Elizabeth,
sicura di aver visto giusto, gli si accostò ulteriormente.
-Da
quale sentimento siete afflitto, signore?- Insistette.
Il
signor Darcy cedette subito di fronte all'ostinazione della ragazza e
non cercò di nascondere oltre il suo malumore.
-Ancora
non ne sono sicuro-
-Beh,
dovrete pur avere un'idea-
-Suppongo,
singorina Elizabeth, che si tratti di una pena d'amore-
Se
il fatto di vederlo piangere l'aveva stupita, l'idea che il sigonr
Darcy potesse essere in pena per una donna la scioccava totalmente.
Non
sapendo come comportarsi di fronte ad una simile rivelazione, la
ragazza decise di sedersi sul pavimento, ad un'adeguata distanza dal
gentiluomo che continuava imperterrito a fissare il cielo buio fuori
dalla piccola finestra.
-Non
so molto sull'amore, ma dicono sia una cosa bella... perché
vi
rattristate, dunque?- Mormorò Lizzie, nascondendo il viso
nella
penombra.
Darcy
sospirò piano e abbassò lo sguardo, permettendo
ad Elizabeth di
notare per la prima volta quel velo di dolcezza che ricopriva i suoi
occhi cerulei.
-Sarebbe
molto più che meraviglioso, se soltanto fosse ricambiato-
Rispose
l'uomo, con la voce particolarmente roca.
Lizzie
sentì un groppo alla gola.
-Ma
signore.. chi è costei?- Domandò, facendosi
leggermente più
vicina.
Darcy
contrasse le labbra.
-Una
signorina davvero graziosa, statene certa- Rispose a bassa voce.
Non
diede a Lizzie neppure il tempo di riflettere e si voltò
verso di
lei, sorridendole con cautela.
-Perdonate
l'impertinenza, ma voi avete mai sofferto per amore?-
-No,
e onestamente, signor Darcy, credo che l'uomo capace di farmi
disperare per lui non sia ancora nato-
Per
un istante il viso dell'uomo si fece più pallido, ma riprese
presto
il suo normale colorito.
-State
dunque dicendo che non avete mai provato neppure la più
leggera
simpatia? Mai un'inclinazione, mai una preferenza in tutta la vostra
vita?-
Il
calore con cui Darcy pronunciò quelle parole fece quasi
spavento
alla ragazza, che per tutta risposta, sebbene dopo un attimo di
esitazione, annuì con vigore.
-Nemmeno
una volta, signore. E posso garantirle che se mai dovesse il mio
cuore provare qualcosa per un uomo, quello sarebbe senza dubbio il
giorno più bizzarro della mia vita- Rispose, con una
sicurezza tale
da renderla quasi sfacciata.
L'uomo
rimase interdetto per alcuni istanti.
Studiò
per un momento il volto fiero e ostinato di Elizabeth ed infine
puntò nuovamente lo sguardo al di fuori della finestrella.
-Siete
fortunata dunque.. posso dirvi solo questo-
Lizzie
rimase sorpresa da quelle parole. Si sarebbe piuttosto aspettata un
rimprovero, o quantomeno una risposta meno gentile.
-Ma
signore... vedere voi, che siete sempre così calmo e
sostenuto,
disperarvi per una donna... dovete comprendermi, la cosa mi
incuriosisce non poco... potrei sperare di estorcervi il nome di
costei?- Chiese, sperando che la domanda non la facesse passare per
una sciocca ficcanaso, e temendo allo stesso tempo che il signor
Darcy potesse incollerirsi di fronte a tanta impertinenza.
Ma
i timori della ragazza scomparvero non appena essa vide il gentiluomo
voltarsi nuovamente verso di lei con un'espressione di pacata
tenerezza.
-Ma
signorina... chi, se non voi?-
Lo
stupore di Elizabeth nel sentire tali parole, superò di gran
lunga
l'imbarazzo che provò il signor Darcy nel notare la reazione
di lei.
Infatti
Lizzie rimase talmente sorpresa da non riuscire a muovere un muscolo
per quasi due minuti.
-Signor
Darcy... vi diverte tanto prendervi gioco di me?- Farfugliò,
non
appena le fu possibile.
-Non
vi prenderei in giro su un argomento così delicato- Le
assicurò
l'uomo, che aveva ora assunto un'espressione di totale
serietà.
Poi,
fattosi coraggio, proseguì.
-Ora
che conoscete i miei sentimenti per voi, sebbene non sia stato in
grado di esplicarveli nella maniera che si addirrebbe ad un
gentiluomo, vorrei chiedervi signorina Elizabeth, con ogni dovuto
riguardo, l'onore di ricevere la vostra mano-
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