Amore in arrivo

di berny95
(/viewuser.php?uid=148499)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Piton era a terra,moribondo. Il suo viso era più pallido del solito. Harry era seduto lì accanto con in mano la fiala contenente i ricordi del professore. Proprio non sapeva cosa pensare, era inorridito dal modo in cui era stato ucciso.
“Avanti Harry, dobbiamo andare”.
Era Ron che non aveva avuto il coraggio di avvicinarsi al corpo dell’insegnante. Harry annuì e, insieme ai suoi amici, lasciò Piton e la Stamberga Strillante.
Stavano attraversando il prato quando Hermione si inciampò in un sasso.
“Hei, Hermione, stai bene?” chiese Harry preoccupato.
“Si, si. Non ti preoccupare” mentì Hermione. Come poteva stare bene dopo aver visto morire il suo professore preferito? Era riuscita a trattenere le lacrime nella Stamberga, ma se fossero stati là ancora un po’ non sapeva se ce l’avrebbe fatta a non piangere. No, non poteva essere morto, era un uomo così forte. Avrebbe avvertito Madama Chips quando sarebbe arrivata a Hogwarts.
Arrivati al castello, Harry lasciò Ron e Hermione, e si diresse verso l’ufficio di Silente. I suoi amici si radunarono nella Sala Grande, dove i morti erano deposti e i feriti curati. Ron si diresse dalla sua famiglia, che si trovava attorno al corpo di Fred. Hermione corse da Madama Chips.
“Professoressa, professoressa. Il p-professor P-Piton … sangue … nella Stamberga” disse ansimando.
“Signorina Granger, si calmi. Ora, mi dica tutto” disse la medistrega.
“Voldemort ha attaccato il professor Piton, nella Stamberga Strillante. Ha perso molto sangue”.
Madama Chips guardò la giovane strega allibita.
“Portami da lui” disse “Paciock, trovi qualcuno che la aiuti e medichi i feriti”.
Neville annuì, un po’ spaventato per l’importanza del compito che la professoressa gli aveva assegnato.
“Andiamo, professoressa, dobbiamo fare in fretta” disse Hermione, e insieme a Madama Chips si diresse alla Stamberga. Entrate trovarono subito il corpo del povero professore. La medistrega lanciò un grido di terrore. Piton era circondato da un’enorme pozza di sangue.
“Oh, no, Severus” disse Madama Chips mentre controllava le pulsazioni.
“E’ ancora vivo?” chiese timorosa Hermione.
“Si. Ma ha perso molto sangue. Tienigli la testa, mentre gli do queste pozioni” disse la medistrega.
Hermione ne riconobbe subito una, era Blood-Replenishing; e l’altra era di sicuro un antidoto.
Era un po’ imbarazzata a tenere il suo professore tra le braccia. Le era sempre apparso come un uomo forte, e ora era lì, in braccio a lei, come un bimbo indifeso. Era così presa dai suoi pensieri che non sentì quello che Madama Chips disse.
“… ha capito cosa deve fare? Signorina Granger … ehi, mi sta ascoltando?” stava dicendo la strega.
“Oh, mi scusi. Stavo pensando” ammise la ragazza.
“Non c’è tempo per pensare a stupidate, signorina Granger. Dobbiamo portare il professor Piton a Hogwarts, lì portò curarlo con maggior attenzione” disse Madama Chips mentre evocava una barella.
“Va bene, professoressa. E se avrà bisogno di aiuto si ricordi che io sono disponibile”.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=813517