Il suo fantasma nella nebbia

di Angel_Ksn
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One Shot molto breve, incentrata sulla canzone "Her Ghost In The Fog" dei Cradle of Filth…per chi non la conoscesse, merita tantissimo, ha un testo splendido. Ho scoperto che darmi al dark mi piace, credo continuerò. Buona lettura…^_^


IL SUO FANTASMA NELLA NEBBIA


Foschia. Ululato. Foschia. Ululato. Rintocchi di campana. Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Sette. Otto. Nove. Dieci. Undici. Dodici. Brillìo. Brillìo confuso di stelle lontane. Riflesso. Riflesso di luna sul manto argentato brunastro dello stagno.
Gli abitanti sono chiusi in casa. Balconi serrati, tende tirate, porte chiuse a chiave. Hanno paura. Paura. Paura del buio e di quello che porta con se.
Foschia. Ululato. Luna. Paura. Buio. Ombre. Brevi apparizioni.
Lei arrivava ogni notte.
Lei, sotto l'albero di cedro.
Lei, l'abito di seta strappato.
Lei, labbra di morbida neve.
Sotto lo sguardo del cedro. Come quella fredda mattina, all'alba. L'aveva trovata lì, Jesper. Fredda. Immobile. Morbide labbra innevate.
La pianse. La piansero tutti. Era affascinante. Un angelo del peccato. Il suo angelo del peccato.
E il suo angelo del peccato non aveva trovato pace.
Lo disse lei, a Jesper, quando era ancora la sua Siri, la sua bambola di porcellana Yin.
«Mai lasciarsi, per paura che il geloso paradiso rubi i nostri cuori…» e gli sorrideva la sua piccola bambola, quando tracciava le sue soavi curve, quando la baciava nella brezza che odorava di tramonto e canfora.

Il vento leggero sussurrava le preghiere degli alberi.
Eccola. Bella come sempre. Una regina delle nevi senza paragone. Creatura divina.
Jasper la stava cercando. Sapeva che sarebbe tornata. Da lui, che l'amava tanto. Dal suo pittore inesperto. La cercava dovunque.
Ed ecco che li trovò. Occhi scuri liquorosi.

Sussurro. «Siri…»

I capelli corvini mossi dalla brezza a svelare la sua bellezza.

«Abbracciami Jesper…danziamo fino alla luna, come facevamo in quei giorni dorati…»

E quindi per lei…tutto per lei…
L'abbracciava Jesper. La sua piccola bambola di porcellana troppo fragile. Fredda.
I migliori erano prenotati per il giudizio che la bibbia prevede. Lei no. Era rimasta. Nella nebbia. Sotto l'albero di cedro.

«Torna da me, Siri…sono nato innamorato di te, quindi perchè il fato dovrebbe mettersi di mezzo?»
«Mai lasciarsi, amore, per paura che il geloso paradiso rubi i nostri cuori…» E sorrideva, la sua piccola Siri, bambola di porcellana.

Un'ultima benedizione da celare…
E l'abbracciava, dove gli amanti si dicevano sciocchezze…
Il suo fantasma nella nebbia.


Piccola citazione a "Nymphetamine" dello stesso gruppo…





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