Questa
è la mia prima songfic, so che molti diranno "ohmmmioddio
Lady Gaga!" e io rispondo con, può anche essere una pazza
isterica ma i suoi testi sono piuttosto realistici, per questo la
apprezzo. Per il resto, siate clementi, ho provato ad immaginare un
Greed ai giorni nostri e... boh, spero vi piaccia!
I personaggi non sono miei (appartengono ad Hiromu Arakawa) e non ho
scritto questa storia a scopo di lucro.
Spero che la storia sia di vostro gradimento.
Déjà
vu – I’ve seen you before
Entro
nella discoteca, non volevo andarci ma alla fine I miei amici hanno
insistito così tanto che o li accontentavo o li uccidevo, ma
si sa: Greed non distrugge le sue cose. Le luci stroboscopiche mi
darebbero fastidio se non fosse che la mia retina immortale si rigenera
a velocità tali da non farmi nemmeno sentire il fastidio
delle mie pupille che si contraggono. C’è gente,
moltissima, non ho nessuna voglia di ballare, mi dirigo verso il bar
mentre i miei amici stanno ballando con delle ragazze. Tutte banali,
tutte uguali strette in quegli abitini che lasciano vedere fin troppo
per stuzzicare la mia fantasia, non che siano brutte ma… di
quelle ne ho gia avute a migliaia nella mia lunga e interminabile vita.
Ordino un whiskey, il barista è sveglio me lo porta subito,
meglio per lui: niente botte per lui stasera. Mi giro sullo sgabello
scomodo e guardo la pista da ballo, tutti si divertono, tutti uguali: i
ragazzi hanno tutti i soliti jeans e le solite camicie costose. Mi
guardo: io ho addosso i miei amatissimi pantaloni di pelle, la mia
inseparabile maglia stretta e nera, il mio gilet con la
pelliccia… poi i miei adorabili stivaletti neri. Sembro
uscito direttamente dagli anni ’80. Una ragazzina passa e mi
fissa con il suo accompagnatore.
-Che
cazzo hai da guardare?
lo
ringhio, la ragazza distoglie lo sguardo e lo stesso fa quel coso che
probabilmente chiama “uomo”. Non ci sono
più le ragazze di una volta, nemmeno i ragazzi di una volta,
ne la musica di una volta… solo il whiskey resta lo stesso:
ne ordino un altro. La musica cambia, o meglio la canzone attuale ha un
suono diverso, sa di passato, sa di bei tempi nonostante sia chiaro che
è piuttosto recente. Fa venire voglia di ballare, guardo di
nuovo la pista da ballo, è affollata. In quel momento
l’ho vista, sulle note di quella canzone:
quell’angelo mi fissava mentre le prime parole risuonavano
nell’aria… l’avevo gia vista, ma non
ricordavo dove.
I want your whisky mouth
all over my blonde self
Red wine, cheap perfume
and a filthy pout
Do not bring my friends
because a group
doesn’t matter
White river, with ya dear
let’s have a
full house of leather
Si
muove lentamente mentre accarezza il suo corpo sinuoso e si scosta I
capelli biondi e lunghi, leggermente cotonati, dal viso. Mi fa cenno di
raggiungerla e nel dubbio mi guardo attorno, mi indico in modo
interrogativo: so che vuole me ma non credo ai miei occhi di homunculus
quando annuisce sensualmente. Poso il bicchiere e mi lancio in pista,
la raggiungo, da vicino è ancora più bella, il
trucco pesante, il suo profumo, tutto sa di passato. Balliamo entrambi
stretti nei nostri pantaloni di pelle sulle note di quella canzone, ci
allontaniamo per bere e poco dopo lasciamo la discoteca: dice di
volersi divertire come si faceva un tempo. Ci incamminiamo lungo la
strada e tutti ci guardano, lei barcolla leggermente ma sembra
abbastanza lucida mentre ride e risponde alle mie battute, sembriamo
due fantasmi usciti da un film, mi domando come faccia a non cadere su
quei tacchi vertiginosi, si stringe nella sua giacca di pelle e solo in
quell momento noto che l’interno è foderato di
stoffa zebrata azzurra, sorrido, ha troppo buon gusto per essere nata
vent’anni fa.
-Quanti
anni hai?
Lei
mi guarda e sorride, che dentatura stupenda, candida e ordinata con due
canini leggermente lunghi forse, ma ti fanno solo pensare a come
dev’essere farsi mordere il collo da lei.
-Non
si chiede l’età a una ragazza! Comunque sappi che
sembro più giovane… e fattela bastare come
risposta!
Il
tono scherzoso mi fa sorridere mentre mi tira un pugno sulla spalla,
è gracilina ma picchia forte! Camminando mi si avvicina e
chiede
-Ti
va dell’alcol?
La
guardo e seguo il suo dito che indica un negozio di alcolici aperto
24/7, quella ragazza è viziosa, mi piace sempre di
più! Annuisco e ci dirigiamo verso la piccola porticina del
locale: la pareti sono federate di bottiglie di ogni tipo, lei subito
corre ad afferrare una bottiglia di martini bianco, non me
l’aspettavo, scelta piuttosto femminile in fondo. Io prendo
una bottiglia di whiskey e paghiamo, usciamo e subito la apre bevendo
avidamente. Lo smalto nero delle sue unghie risalta
sull’etichetta bianca della bottiglia, lei mi guarda con quel
suo viso così familiare e così estraneo, smette
di bere
-Che
c’è?
-Ah
niente, solo… sei bellissima.
Lei
sorride e sistemandosi i capelli risponde con voce bassa e sensuale
-Grazie.
Anche tu non sei male.
Bevendo
ci allontaniamo dal piccolo piazzale davanti al negozio, camminiamo per
le vie della città illuminate da lampioni e insegne
colorate, lei balla attorno ai lampioni e si mette in posa in giro per
la città mentre io scatto le foto con una macchina
fotografica che ha estratto magicamente dalla sua borsetta. Nelle foto
le palpa le statue di personaggi famosi in giro per la
città, guarda le vetrine, mi abbraccia, beve e addirittura
ha voluto una foto accanto a quel pene finto gigantesco davanti al sexy
shop che abbiamo visitato in seguito.
-Oddio
guarda!
La
sua voce mi attira, sta guardando un dvd, sulla copertina una ragazza
legata sembra sti per ricevere delle frustrate da un uomo mascherato,
arrossisco leggermente e poi le chiedo malizioso
-Che
c’è? Non l’hai mai fatto?
Lei
sorride e risponde con voce altrettanto maliziosa
-Oh
questo non te lo dico…
In
quel istante lancio l’esca
-Lo
faresti con me?
-Tesoro,
la gente deve guadagnarsi il mio amore, non sono una ragazza facile.
Dirty pony I
can’t wait to
hose you down
You’ve got to
earn your love
down in this part of town
Dirty pearls and a patch
for all the Rivington
rebels
Let’s raise
hell in the streets
drink beer and get into
trouble
Il
tempo vola con la mia piccola miss 80’s, che nonostante
l’aspetto serio si diverte ancora a suonare i campanelli e
scappare, a fare scherzo telefonici a sfondo horror e a far bere
qualche sorso di martini ai cani attraverso le sbarre dei cancelli.
Nonostante tutto l’alcol che ha bevuto sembra ancora sobria,
barcolla ma ragiona e sembra in perfetta forma, che donna. Le cinque di
notte attirano la nostra attenzione annunciate dalle campane della
città
-Oh
gia le cinque… devo andare.
Alza
lo sguardo fissandolo nel mio, ha degli occhi stupendi, delle labbra
stupende, le ciglia lunghe, le sopracciglia sottili e scure sotto i
capelli biondi e disordinati. Io sono perso nei suoi occhi e lei
continua guardando un attimo il suo orologio da taschino, lo chiude
mostrando l’ippocampo sul coperchio e lo rimette in tasca,
quel simbolo mi è famigliare ma non mi importa, le mi sta
guardando con i suoi occhioni viola.
-Chissà
forse ci rivedremo un giorno, in giro… e magari potrei anche
concedermi alla seconda uscita, chissà.
Si
allontana e io la chiamo
-Hey,
aspetta! Dimmi come ti chiami!
Lei
a qualche metro da me si volta, spinge i capelli biondi dietro la sua
spalla sinistra rivelando un tatuaggio rosso sul fianco del collo: un
uroburo.
-Io
mi chiamo Vice. Perché vivo nel vizio.
Un
ultimo sorriso sensuale e la vedo scomparire nel buio di un vicolo. Ho
in mente solo una parola: homunculus. Ora so a chi somiglia quella
ragazza,sono passati 20 anni da quella sera e mi chiedo se mai la
rivedrò… e soprattutto mi chiedo… chi
ha provato a riportare in vita Riza Hawkeye?
Whip me, slap me, drunk fuck
Me and carpers dunk drunk
Bud light liquors bar
slut
Move if this is your jerk
Watch me light the St
James
Yes I like it, appetizer
Taste of heavy metal
lovers play
Baby we were born this
way
Song:
Heavy Metal Lover – Lady Gaga
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