A Love That Should Have Lasted Years

di Aine Walsh
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2. All My Loving, 1964
 
I raggi del sole appena sorto che penetravano dalla finestra illuminavano la stanza quanto bastava per vedere il piccolo caos che vi era all’interno.
I vestiti erano buttati alla rinfusa sul pavimento, così come anche un lembo della coperta adagiata sul disordinato letto.
Ed è proprio sopra il letto che stavano distesi i due amanti, nudi, legati da uno stretto abbraccio.
«Devi proprio partire, domani?», mugugnò Jane mettendo su un finto broncio.
Paul sorrise. «Sai che devo proprio farlo. Non vorrei che John assumesse il pieno controllo della situazione. Immagina cosa ne uscirebbe», concluse ridacchiando.
I due si scambiarono un altro sguardo. Un altro breve ma intenso sguardo.
«Ti amo, Jane» soffiò il ragazzo stringendola ancora di più.
«Ti amo anche io, Paul» rispose lei che, così piccola e fragile, giaceva inerme tra quelle braccia.
 
Era tutto bello, forse anche troppo per essere vero.
A volte mi sembrava di vivere un sogno.
Tutti quegli sguardi, quelle parole, quei gesti…
Ormai sono solo pensieri vuoti di una donna, pensieri che magari non ricordi nemmeno più.
Però io li custodisco, li tengo con me e mi fanno compagnia quando ne sento il bisogno.
Dicesti che saresti stato sempre sincero, e, chissà, per i primi tempi fu così.
Chissà… Chissà…
Quante domande.
Però di una cosa sono più che certa.
Ti amavo.
 

…Close your eyes and I'll kiss you tomorrow I'll miss you…





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