Riunione Oscurissima.

di Trich
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Riunione Oscurissima


 


 

-Al lavoro! Forza, lurida Babbana impellicciata, pure tu!
Voldemort svolazzava, facendo fuoco dalle scarpe, sopra un campo, dove i suoi alleati piantavano dei semi di mela, già avvelenati.
-Così non dovremmo avvelenarle dopo-, aveva detto la regina. E, dato che non avevano avuto altre idee migliori, avevano optato per le mele avvelenate.
Nagini era in un fossetto vicino al campo,a sputacchiare peli rosa che le erano andati di traverso, poverina. Voldemort aveva provano una serie di incantesimi Liberanti, ma quando era arrivato il primo rombo, quello che decretava la riuscita del primo incantesimo da fare, la parte più complicata, dove sarebbe dovuto stare più attento, James si era messo a urlare cose incomprensibili, come: -I Cullen sono tornati! E sono più FORTI!
Poi era scappato ad una velocità supersonica.
Così, il povero Signore Oscuro, per paura che anche gli altri suoi sudici alleati scappassero, aveva lasciato il carpo Serpente al togliersi la pelliccia di bocca.
Tom, -quel lurido gatto che osava avere il nome babbano del più grande mago di tutti i tempi-, era stato messo all'aratro, la mattina prima, e aveva dovuto trascinare Crono, che aveva fatto scorrere il tempo avanti in modo da far maturare le mele in un solo giorno! Certo, Voldemort avrebbe potuto tranquillamente farlo con la bacchetta, ma voleva testare i suoi collaboratori...
Nel frattempo, dato che la voce si era sparsa un po' dappertutto, erano arrivati nuovi cattivi, tra cui un tizio di nome Frodo -Voldemort l'aveva accettato solo per il nome, dato che gli piaceva molto dire le bugie-, e Sindrome, al quale, in cambio dell'entrata nella Società Oscurissima, aveva preso le scarpe che lo facevano volare facendo fuoco dalle suole. Certo, avrebbe potuto volare da solo, ma dato che c'erano quelle fantastiche scarpe...
In quel momento, mentre l'Oscuro Signore era perso nell'ammirazione per le sue nuove calzature, due gatti -avevano detto a quella stupida regina di essere due gatti pirata che navigavano alla ricerca dell' Isola dei Topi, e lei si era fatta abbindolare. Ma sarebbe stato scortese, mandarli via, quindi li usava per i messaggi non importanti.
-Sua Oscurità, ci sono due possibili reclute, una bambina e un camaleonte gigante, che desiderano parlarvi. Voldemort sfrecciò nella Sala Assunzioni facendo fuoco, e si trovò davanti una visione orribile: una bambina, con un enorme coso di ferro attaccato a tutti i denti -qualche tortura Babbana, ne era certo- che stritolava un geco, quasi invisibile, diventato del colore -blu acquamarina- della maglietta della piccola.
-Dirò a mio zio che ti voglio adottare-, disse, sputacchiando. -Ho avuto trentaquattro pesciolini, ma sono morti tutti... l'ultimo era arancione a strisce bianche, e prima era nell'acquario di mio zio, che fa il dentista. Sai, si chiama P. Sherman, e abita al 42 Wallaby Way Sydney, Australia... ma ora ho deciso: voglio un geco, un geco-salamandra!
In quel momento il geco spirò.
Frodo, che dopotutto era sempre un uomo di chiesa, si avvicino per dargli una benedizione.
-Si chiamava Randall, mio signore-, annunciò uno dei due gatti. -Veniva da un posto dove spaventano i bambini... un posto dove sono tutti mostri! Potrebbe esserci utile se ci dice dove...- poi si ricordò che era morto. -No, continui pure, vostra Oscurissimità.
-Cara mia bambina...-, disse Voldemort con un sorriso amabile. -sei ammessa nelle nostre linee.
Tutti gli animali della Società Oscurissima, da quel momento, non ebbero più pace.



Angolo Me.
I nuovi cattivi -la maggior parte- sono stati gentilmente forniti dai libri di mia sorella decenne.
Allora:
Frodo, dal Gobbo di Notre Dame.
Sindrome, da 'Gli Incredibili'.
I gatti, da 'Geronimo Stilton'.
Darla, da 'Nemo'.
Randall -pace all'anima sua-, da 'Monster and co'.

Non credo che questo capitolo sia divertente come il primo, ma mi è venuta una cosa simile all'ispirazione, quindi... ;)
Grazie mille ai 14 (!) che hanno recensito lo scorso capitolo.
Baci,
Marti.




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