whatsername
Io-
credo di
averti incontrata, giù, lungo la strada.
No, no. Io so
di averti incontrata, sei proprio lì, ancora davanti a me.
Cammini lentamente. Inizio a camminare più veloce, cerco di
raggiungerti.
Sono sicuro che sia tu. Sai, ho bruciato tutte le nostre fotografie, ma
ogni volta che chiudo gli occhi, vedo il tuo sorriso dietro alle mie
palpebre. Vedo i tuoi capelli blu, rossi, biondi, viola; vedo i tuoi
occhi azzurri e trasparenti, la sfumatura chiara e dolce che
dà loro l'eyeliner nel quale li affoghi.
Cammino sempre più veloce, inizio a correre, ma la distanza
che ci separa non diminuisce. In qualche modo, tu riesci a camminare
elegantemente, balli lungo quella via scura e illuminata ad una
velocità irraggiungibile, troppo elevata per essere umana.
Ti fermi, all'improvviso, in mezzo alla strada.
Cerco di urlare, cerco di dirti che devi spostarti da lì,
è una strada cazzo, una strada trafficata, persino.
Ma sei troppo lontana per sentirmi.
Mi avvicino, corro più veloce che posso, le gambe mi urlano
contro, ogni singolo globulo rosso in me impreca ed esige la sua
molecola di ossigeno. Mi impongono di fermarmi, di prendere fiato e di
lasciarmi cadere a terra, ma i miei occhi vedono solo te, ferma.
Ti raggiungo, alzo la mano e faccio per toccare gentilmente la tua
spalla una brezza muove i tuoi capelli che riflettono tutti i colori
del mondo-
La sveglia suona, cado
dal letto e scaglio quell'inferno trillante contro il muro.
Frammenti dorati piovono su tutta la stanza.
Se dovessi ridipingere il mondo, se dovessi ridipingere qualunque cosa,
lo farei con i colori dei tuoi capelli.
Sono troppo vecchio per i rimpianti. I rimpianti non servono a niente.
I
rimpianti sono
inutili. Lei è sempre nella mia testa, non riesco a pensare
ad altro.
Non ricordo neanche il
suo nome.
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