This Four Walls

di Talissa
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ThisFourWalls

 

 

 

 

 

 

 

 

It's hard now to let you be
I won't make excuses
I've made my peace
It didn't take long
For me to lose the trust
'Cause these four walls
Were not strong enough

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’inizio della mia vita, quella vera, e’ ancora impressa nella mia mente.

Anche se ero molto piccolo quando la vidi, capii subito che era una parte importante per me.

Era un frammento che non doveva mancare nel mio puzzle personale.

Ere così aggraziata, così determinata; così,.. così bella.

Nonostante all’epoca mi interessasse solo giocare con il fango o tirare i capelli alle bambine che mi infastidivano, Lei, lei mi incuteva timore, non le parlavo mai per la paura di dire qualcosa di sbagliato, o semplicemente perché i suoi occhi così severi e circospetti mi paralizzavano.

La vedevo molto raramente, ogni estate andavamo al mare con i nostri genitori e lì, l’avevo tutta per  me per un mese intero.

Quel mese l’aspettavo sempre con ansia, volevo rivederla, anche se sapevo di non aver il coraggio di parlarle.

Mi bastava ammirarla da lontano, e, quelle piccole volte che mi parlava, rimanevo lì con la bocca aperta e gli occhi sgranati, solo dopo alcuni istanti riuscivo a biascicare delle piccole parole incomprensibili.

Poi, ci fu il fatidico incidente, quello che decise la mia sorte.

 

 

 

 

***

 

 

 

< < Ehi! Ti va di venire a esplorare con  me la scogliera? Sai… Mamma ha detto che non posso andare da sola,..quindi,…potresti accompagnarmi? > >.  Una bambina dai lunghi capelli castani  mi si parò davanti, quando la riconobbi il mio cuore sussultò; era lei.

< < Non saprei, do..dovrei chiedere alla mamma, solo che non la trovo, penso sia ancora in albergo..e..e poi non so se mi lascia..c’è…mi …mi..piacerebbe, solo che…> > alzò un sopracciglio e mi guardò seccata.

Sospirai.

< < Okay vengo, però promettimi che non andremo troppo lontani va bene? > >. Le si illuminarono gli occhi, annuì con vigore e  mi tese la mano; la strinsi deliacamente per timore di farle male.

< < Guarda che  mica mi spezzo, sono fortissima. >> Disse in modo presuntuoso.

< < Scusa > > Biascicai.

< < Aspettami qui, avviso la mamma che vieni con me > >.

E cosi si diresse a passo spedito verso un gruppo d’adulti.

Una donna dai capelli biondi si protese verso la bambina e le disse qualcosa, la bambina rise e rispose alla donna, la quale si voltò verso di me e con un sorriso smagliante mi salutò;  ricambiai e la bambina trotterellò verso di me, con un sorriso abbagliante.

 

 

***

 

 

Il paesaggio era composto da rocce frastagliate, e mare.

Rocce, mare. Rocce, mare.

Niente di speciale.

Però lei voleva vedere la grotta di Nettuno.

 

 

 

< < Dai ci siamo quasi  > > mi incitò con la sua  voce cristallina.

Stavamo seguendo un piccolo sentiero, mi mancava il fiato. Non ce la facevo più.

In quel momento sentimmo un tuono.

Stava iniziando a piovere.

< < Sum, forse è meglio se torniamo indietro > >.

Si voltò scocciata, < < Smettila Justin, sei peggio di una femminuccia, se proprio ci tieni tornatene tu, io voglio andare a vedere la Grotta di Nettuno > >.

Si voltò e iniziò a  camminare.

Sospirai e la seguii rassegnato.

Se proprio dovevamo morire era meglio farlo velocemente. L’affiancai e le sorrisi stancamente.

Certo non era facile starle accanto, nonostante fosse così viziata e testarda l’ammiravo perché non conosceva la parola “arrendersi” o “sconfitta”.

Lei, non è  facile.

Assolutamente.

E’ complicata,  non la conosco molto bene, ma mi ispira qualcosa di forte, qualcosa di profondo.

< < Justin > >.

Riemersi dai miei pensieri.

< >. La domanda mi prese alla sprovvista.

< < Undici > >.

Mi guardò  stupita.

< < Ne dimostri di più, pensavo tredici. > >

Mi passai una mano tra i capelli, imbarazzato.

< < Tu? > >

< < Nove > > Disse impicciata.

< < Sembri più piccola > > dissi mezzo divertito.

Lei  mi fece la linguaccia.

Le sorrisi e lei  ricambiò.

 

***

 

 

 

 

< < Forse è meglio tornare indietro > > dissi.

< < Si, però prima devo riposarmi, sono senza fiato > >. Disse.

Soffocai eroicamente una risata.

 

Ci sedemmo su una roccia, il vento e la pioggia lottavano tra di loro, il mare, arrabbiato, si scontrava contro le rocce.

Il tutto sembrava un canto tenebroso e inquietante.

 

< < E  se dovessimo morire? > > Chiese flebilmente.

Mi girai lentamente verso di lei, stando attento a non toccarla. Anche se con tutto me stesso volevo farlo.

< < Non ti preoccupare, non moriremo > > le strizzai l’occhio.

< < E se dovesse succedere? > >.

< < Non succederà > >.

< < Ne sei sicuro ? > >.

< < Sì… > >

< < Sicuro, sicuro? > >

< < Si.. > >

< < Posso baciarti? > >

< < COME SCUSA?? > > Mi voltai di colpo. Ritrovandomi il suo viso vicino al mio.

Tratti dolci, pelle diafana, occhi di un nocciola profondo, capelli morbidi castani.

Stupenda.

Mi morsi il labbro.

< < Posso baciarti? > > domandò timidamente.

< < P…perché dovresti? > > chiesi sbigottito.

< < Perché se dovessi morire vorrei almeno baciato qualcuno > >.

Risi stancamente. Che cosa stupida. 

< < Guarda che il bacio è una cosa seria >> dissi.

< < Lo so però voglio provare a baciarti > > il mio cuore perse un battito.

< < Ma se nemmeno mi  conosci! > >

< < Certo che ti  conosco! Ogni anno veniamo qui un mese! > >

< < Ma non sa niente di me! > >

< < Mettimi alla prova > >

< < No. > >

< < Daiii! Solo un bacetto> >

< < Smettila di  comportarti come una bambina viziata > >

< < Per favore > >

Che cosa strana la persona che mi  piaceva da quando avevo cinque anni aveva chiesto di baciarla e io non volevo.

Stupido, già.

< < I baci si danno alle persone che si amano > > Dissi.

< < Ma  tu mia AMI! > > Sbiancai.

< <  Chi te lo dice?! > >

< < Oh..Andiamo! > > sbottò  lei  < < Anche se  ho nove anni so quando  una persona è innamorata > >

< < E come fai a capirlo? > >

< < Si comporta come te > >

< <  Cioè? > > 

< < Da perfetto idiota > >

Ormai ero al limite della pazienza.

< < Basta me ne vado, tornate da sola dopo > >.

Mi alzai di  scatto e incominciai a camminare.

< < Aspetta Justin > > Mi voltai  inviperito.

< < Ti ho detto di smetterla > >

< < Ti ordino di baciarmi > >.

< < Smettila! Mi hai rotto! Non riesci a capire che il mondo non ruota intorno a te? Oh sei  troppo presa da te stessa per capire che agli altri non interessa quello che fai?? > >.

Indietreggiò.

< < Scusa > > Sussurrò per poi correre dalla parte opposta dell’uscita della grotta.

< < Aspetta Summer! > >

Ma ormai era troppo tardi, era scappata.

 

Stupido, stupido, stupido.

E’ solo una bambina!
Stupido!

E se le succedesse qualcosa sarebbe solo colpa mia!

Forse l’avrei dovuta baciare, ne  saremo stati felici tutti e due.

Solo che non mi  piaceva essere usato.

Forse era meglio se l’andassi a  cercare e che le chiedessi scusa.

 

***

 

 

Mi odiava.

Non mi aveva voluto baciare perché non mi sopportava.

Pensavo che mi amasse…

Io, io, io non volevo farlo arrabbiare, volevo solo che mi baciasse.

Volevo provare a baciare.

Nei film, quando fanno vedere la ragazza che bacia il ragazzo di  solito  dopo  sono tutti e due  più  felici.

 Io mi sentivo  talmente sola da voler essere almeno un  po’  felice. Me lo meritavo in fin dei conti.

Ma forse lui aveva ragione, non avevo pensato a lui, non avevo pensato se sarebbe stato felice di baciarmi.

Mamma aveva detto che Justin mi voleva molto bene.

E allora io…

Perché?  Mi  sentivo sola.

 < < E tu mare? Ti senti solo? > >

 

Osservai le onde che  si  scontravano sugli scogli.

 

Crash, ..crash,,….crash…

 

Chiusi gli  occhi e assaporai quel rumore.

 

< < Oh, giusto tu hai il sole che ti tiene compagnia, la luna che ti racconta le fiabe per farti addormentare e le stelle che ti  illuminano i  sogni,…io..io....niente…> >.

 

Crash,…crash

 

 

< < Sai una cosa? Non l’ho mai confidato a nessuno..> > Sorrisi alla luna.

 

Crash….Crash…Crash….

 

< < Mi piacerebbe fare un tuffo da uno scoglio > >.

 

Crash…Crash…Crash,…

 

< < Potrei farlo adesso > > Sorrisi e i  miei denti rifletterono i riflessi della luna.

 

Saltai tra alcuni scogli ritrovandomi a  faccia a faccia con la luna.

 

Ora solo un  macigno mi divideva dall’acqua.

 

< < Sono pronta > >

 

Risi piano, vedendo che la pioggia mi danzava intorno.

 

Mi tolsi le ciabatte e il vestitino rimanendo nel mio costume preferito.

Blu. Come il mare in tempesta.

Risi ancora.

Che coincidenza. Proprio come era adesso.

 

< < Mare, ti  chiedo solo un favore. Fa che Justin sia felice. In cambio ti concedo me stessa > >.

Sorrisi al cielo.

La pioggia picchiettava sul mio viso come tante piccole carezze.

 

Crash…crash,…crash

 

Guardai decisa le onde.

Chiusi gli occhi sorridendo e mi lasciai andare.

 

***

 

 

 

< < Summer! Respira! Respira! > >

 

….Justin…..

 

< < Summer! Ti prego! > >

 

Sentii un  peso opprimente all’addome.

 

Tossì.

Tossì.

Tossì.

 

Ed ecco che  il peso diminuì un po’ alla volta.

 

< < Summer! Apri gli occhi! > >

 

Gli occhi?

Non ci riuscivo.

 

< < Summer apri gli occhi! Ti prego! > >.

 

Non ci riesco!

< < Summer! Baciami! > >.

 

Baciarti? Justin….

 

< < Baciami! Baciami! Avanti Summer! > >.

 

Qualcosa si posò sulle mie labbra con forza.

Cercai di aprire gli occhi.

Una sagoma mi stava davanti.

Sgranai gli  occhi.

Un ragazzino dai capelli castano chiaro e gli occhi nocciola mi guardava preoccupato.

Era completamente bagnato e un piccolo taglio gli attraversava il sopracciglio.

 

< < Summer… > > sospirò.

Mi  abbracciò, e quel piccolo gesto mi inondò di felicità.

 

< < J..Justin > > Sussurrai.

 

< < Summer, baciami! > > Disse stancamente.

< < No. Non ha senso tu non mi ami > > dissi sorridendo tristemente.

< < Certo che ti  amo. Non ho  voluto baciarti perché tu non  mi ami > >

< < …. > >.

< < Il primo bacio devi darlo a una persona a cui vuoi bene > >disse accarezzandomi la guancia.


Scoppiai a piangere.

 

< < Shh…piccola è tutto finito > > .

Mi strinse a se e io strofinai il viso sul suo petto.

Lo feci fremere.

< < Scusa > > .

Mi strinse più forte e appoggiò la testa sulla mia spalla.

< < Ho avuto paura > >.
< < Di cosa? > > chiesi.

< < Che tu morissi   > >.

< < Scusa.  > >.

Si scostò da me bruscamente e mi strinse le braccia guardandomi dritto in faccia.

< < Summer non devi scusarti,in parte è colpa mia.>>

< < Infatti mi dispiace > >.
< < Non capisco > >.

< < Ti ho obbligato a baciarmi e … > >.

< < Shh..piccola non piangere > > mi  disse abbracciandomi.

< < Grazie > >.

Lo sentii irrigidirsi per poi lasciarsi andare.

< < Di niente. Preoccupati per dopo.  Chissà cosa diranno le nostre mamme! Come minimo la mia mi sequestrerà la play station per un anno> >.

 

Ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere.

Eravamo così vicini che riuscivo a vedere le pagliuzze giallastre circondare la sua pupilla.

Poi, lo baciai.

Al chiaro di luna.

Solo io e lui.

Le sue labbra sapevano di sale ed erano morbide, c’è era qualcosa di perfetto in quel momento.

Qualcosa che non avrei mai dimenticato…







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