Harry
era andato a prendere le provviste. Forse era in cerca
di funghi. Bene, ero da solo con Hermione. No, ok, ricapitoliamo: ero
da solo
nella tenda con una inviperita Hermione che leggeva il libro delle
favole di
Beda il Bardo con un’espressione sostenuta e fin troppo
concentrata, anche per
una come lei. Mi sedetti a una sedia accanto al letto in cui era
sdraiata. Lei
non mi guardò neppure. Aveva gli occhi incollati a quel
libro. Bene. Allora…
come iniziare a scusarsi? Dovevo ammettere quanto mi piacesse per farla
addolcire? No, mi avrebbe ucciso. Sicuro come è vero che mi
chiamo Ronald
Weasley. Potevo auto commiserarmi, dicendole quanto ero stato stupido.
No,
questo già lo sapeva. Potevo accusare l’Horcrux
del mio comportamento. No,
sapevo fin troppo bene che era una mezza bugia. Optai per la scelta
più facile.
“
Hermione…” sussurrai. Lei non si girò.
“
Hermione, dai… em… volevo…”
niente, neanche il minimo
accenno al fatto che mi avesse sentito.
“
Hermione Granger, voltati, ti prego” dissi. Lei si
voltò
di scatto. Sobbalzai sulla sedia. In effetti questo non me
l’ero aspettato.
“
TU MI PREGHI?” domandò come una furia. Annuii
spaventato.
Lei rise sprezzante.
“
E per quale ragione ti dovrei dare ascolto? Perché dovrei
voltarmi? Anche io ti ho pregato di voltarti e di starmi a sentire! Ma
tu ti
sei voltato? NO! TU SEI SPARITO PER SETTIMANE!” mi
urlò contro. Sprofondai.
Aveva ragione. Lei mi aveva implorato di rimanere.
“
Ti prego, Ron, fallo per me…” mi disse allora.
“ Ti prego,
ti supplico, non te ne andare…” chiedeva. Eppure
avevo continuato a camminare
imperterrito fino a Smaterializzarmi. Ma razza di deficiente che ero.
“
Io… mi dispiace, te l’ho già
detto…
“
Ah, ti dispiace… bene. Convincente direi.
“
E che dovrei fare?” domandai alzandomi. “ Mettermi
in
ginocchio?” chiesi ironico. Lei anche si alzò.
Bhè, almeno adesso mi stava a
sentire. Era un notevole passo avanti. Lasciò cadere il
libro sul letto
violentemente. Non avevo mai visto un’Hermione
così arrabbiata da maltrattare
un libro. Era grave.
“
Ti ho mai chiesto una cosa del genere? Ti ho mai
chiesto... sarei io adesso la presuntuosa? Dopo tutte le idiozie che hai
sparato
mentre mi accusavi di… di preferire Harry o…
“
No, non dico che tu sia presuntuosa, ma ti sto porgendo le
mie scuse, alla fine potresti anche accettarle!
“
Non ci riesco, Ronald, non ce la faccio! Ti ho sempre
perdonato, qualsiasi cosa tu facessi, ma in questo momento, quando si
parla di
vita e di morte… non siamo più a scuola e i tuoi
errori è ovvio che li debba
pagare in modo più salato!” esclamò.
Ebbi dei flash. Una bambina che si
nascondeva a piangere in bagno… per poi venir aggredita da
un Troll… una
ragazzina che si difendeva dicendo che il suo gatto non aveva mangiato
il mio
topo… una ragazza che mi diceva che avevo rovinato tutto ad
un Ballo… e sempre
la stessa ragazza che mi lanciava addosso dei canarini gialli in preda
all’ira…
Il mio sguardo s’incupì.
“
Hai ragione” mormorai. Lei parve afflosciarsi.
“
Faccio proprio schifo” dissi abbassando lo sguardo. Lei
sospirò.
“
Adesso ti dico di sì, Ronald. Sono arrabbiata con te.
Ma…”
disse in un vano tentativo di sorridere. “ Lo sai che alla
fine non è così, e…
ed è mio dovere di amica dirti che mi passerà,
Ronald. Non so quando ma mi
passerà.
Il
mio cuore sprofondò. AMICA? Avevo perso quel poco di
vantaggio che avevo ottenuto durante il matrimonio di Bill e Fleur?
“
Bene. Ora sì che mi sento meglio. No, Hermione, faccio
proprio schifo. Me ne sto convincendo sempre di
più…
“
E per quale motivo, a parte il fatto recente?
“
Tutti i torti che ti ho fatto… ero…
stupido… anzi, come
dici tu, stronzo…” dissi sedendomi sul letto in
preda a una crisi. Lei invece
restò in piedi, con le braccia serrate.
“
Vorrei poterti dire che hai torto. Ma non è così.
E lo
sai. Ma certo… devo ammettere che in quest’ultimo
periodo… ma poi ti sei
contraddetto da solo con la sceneggiata di qualche settimana
fa…” ammise.
“
Quindi vuol dire che prima…?” chiesi stupito.
Forse si era
accorta, forse aveva riconsiderato il nostro rapporto e…
“
Prima niente. Pensavo che tu ci tenessi di più a
me”
puntualizzò.
“
Ma è così! Io tengo molto a te!”
dichiarai convinto.
“
Oh, bhè, non sembrerebbe! O meglio, sembrava prima, ma
date alcune circostanze…” disse.
“
E c’è la possibilità di farti cambiare
idea?” chiesi
spavaldo. Lei mi scrutò. Vidi i suoi occhi marroni indecisi
e esitanti.
“ Ho cambiato idea
su tante cose ultimamente. Quindi può
essere” annunciò prendendo il suo libro da terra.
SI sdraiò e ricominciò a
leggerlo. Forse avevo una speranza.
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