8-OLD FRIENDS
AND A TALKATIVE PARTY
Il vapore saliva lento nell'aria e l'acqua sgorgava con irruenza.
Kaname chiuse finalmente il rubinetto e dopo aver sfilato gli
ultimi indumenti, si immerse cautamente nella vasca.
La temperatura dell'acqua era perfetta, bollente al punto giusto
senza che ci fosse il rischio di scottarsi.
Controllò che l'elastico che le teneva alti i capelli fosse
ben saldo e appoggiò la schiena contro il bordo del
recipiente. Immediatamente sussultò, nonostante il calore,
quest'ultimo era ancora freddo.
La ragazza sorrise. Bé dopotutto quella in cui stava
immersa non era propriamente una vasca, ma come gli aveva spiegato
Tessa tempo addietro, si trattava del luogo in cui venivano lavati i
componenti chimici degli AS.
-Com'è l'acqua?-
Kaname si voltò -Ah Melissa, sei tornata!-
La donna sorrise e dopo aver richiuso la porta cominciò a
togliersi i vestiti ed entrò a sua volta nella vasca.
-Peccato che non sia potuta venire anche Tessa.- disse la ragazza
facendole posto.
-Già, come al solito è piena di impegni.- convenne
Melissa aprendosi una lattina di birra.
-Bé, magari la prossima volta.-
Il sergente Maggiore annuì sorseggiando la sua bevanda
-Fortunatamente non c'è fretta! In ogni caso... tu cosa mi
racconti?-
Senza che Kaname potesse farci nulla, i suoi pensieri andarono
automaticamente al momento in cui aveva baciato Sousuke e in cui
lui... Le guance le divennero rosso fuoco e si sentì quasi
svenire mentre in una frazione di secondo ricordava il resto.
-Kaname è tutto a posto?-
La ragazza dai lunghi capelli blu rise forzatamente -Ah ah ah! Ma
certo che si!-
-Mmh...- l'amica inarcò un sopracciglio -Sei strana sai?-
Lei sbatté gli occhi -S-Strana dici?-
Melissa annuì -Proprio. Anche prima nell'ufficio del
Comandante, quando Tessa ti ha detto che potevi prendere in prestito
i suoi vestiti e tu...-
-Cosa?!-
-Bé, poi lei ha aggiunto che sperava che non ti andassero
troppo stretti... mi aspettavo che tu rispondessi qualcosa come
“Intendi forse sul petto?” e lei avrebbe detto “No,
intendevo sulla vita.” e quindi tu avresti ribattuto “Non
ti preoccupare. Anche se non sono denutrita mi saprò adattare
perfettamente.”... invece l'hai semplicemente ringraziata
dicendo che sarebbero andati benissimo!-
Kaname la guardò male -Non dirai sul serio.-
La donna sbuffò -Oh andiamo! Mi ricordo benissimo come
eravate sempre a bisticciare per un motivo o per l'altro, durante il
periodo passato alla tua scuola!- poi dopo aver buttato giù
una lunga sorsata di birra aggiunse -E a proposito del motivo...- si
avvicinò fino a trovarsi a pochi centimetri dal suo viso
-Credo proprio che tu mi stia nascondendo qualcosa.- sussurrò
con un ghigno sadico stampato in faccia.
La ragazza deglutì -M-Ma che vai a pensare!-
Il ghigno del Sergente Maggiore si allargò ancora di più
-Guarda che ero presente anch'io al piccolo incidente avvenuto
oggi a mensa.-
Kaname riprese un colorito acceso
-Ah... ah ecco...- balbettò indietreggiando.
-Comunque- continuò maliziosa
Melissa -Non credo si tratti solo di quello...-
-Eh? N-Non capisco! Cosa dovrebbe
esserci di altro?-
La donna le puntò un dito contro
-Prima. In corridoio.- esclamò con gli occhi che le brillavano
-Che stavate combinando?-
-NULLA!- urlò lei con i nervi a
fior di pelle.
-Ah! Lo sapevo!- esclamò
euforica Melissa gettandosi la lattina vuota alle spalle -Avanti
sputa il rospo!-
-Ti ho detto che non è successo
nulla!-
-Ma è ovvio che stai mentendo!-
ribatté l'altra sempre più esaltata.
-E' la verità!-
-Non ci casco neanche per un secondo!-
-Ti dico che è la verità!-
-Mi dispiace per te carina, ma io ho naso per queste cose!-
Kaname si aggrappò al bordo della vasca -Vuol dire che
questa volta il tuo fiuto ha fatto cilecca!- esclamò
agitatissima afferrando un asciugamano e cominciando ad uscire
dall'acqua.
Mao chiuse gli occhi per un attimo, poi sospirò -Bé
allora dovrò farmi riraccontare la storia da una fonte di mia
conoscenza, che vi ha visto mentre vi baciavate appassionatamente...-
La ragazza, che era quasi fuori dalla vasca, si lasciò
sfuggire la presa e ricadde all'indietro schizzando parecchia acqua
al di fuori del recipiente. Subito dopo si voltò verso l'amica
con l'espressione di un bambino che è appena stato scoperto a
rubare le caramelle e con le guance che avevano raggiunto una
tonalità degna di un'aragosta.
Melissa ammutolì e spalancò gli occhi a dismisura
-Oh mio dio... non sarà...- articolò, poi d'impulso,
afferrò una nuova lattina di birra dal pavimento e la svuotò
rapidamente in una sola sorsata.
Kaname era troppo scioccata per poter
parlare e si limitò a fissare l'amica fino a quando non ebbe
finito.
Il Sergente Maggiore lanciò via
il contenitore vuoto e tornò a fissare la ragazza -Lo sai
vero?- disse quasi in trance.
-C-Cosa?- balbettò lei.
-Io stavo scherzando!-
Kaname aprì la bocca senza che
ne uscisse alcun suono. Nella sua testa solo tre parole:
sei-una-cretina.
Improvvisamente Mao uscì dal
trance e scattò in piedi incurante della sua nudità
-Kyaaaaaah!- urlò euforica.
-M-Melissa?-
Senza prestarle ascolto la donna
cominciò ad esibirsi in un balletto -Lo sapevo! Lo sapevo!
Lo-sa-pe-vooooooooooo!-
La ragazza dai lunghi capelli blu avrebbe voluto sprofondare.
-Avanti dimmi tutto! Com'è
successo?-
-Melissa...-
-Scommetto che ti ha afferrato
all'improvviso e dopo averti sbattuto contro il muro...-
-MELISSA!-
-Che c'è? Non è forse
andata così?-
-Assolutamente no! Prima di tutto non
farebbe mai una cosa del genere e poi sono stata io a...- Kaname si
bloccò realizzando con orrore, quello che si era appena
lasciata sfuggire.
Sul volto della donna comparve un
ghigno che andava da un orecchio all'altro -WOW!- esclamò
battendosi le mani sulle guance -Questo è anche meglio! Hai la
mia ammirazione! E dimmi.- aggiunse riprendendo un tono confidenziale
-Quindi sei stata tu a sbatterlo contro il muro?-
-MELISSA!- urlò la ragazza
scattando in piedi a sua volta.
-Ok, ok ho esagerato.- si scusò
il Sergente Maggiore -Però... almeno dimmi com'è
andata!-
Kaname, ormai fosforescente, scrollò
violentemente la testa -Scordatelo!-
-Tanto lo so che è andata bene!
Su, prometto che non lo dirò a nessuno!-
-No! Neanche morta!-
-Uffa! Ma avanti che ti costa?-
-Ho detto di no!-
In quel momento, un rumore secco
provenne da oltre la porta d'ingresso.
Le due donne si voltarono
contemporaneamente in quella direzione lasciando perdere il discorso.
-Grazie lo stesso.-
-Di nulla.-
Il ragazzo dagli occhi grigi sospirò guardando i due uomini
allontanarsi. Neanche loro sapevano dove quello scansafatiche si
fosse andato a cacciare.
Ma dov'è Kurz quando ho bisogno di lui?!
Sousuke riprese a camminare più nervoso di prima. Era da
oltre un quarto d'ora che lo stava cercando e nessuno che avesse
saputo dargli delle indicazioni corrette.
Si passò una mano tra i capelli.
Sapeva che l'amico non era precisamente la persona più
discreta e affidabile di questo mondo... ma in quel momento l'unica
cosa di cui aveva bisogno era di parlare con qualcuno, o avrebbe
perso del tutto la sua sanità mentale.
-Sergente Sagara.-
Il giovane si voltò -Signor
Colonnello!-
Una ragazza dai capelli raccolti in una
treccia argentea sorrise avvicinandosi -No, no riposo Sergente, si
rilassi pure. Bé ci incontriamo di nuovo dopo pochissimo
tempo! Che sia un segno?-
-Segno?- domandò lui non
afferrando il senso delle sue parole.
-Ah lasci stare.- ribatté lei imbarazzata -Piuttosto,
sembra che stia cercando qualcuno... posso esserle utile?-
Dentro di sé Theletha pregò con tutta se stessa che
la risposta non fosse quella che temeva.
-Cercavo il Sergente Weber.-
La ragazza tirò un sospiro di sollievo. Non stava cercando
lei.
-Oh allora posso accompagnarla? Credo
di avere un'idea di dove dovrebbe trovarsi.-
Sousuke si agitò -Assolutamente
no Colonnello! Non voglio farle perdere tempo prezioso! Non posso
approfittare così della sua gentilezza!-
Tessa sospirò, invece a lei avrebbe fatto molto piacere che
lui approfittasse della sua gentilezza. A dirla tutta le avrebbe
fatto piacere che approfittasse e basta, ma sapeva che per ora le sue
erano soltanto fantasticherie.
-Guardi che non c'è nessun problema. Vengo ora dalla sala
controllo e vorrei rilassarmi un po'. Se mi permette di accompagnarla
potremo scambiare due parole e mi farebbe davvero molto piacere.
Sempre che la mia presenza non la infastidisca.-
Il ragazzo si irrigidì -Infastidirmi? Assolutamente! Se
davvero trova piacere nella mia compagnia sarò onorato della
sua guida!-
La ragazza sorrise -Perfetto! Allora andiamo?-
-Sì!-
Aveva giocato bene le sue carte.
Alcuni minuti dopo i due giovani stavano camminando a passo lento
nel corridoio. Nessuno dei due parlava.
Improvvisamente Sousuke, dopo aver
lanciato l'ennesima occhiata verso il suo superiore, prese la sua
decisione.
Ma sì, in fondo che gli costava
tentare? Tessa si era sempre dimostrata molto disponibile nei suoi
confronti e poi era a sua volta una ragazza... magari gli avrebbe
chiarito le idee in modo migliore di quanto non avrebbe saputo fare
Kurz.
-Comandante?-
-Si?- Theletha si voltò, felice
che il silenzio si fosse finalmente spezzato -Ah e poi mi farebbe
piacere che mi chiamassi Tessa.-
-Ricevuto Colon... cioè uh...
Tessa.-
Il giovane Colonnello sorrise -Allora
cosa voleva dirmi?-
-Ecco... posso porle una domanda?-
-Ma certo! Dica pure!-
Il giovane inspirò -Uh... cosa
prova una ragazza ad essere baciata?-
Tessa inciampò cadendo
pesantemente a terra.
-Tessa!- esclamò Sousuke
avvicinandosi e aiutandola a rialzarsi -E' tutto a posto?-
-Ah... ah ah!- rise meccanicamente lei
con le guance tinte di un rosa acceso -Si certo!-
-Ma...-
-Sono solo inciampata non si
preoccupi!-
Appena si fu rimessa in piedi, la ragazza si voltò dandogli
le spalle e tenendosi il viso. Oddio ma perché mi ha fatto
una domanda del genere?! Così all'improvviso... non avrà
per caso intenzione...
-Colonnel... Tessa?-
Theletha sussultò -Sì?-
-Riguardo la domanda di poco fa...-
-Ah... g-già la domanda! Ehm...
camminiamo intanto?-
Il ragazzo annuì affiancando in
silenzio il suo superiore.
-Dunque...- riprese Tessa, fissando il
pavimento nel tremendo sforzo di trovare parole il meno imbarazzanti
possibile.
Dopotutto, pensò emozionata tra
se e se, l'aveva chiesto a lei e non a Kaname. Che fosse un buon
segno? Poteva essere l'occasione giusta per guadagnare punti a suo
favore!
-Prima di tutto- cominciò
cercando di darsi un tono -C'è da dire che un bacio,
soprattutto il primo, per una ragazza è una cosa molto
importante. Ovviamente ci sono caratteri e modi di vivere differenti,
ma in generale i baci sono qualcosa di prezioso e non qualcosa che si
concede al primo che capita. In effetti il bacio dovrebbe essere una
bella esperienza, ma può anche accadere che si trasformi in
qualcosa di molto spiacevole... insomma tutto dipende dalla persona
da cui si viene baciate...-
Sousuke sentì i muscoli delle
spalle tendersi -In che senso?-
-Bé...- disse lei lanciandogli
un'occhiata e arrossendo furiosamente -Di norma una ragazza bacia o
accetta un bacio solamente da una persona che le piace davvero...-
-Uh... quindi è così?-
Vedendo la sua espressione tesa e
imbarazzata, la ragazza si lasciò sfuggire una risatina
-Esatto!-
La sua ingenuità è
un'altra cosa che lo rende affascinante, pensò voltandosi per
sorridergli in maniera rassicurante.
-Ricevuto.- rispose il giovane Sergente
tornando a guardare imbarazzatissimo davanti a sé.
Kaname l'aveva baciato, significava
forse che a lei...
Scacciò l'idea. La sua fiducia
in lui era una cosa, ma di lì al piacerle in quel senso...
però quello che aveva detto il Colonnello... e comunque
cos'era questa sensazione? Forse... gioia? Impossibile!
-In ogni caso- riprese Tessa con più vivacità,
decisa a non lasciarsi sfuggire l'occasione -Anche i ragazzi devono
avere la loro parte. Per esempio, sembra una sciocchezza ma... visto
che le ragazze usano gloss e lucidalabbra di tutti i tipi, da quelli
che sanno di menta a quelli che sanno di vaniglia, ognuno avrà
anche le sue preferenze... a lei che gusto piacerebbe?-
Sousuke ringraziò di non stare bevendo nulla al momento,
altrimenti avrebbe certamente innaffiato il suo superiore da capo a
piedi -Uh...- articolò irrigidendosi per l'ennesima volta.
La sua mente tornò al motivo per cui era partita tutta
quella conversazione.
Il suo profumo, il suo respiro, la sua morbidezza e lui... il modo
in cui si era lasciato andare... sentì qualcosa muoversi in
fondo allo stomaco e si impose di mantenere la calma. Ora, attraverso
tutto quel vortice di emozioni e sensazioni discordanti, cercò
di ritrovare un particolare.
Le sue labbra.
Che sapore avevano le sue labbra?
Erano così morbide, fatte quasi di velluto... ma il sapore?
Che sapore avevano?
Non era fragola e nemmeno vaniglia.
Era dolce... ma non la dolcezza di un frutto o dello zucchero.
Non era qualcosa che conosceva.
Che fosse... che fosse semplicemente il suo sapore?
Il sapore di Kaname...
Mi piace.
Lo pensò istintivamente, con
sincerità assoluta e per questo, nonostante l'automatico
sconcerto, seppe di non poterlo più ritirare.
-Allora?- lo richiamò Tessa
ansiosa.
-Uh...-
Il Colonnello gli aveva fatto una
domanda. Doveva rispondere. Rispondere... sì ma cosa? Di certo
non poteva dirle “mi piace il gusto di Kaname”!
-Non le viene in mente niente?-
continuò la ragazza.
-Uh...-
In mente gli veniva anche troppo!
-Niente di niente?-
-Uh...-
Insomma una risposta doveva darla!
Qualcosa che assomigliasse...
-Pesca!- esclamò d'un fiato
sudando come non mai.
Theletha sorrise raggiante -Davvero?-
-Affermativo.-
-Uh uh.-
La ragazza tirò fuori una penna
dalla tasca e scrisse velocemente qualcosa sul bordo della cartella
che teneva in mano.
-Tessa?-
Lei strinse al petto la cartella
-Affari top secret Sergente!-
-Ricevuto!- scattò lui tornando
a guardare dritto davanti a se.
Tessa ridacchiò soddisfatta.
Melissa uscì dalla vasca e si
avvolse un asciugamano attorno al corpo -Stai in dietro.- sussurrò
dirigendosi silenziosamente verso la porta.
Kaname si coprì a sua volta con
un asciugamano e rimase immobile come le aveva suggerito l'amica -Che
sia...-
-Ora lo vedremo.- bisbigliò la
donna con un nervo che le si contraeva sulla tempia -E se è
quello che penso, non gli serviranno tutte le preghiere di questo
mondo per salvare il suo bel faccino!-
La ragazza dai lunghi capelli blu
sorrise suo malgrado. Quasi quasi le dispiaceva...
-Ora!- esclamò melissa premendo
il pulsante.
La porta si aprì con uno scatto
rivelando, neanche a dirlo, un paralizzato Kurz Weber con tanto di
bicchiere in mano.
-Tu...- ringhiò Melissa
scrocchiandosi un pugno.
Kaname sospirò. Questa scena
mi sa tanto di averla già vista.
-E-Eilà sorellina! Come ti
butta?- salutò il tedesco cercando di sembrare naturale.
-Questa domanda protrai farla a te
stesso quando avrò finito con te.- rispose il Sergente
Maggiore con un ghigno che ricordava molto quello di un oni -Sempre
che tu abbia ancora un cervello per farlo si intende.-
Kurz cominciò ad indietreggiare
-Ah ah! Su sorellina non prenderla così sul serio!-
-No? E sentiamo come dovrei prenderla?-
ribatté lei cominciando a sollevare il braccio.
-Aspetta!- intervenne Kaname
raggiungendo la donna sulla porta.
Melissa la fissò esterrefatta
-Che succede? Non mi vorrai mica difenderlo!-
La ragazza scrollò la testa -No,
certo. Ma pensandoci non c'è bisogno di essere così
duri, in fondo non credo sia riuscito ad ottenere nulla.-
In verità si sentiva
segretamente in debito con il ragazzo, per averla salvata
dall'interrogatorio di terzo grado a cui prima la stava sottoponendo
l'amica.
-Si, però ciò non
toglie...- cominciò Mao sconcertata, ma Kurz la interruppe con
un urlo di gioa.
-Wah! Il mio angelo salvatore! Kaname
tu si che sei una donna!-
Il volto di Melissa si oscurò
paurosamente -Che vorresti dire con questo Weber?-
Il tedesco deglutì accorgendosi
della gaffe -No no, assolutamente null... argh!-
Il biondo evitò per un pelo un
potente calcio sferrato al suo indirizzo dalla donna, ma purtroppo fu
solo l'inizio della tragedia.
Nello scansarsi infatti, perse
l'equilibrio e per non cadere rovinosamente a terra si aggrappò
alla prima cosa che gli capitò sotto mano. Peccato però,
che la prima cosa che gli capitò sotto mano, fosse niente meno
che l'asciugamano che copriva Kaname.
La ragazza dai lunghi capelli blu urlò
trattenne per un pelo la copertura e colpì il poveretto con un
destro ben assestato che lo mandò a sbattere contro il muro.
Mao sorrise alzando in aria un pollice
-Strike!-
In quel momento si udirono dei passi
concitati poi un'altra figura apparve di fronte al gruppetto.
La pistola in pugno e lo sguardo
preoccupato -Chidori! Stai bene?! Cosa...?-
-Sousuke?!- urlò lei
paralizzata.
Il ragazzo congelò -Uh... ma
tu... hai urlato... pensavo...- non riuscì ad aggiungere altro
e si limitò a continuare a fissare la ragazza dai lunghi
capelli blu, che al momento non indossava niente di più che un
corto asciugamano bianco.
-Signor Sagara!- una quinta voce si
intromise nella scena e poco dopo comparve una trafelata Tessa che
respirava a fatica per la corsa improvvisa -Che è success...-
Il giovane Colonnello bloccò la sua frase a metà,
ammutolita dall'assurdità dalla scena che le si presentava
davanti agli occhi.
Sousuke poco più avanti di lei con la pistola sfoderata,
immobile al centro del corridoio. Kaname e Melissa in piedi davanti
alla porta del bagno, ancora bagnate e coperte solo da un asciugamano
e infine Kurz, che tenendosi una guancia e appoggiandosi al muro
stava tentando di rimettersi in piedi.
-Ma cosa...?-
Nel frattempo, Kaname stava facendo del suo meglio per tentare di
metabolizzare l'impatto di un un centinaio di emozioni, che la
stavano investendo a velocità supersonica una dopo l'altra.
Prima era rimasta semplicemente scioccata dalla comparsa improvvisa
di Sousuke. Poi lo shock era passato a confusione: si sentiva
contenta di vederlo ma allo stesso tempo spaventata da cosa potesse
ora pensare di lei. Poi la confusione a sua volta si era trasformata
in sconcerto: quel cretino le stava di nuovo puntando una pistola
contro! Poi lo sconcerto era divenuto soddisfazione: si era
precipitato da lei nonostante Tessa, credendola in pericolo. E
infine... infine la pura essenza della situazione le era giunta alla
mente con un cinismo micidiale. Il resto si era cancellato, lasciando
spazio solo ad un'impietosa quanto elementare rielaborazione.
Lei seminuda. Sousuke imbambolato a fissarla.
La sequenza dei successivi avvenimenti, si svolse in appena
un'irreale manciata di secondi.
Un recipiente spuntato fuori da chissà dove colpì il
giovane mercenario facendolo cadere direttamente all'indietro, Tessa
strillò, Kurz indietreggiò a sua volta con la faccia da
“perché non si sa mai” e Melissa venne tirata via
poco prima che la porta del bagno si chiudesse con uno scatto.
Nel corridoio calò il silenzio.
All'interno la ragazza dai lunghi capelli blu si appoggiò
con entrambe le mani alla vasca, stringendo così tanto la
presa che le nocche le divennero bianche.
-Idiota, cretino, deficiente, maniaco, pervertito...- la lista di
ben poco lusinghieri appellativi, da lei borbottati sottovoce,
sarebbe andata avanti all'infinito senonché lo scoppio di una
risata interruppe improvvisamente il suo mantra.
Kaname si voltò -Melissa?-
La donna dai corti capelli neri, che era piegata in due dalle
risate, cercò di ricomporsi -S-Scusami, è... è
che è stata... è stata una scena da oscar!-
-Eh?- fece lei corrugando le sopracciglia.
Il Sergente Maggiore sventolò una mano tenendosi la pancia
con l'altra -T-Tu e Sousuke siete... le vostre facce sono come un
libro aperto!-
La ragazza arrossì furiosamente per l'ennesima volta
-Ugh... non è... così.-
-Oh sì invece!-
-Non...- cominciò lei, poi le tornò alla mente una
cosa più importante -Melissa?- disse in tono incerto.
L'amica, avvertendo il cambiamento di tono, smise di ridere -Che
succede?-
Kaname inspirò a fondo -E' importante. Già con
quello che è successo in mensa... insomma. Mi prometti che non
parlerai a nessuno di quello... di quello che è successo tra
me e Sousuke?- abbassò lo sguardo -Soprattutto a Tessa!-
Melissa per un attimo sembrò colta di sorpresa poi sorrise
e le posò una mano sulla spalla -Stai tranquilla. Se è
quello che desideri, hai la mia parola.-
La ragazza sembrò rilassarsi leggermente -Grazie.- disse
sorridendo a sua volta.
-Comunque...- aggiunse la donna -Certo che mi hai davvero
sorpreso!-
Lei sbuffò -E lo dici a me?!-
Entrambe scoppiarono a ridere.
-Bentornata Kaname!-
-Kana-chan!-
-Ehi ti dobbiamo i più sentiti ringraziamenti, finalmente
possiamo fare un po' di baldoria!-
-Kaname vieni qui!-
-Guarda che vogliamo un'altra esibizione sul palco!-
La ragazza dai lunghi capelli blu sorrise rispondendo ai vari
saluti. Certo che Tessa non scherzava riguardo alla festa di
benvenuto in suo onore!
La mensa era stata decorata con striscioni colorati e palloncini
che sbucavano da tutte le parti. Sulle tavole poi, era stato
allestito un appetitoso banchetto composto da portate decisamente
decorative.
Kaname sapeva che molti prendevano parte alla festa soltanto per
l'opportunità di distrarsi un po', ma questo non toglieva che
ci fossero anche parecchie persone con cui l'ultima volta aveva
stretto amicizia e che erano sinceramente felici di rivederla. Tra
queste ultime vi erano ovviamente i membri del SRT (Special Response
Team), di cui facevano parte Sousuke, Melissa e Kurz e che ora
stavano appunto facendole segno di avvicinarsi al loro tavolo. La
ragazza raggiunse il gruppo dopo aver attraversato a zig zag una
breve distanza.
-Ka-na-meeeeey!- cominciò Kurz alzandosi in piedi -Vieni a
sederti qui vicino a me! Oppure preferisci che ci appart.. urgh!-
Il tedesco non poté finire la frase perché una Mao
dal tempismo perfetto gli spiaccicò la faccia contro il
tavolo, giusto a pochi centimetri da una ben poco rassicurante
forchetta.
Il tavolo fu percorso da una risata.
-Ehi Kaname ti ricordi di me?- domandò un soldato
sovrastando il frastuono.
La ragazza lo squadrò per un attimo poi sorrise -Ah ma
certo! Eri ad Hong Kong esatto? Caporale Yan se non sbaglio.-
-Non sbagli! Chiamami pure Yan!- esclamò allegro lui -Che
vi avevo detto ragazzi? Io lascio sempre il segno!-
-Certo come no!- lo canzonò l'uomo al suo fianco -La nausea
è difficile da dimenticare.-
-Oh fa silenzio Yu!- sbottò Yan fingendosi offeso.
Un'altra risata si levò nell'aria.
-Lo sapevo che il tuo nome l'avevo già sentito!- disse una
ragazza dai corti capelli castani e dal viso familiare.
-Jane!- esclamò Kaname contenta di rivedere la sua guida.
-Di nuovo piacere di conoscerti!- sorrise l'altra.
-Quello non è uno dei vestiti del Capitano?- chiese
improvvisamente una donna dai capelli ramati e il viso coperto da
lentiggini, indicando il vestito smanicato di cotone bianco portato
da Kaname.
Lei annuì -Sì è così. Purtroppo non ho
avuto il tempo di fare i bagagli come si deve e Tessa me lo ha
gentilmente prestato.-
-Ho indovinato! A proposito, io sono Marsha Eagles piacere!-
-E io sono Alice!- si intromise la vicina dai sottili occhi
azzurri e ricci capelli neri.
-E io Eva!- concluse una donna dai capelli platinati e la pelle
ambrata, poco più in la.
-Piacere mio!-
Un uomo piuttosto robusto con profondi occhi azzurri si fece posto
accanto alla mora -Io sono Jacob! Frequenti il secondo anno di liceo
è esatto?-
La ragazza incrociò le braccia dietro la schiena -Esatto.-
-Quindi hai sedici anni?-
-Quasi diciassette.-
Un ragazzo con corti capelli a spazzola sbatté il bicchiere
sul tavolo -Soltanto?! Con quel corpo?!-
Kaname arrossì imbarazzata.
-Mannaggia!- esclamò un altro soldato poco più in là
-Se sei minorenne non posso più chiederti di uscire!-
-Tks!- sbuffò lei alzando il mento.
Una fragorosa risata percorse il gruppo.
-Kaname perché non ti siedi? Tra poco si comincia a
mangiare.- le suggerì gentilmente Melissa.
-Va bene.- annuì lei sollevata -Però preferirei non
vicino a Kurz!-
-Cosa?!- esclamò indignato il tedesco -Significa che per te
l'altra notte non è stata nient... yhai!-
-La prossima volta mirerò a un punto più delicato.-
disse Mao ritirando la forchetta dalla mano del biondo.
-Sei cattiva sorellina!- frignò lui allontanandosi dalla
donna.
-Ah!- intervenne improvvisamente un uomo dai tratti europei -Io
credo di sapere dove vorrebbe sedersi la piccola!-
-Uh?- fece Kaname.
Yan sorrise -Sicuro! Aspetta, dov'è andato a cacciarsi?-
-Laggiù!- urlò Yu indicando con il braccio -Ehi
Sagara!-
Dalla calca intorno al tavolo era appena sbucato il Sergente
Sousuke Sagara.
Il ragazzo notò dapprima il compagno che si sbracciava
nella sua direzione e immediatamente dopo, una certa ragazza dai
lunghi capelli blu di sua conoscenza.
Deglutì. Da quando era uscita dal bagno non gli aveva più
rivolto la parola ed era sparita con il Colonnello, che si era
offerta di prestarle uno dei suoi vestiti per la festa della sera.
Forse da un certo punto di vista era meglio, con quello che era
successo non avrebbe saputo neanche lontanamente come comportarsi o
cosa dirle... però...
Scacciò i pensieri e si avvicinò con calma al gruppo
cercando di mantenere un'aria impassibile.
Purtroppo, i suoi sforzi vennero subito messi a dura prova.
-Qui amico!- disse Yan afferrandolo per un braccio e mettendolo a
sedere.
-E qui c'è la principessa!- disse Kurz facendogli
praticamente volare Kaname in braccio.
I due giovani si ritrovarono per l'ennesima volta con i visi a
pochi centimetri l'uno dall'altro.
-Cretino!- esclamò lei scostandosi bruscamente per sedersi
composta.
Sousuke si sentì quasi sollevato dalla pronta reazione
della ragazza.
-Allora voi due, che ci raccontate di bello?- li stuzzicò
il tedesco.
-Niente più baci bollenti?!- urlò un soldato dal
volto coperto da profonde escoriazioni.
Fischi si levarono da tutta la tavola ed entrambi i ragazzi
congelarono sul posto.
-Già! Sagara è andato a cercarla no?-
-Avete fatto pace come si deve?-
-Si sa, una ciliegia tira l'altra!-
Melissa si alzò in piedi con uno scatto -Ok ragazzi
piantatela di prenderli in giro! Si è trattato solo di un
incidente!-
-E secondo te dovremmo crederci?- rise l'uomo di nome Jacob.
Kurz si passò una mano tra i capelli con noncuranza
-Lasciatela stare ragazzi. E' solo gelosa perché in questi
ultimi tempi non riesce a conclu... yehi!-
Il tedesco si spostò appena in tempo per evitare che una
forchetta gli si conficcasse in un punto a lui piuttosto caro.
-Ma sorellina stavo scherzando!-
-Ti avevo avvertito.- ringhiò la donna ritraendo
l'occasionale arma.
A quel punto una nuova voce si intromise con delicatezza
-Scusatemi.-
Tutti si voltarono.
-Tessa!- esclamò Melissa.
La ragazza dai capelli argentei sorrise.
-Colonnello! Si unisce a noi?- domandò allegro Yu mentre i
compagni gli facevano coro.
-Mi farebbe molto piacere! Ma in verità ero venuta per
proporre a Melissa e alla signorina Kaname di salire insieme a me sul
palco per cantare qualcosa.- rispose gentilmente Theletha.
-Cantare?- fece Kaname in tono sorpreso.
Tessa si voltò verso di lei -Si come l'ultima volta
ricorda? Lei...- quasi non scivolò per l'ennesima volta. Aveva
improvvisamente notato dove la ragazza era seduta, o meglio, aveva
notato vicino a chi, la ragazza era seduta.
Lo ha scelto lui?
Osservò ansiosa il ragazzo, sembrava impassibile, ma
considerato che lo era la maggior parte del tempo la cosa non era
della minima garanzia...
Il giovane Colonnello si morse un labbro e successivamente si
schiarì la gola per riprendere -Allora che ne dite?-
Melissa annuì prontamente. Ogni occasione era buona pur di
allontanare Tessa da quelle bocche larghe dei suoi camerati. Aveva
fatto tento perché non le giungesse la storia del bacio...
-Va bene anche per me.- sorrise Kaname. Ogni occasione era buona
pur di levarsi da quella situazione di stallo insopportabile.
-Bene!- esclamò Theletha battendo le mani felice -Allora
coraggio!-
Applausi si levarono dal tavolo e successivamente dall'intera
sala, mentre le tre donne si avviavano verso il palco.
Di certo sarebbe stata una serata memorabile.
-Ok ragazzi! Avanti con le proposte!-
La ragazza dai lunghi capelli blu alzò le braccia allegra.
Era leggermente stanca ma ancora un pezzo non le avrebbe fatto male.
Purtroppo, proprio dopo l'ultima canzone, Tessa se n'era dovuta
andare per l'ennesima volta e neanche a dirlo, le aveva lasciato il
compito di concludere degnamente lo show. Così dopo un mare di
idee scartate, aveva deciso di far scegliere al pubblico cosa
volessero ascoltare.
-Mi vuoi sposare?- urlò uno dei soldati sotto al palco
scatenando un boato di fischi e applausi.
-Mi spiace respinto. La prossima!-
Appoggiato contro il muro, Sousuke provò lo strano impulso
di sorridere, ma si trattenne.
-Io vorrei qualcosa di romantico!- esclamò una donna
sbracciandosi.
-Si sarebbe perfetto!- convenne un'altra.
-Ma non diabetico eh!-
-A noi va bene tutto!- sentenziò la maggior parte dei
componenti maschili.
Kaname si avvicinò al bordo del palco -D'accordo! Allora
avete un titolo?-
Un brusio si levò nella sala mentre tutti si scambiavano
proposte e opinioni.
Un gruppetto in particolare sembrava discutere concitatamente.
Alice, Eva e Jane confabulavano tra loro con fare cospiratorio -Ce
l'ho!- urlò improvvisamente l'ultima sovrastando il frastuono.
-Vai!- sorrise la ragazza dai lunghi capelli blu.
-Love will always win!-
-Eh?- Kaname arrossì. Conosceva quella canzone, e conosceva
il testo. -Proprio quella?-
Jane strizzò l'occhio alle amiche -Bé se non ti
va... forse preferisci Lady Marmalade?- chiese con fare innocente.
-Cosa?! Assolutamente no!-
La castana sorrise -Allora è deciso vai con la prima!
Qualcuno ha qualcosa in contrario?-
Tutti applaudirono per dare il loro consenso.
-Io veramente preferivo Lady Marm... ouch!-
Le proteste di un certo biondino vennero immediatamente zittite da
una soddisfatta Eva, dopodiché non venne sollevata
nessun'altra rimostranza.
Kaname strinse il microfono frastornata.
Che doveva fare? Quella canzone... in altre circostanze non
avrebbe avuto alcun problema, ma ora... in questo posto... con lui ad
ascoltarla... con quello che era successo...
Improvvisamente sentì battersi sulla spalla e un secondo
dopo Melissa le mise una mano intorno all'orecchio -Se non canti
sembrerà ancora più strano. Coraggio!- sussurrò
la donna.
-Oh...-
Il Sergente Maggiore tornò alla tastiera e la ragazza serrò
gli occhi.
Ha ragione lei! Devo farlo. Ce la posso fare! Sono o non sono
Kaname Chidori?!
Inspirò a fondo e sollevò
il microfono -Ok ragazzi! Si riparte.-
Hold me
stringimi
like there's no tomorrow
come se non ci dovesse essere un domani
there can be no sorrow
non può esserci alcun rimpianto
right here where we stand
qui in piedi dove stiamo
Nella sala c'era il più
completo silenzio e la voce di Kaname si diffondeva nell'aria
mescolandosi alle note di pianoforte e al ritmo calibrato della
batteria, piena di un'intensità che sorprendeva persino la
ragazza stessa. Nessuno osava parlare, ma molti sorridevano
trasportati da quell'atmosfera quasi surreale. Una persona in
particolare sembrava completamente avvolta da quel miraggio.
Gli occhi grigi del ragazzo
erano calamitati sul palco e il suo stomaco aveva preso a fare strane
capriole.
Le luci abbassate, i capelli che le danzavano lungo la
schiena, gli occhi nocciola che brillavano di luce propria, il
leggero vestito bianco e la sua figura sottile, i movimenti fluidi ma
che in qualche modo trasmettevano a fondo la tristezza della canzone
a cui dava voce... non sapeva perché ma d'improvviso tutto ciò
che desiderava era stringerla nuovamente tra le braccia. Stringerla
come aveva fatto quel pomeriggio. Stringerla per perdersi nel suo
profumo e nella sua morbidezza. Stringerla come diceva la canzone,
come se non ci dovesse essere un domani. Proteggerla. Aggrapparsi con
tutto se stesso a quel calore perché non glielo portassero più
via... perché potesse tenerlo soltanto per se... dannazione
doveva piantarla! Doveva smetterla di farsi trascinare a quel modo!
Smetterla una volta per tutte!
Living
vivendo
only for a moment
solo per un momento
all I ever wanted
tutto quello che ho sempre voluto
is right here in my hands
è qui nelle mie mani
Some will say
alcuni diranno
that we're sure to fall
che noi cadremo certamente
try to build their walls
e provano a costruire i loro muri
between us, yeah
tra di noi
Muri... non era forse quello che aveva fatto la
Mithril? Aveva costruito la sua barriera e ora, lui non poteva più
tornare indietro...
No way over it
niente da fare contro ciò
no way around it, boy
niente da fare intorno a ciò, ragazzo
if we want it
se lo vogliamo
we have to go through it
dobbiamo andare per esso
fight for love
combattendo per l'amore
and the world tries to break us down
e il mondo prova a spezzarci
but the world will bend
ma il mondo dovrà piegarsi
and the fight will end
e la lotta finirà
love will always win
l'amore vince sempre
L'amore vince sempre? Non
era forse una visione un po' troppo semplicistica? Probabilmente...
ma infondo... con che diritto poteva giudicare? Lui non sapeva
nemmeno cosa fosse l'amore. Non era una cosa che si imparava in un
addestramento militare. Non era una cosa che risultava utile sul
campo di battaglia. Non era quindi una cosa che gli era stata
insegnata. Molte volte aveva sentito raccontare dai suoi compagni
delle avventure che avevano avuto con ragazze della compagnia o di
paesi stranieri... ma era davvero quello ciò che viene
chiamato amore? Oppure era qualcosa di più alto e profondo? In
ogni caso... perché quelle parole lo colpivano come pietre?
Era solamente una stupida canzone eppure... eppure era come se gli si
stesse infiltrando dentro in qualche modo contorto. Era un grido di
speranza? Un'accusa forse? Ma no. Perché avrebbe dovuto
esserlo? E comunque anche se lo fosse stata, lui cosa centrava? Era
solo una canzone, solo una canzone. Dannazione Kaname!
Hold on
teniamo duro
'till we see tomorrow
fino a vedere domani
there is time to borrow
c'è tempo di cambiare
'till we own our own
fino a che apparteniamo a noi stessi
Appartenere a se stessi?
Fino a che punto lui poteva dire di appartenere a se stesso? Qualcuno
una volta aveva detto “un uomo diventa schiavo quando smette di
decidere per se stesso e lascia che siano gli altri a decidere al
posto suo.” Lui era ancora in grado di decidere da se stesso?
Poteva ancora cambiare? Ma soprattutto... voleva davvero cambiare? Ad
Hong Kong lo aveva pensato... ma poi cambiare per che cosa? Esisteva
una ragione nella sua vita per la quale valesse la pena di assumersi
un tale rischio? E alla fine verso quale se stesso si sarebbe dovuto
dirigere? Forse... forse un se stesso che trovasse la forza di non
rinunciare alle cose importanti? Di non rinunciare ad una vita
diversa? Ad una vita migliore?
Walk on
camminiamo
and our hearts will lead us
e i nostri cuori ci guideranno
but our heart will need us
ma i nostri cuori avranno bisogno che noi
to be steady and strong
rimaniamo saldi e forti
So we can stand
possiamo stare in piedi
and face the fire
e fronteggiare il fuoco
burning higher
che brucia più alto
surrounding us, yeah
circondandoci
Un sorriso gli curvò appena le labbra. Una cosa
del genere era proprio degna di lei. Se al mondo esisteva una ragazza
che avrebbe affrontato l'inferno per ciò in cui credeva e per
qualcuno che amava, quella era Kaname. Quando in passato avevano
combattuto fino allo stremo, quando si erano trovati in situazioni
impossibili, quando tutto sembrava perduto... lei aveva sempre tenuto
la testa alta. D'ora in poi come sarebbe proseguita la sua vita?
Davvero ormai era al sicuro dai terroristi? Nella vita di tutti i
giorni chi l'avrebbe protetta? Per chi avrebbe combattuto lei? Fino a
che punto avrebbe fronteggiato il fuoco pur di stare a fianco di quel
qualcuno? Non sopportava l'idea che avrebbe rischiato la vita per
un'altra persona! Fosse anche la più meravigliosa di questo
mondo... non avrebbe dovuto farlo per nessuno! Mai!
Eppure quando lo aveva fatto per lui...
No way over it
niente da fare contro ciò
no way around it, boy
niente da fare intorno a ciò, ragazzo
if we want it
se lo vogliamo
we have to go through it
dobbiamo andare per esso
fight for love
combattendo per l'amore
and the world tries to break us down
e il mondo prova a spezzarci
but the world will bend
ma il mondo dovrà piegarsi
and the fight will end
e la lotta finirà
love will always win
l'amore vince sempre
Ooh
and the fight will end
e la lotta finirà
the world will bend
il mondo dovrà piegarsi
and the fight will end
e la lotta finirà
love will always win
l'amore vince sempre
Ancora prima che le ultime note del sontuoso finale si
spegnessero, un boato assordante di applausi riempì la sala.
La ragazza dai lunghi capelli blu si inchinò con un sorriso
-Grazie a tutti!- poi fece un segno alla band e dopo essersi
inchinata ancora una volta, si diresse con loro verso le scale che
portavano giù dal palco.
Li accolse una folla di persone festanti e con grande sollievo da
parte di Kaname, Sousuke non era tra loro.
Ben presto furono trascinati tutti ai tavoli e la ragazza non ebbe
più il tempo di preoccuparsi ne del giovane Sergente, ne
dell'amaro in bocca che le aveva lasciato la canzone.
Lontano dal tumulto, un ragazzo con una nota cicatrice a forma di
x sul viso, venne raggiunto da un altro giovane dagli occhi azzurri e
i capelli biondi.
-Allora vecchio mio piaciuta l'esibizione?- domandò Kurz.
Sousuke annuì semplicemente.
-Peccato che non ci fosse anche Tessa eh?-
-Il Colonnello aveva un impegno improrogabile. Hai sentito anche
tu.-
L'amico sorrise -Certo, certo. Tanto a te basta quell'angelo là
vero?-
Lui inarcò le sopracciglia -Che vuoi dire?-
Il tedesco sospirò -Va bene facciamo finta che tu non abbia
capito. Ad ogni modo stasera la piccola ha fatto colpo sai? Però
lei non è come Tessa, non ha nessun grado che la protegga se
capisci cosa intendo... tieni gli occhi aperti ok?-
Sousuke strinse i pugni -Se provano a toccarla...-
-Li uccidi vero?- Kurz sorrise -Ottimo piano, mi stavo giusto
annoiando.-
Il castano non rispose.
-Ok, in ogni caso non è più sotto la tua protezione
no? Puoi anche fare a meno di preoccuparti così tanto.-
L'amico sapeva esattamente dove le sue parole avrebbero colpito e
con un cenno della mano cominciò soddisfatto ad allontanarsi
verso i tavoli.
Sousuke non avrebbe comunque trovato parole per rispondergli.
Kaname sbatté la mano sul tavolo -E così quello
stupido ha frainteso le cose ancora una volta!-
Il gruppo scoppiò a ridere a crepapelle.
-Non posso crederci!- esclamò Jane asciugandosi le lacrime
-Pensava che rimorchiare... è davvero impossibile!-
-E poi cosa è successo?- rise Marsha tenendosi la pancia.
La ragazza dai lunghi capelli blu sbuffò -Bé
ovviamente col metodo normale non sono riusciti a combinare nulla e
Mr. “le donne cadranno tutte ai miei piedi” ha perso la
scommessa.-
-Nooo!- urlò la rossa -Non dirmi che ha davvero fatto il
bagno nudo nel laghetto!-
Kaname sorrise.
Jane ed Alice si coprirono la bocca -Lo ha fatto?!-
Lei allargò il suo sorriso -No, alla fine no. Ma deve tutto
alla sottoscritta!- disse incrociando le braccia sul petto -Sono
tornata a casa apposta per indossare il kimono di mia madre, poi mi
sono recata al luogo dell'appuntamento e fingendomi una donna sposata
l'ho salvato all'ultimo minuto.-
-Wow!- esclamò Jane -E non ti ha riconosciuta?-
Lei scrollò la testa ridendo -No. Non subito comunque!- poi
chiuse gli occhi inarcando le sopracciglia -Bé almeno ha avuto
la decenza di dirmi che ero molto bella!-
-Tks!-Una ragazza mingherlina dai ricci biondi si sporse in avanti
-Tutto lì? Avresti fatto meglio a lasciare che si spogliasse e
poi saltargli addosso!-
Kaname arrossì -Non credo proprio!-
Le altre risero.
-Non prendertela.- disse Eva battendole su una spalla -Sono solo
gelose di te.-
-Eh?- fece lei.
-E' così!- intervenne Alice -Forse non lo sai, ma dopo
l'ultima battaglia è diventato un casino popolare!-
La ragazza dai lunghi capelli blu serrò i denti -Ma
davvero?-
-Te lo assicuro! Se nessuna ci prova apertamente è solo per
via del Comandante!-
Lei sussultò -Per via di Tessa?-
-Già.- disse allegra Marsha -Ormai lo sanno tutti come
stanno le cose. Probabilmente prima o poi quei due finiranno per
mettersi assieme!-
Kaname provò la sensazione di esse trapassata da parte a
parte -Tu... tu dici?-
La donna annuì -Ma sì pensaci! Hanno la stessa età,
hanno la possibilità di vedersi tutti i giorni e poi il fatto
che lei sia un suo superiore rende il tutto ancora più
romantico!-
-Aspetta un po'!- intervenne improvvisamente Jane -E Kaname dove
la metti?-
La rossa sventolò una mano -No, ma quella è un'altra
cosa. E poi non si vedranno più no? Non credo che... ehi!-
Marsha si portò una mano sul fianco voltandosi verso Eva
-Che cavolo ti prende?!-
L'amica sillabò la parola piantala e gli fece cenno
con gli occhi verso verso la loro ospite.
Kaname era rimasta in silenzio a fissare il tavolo, ma
dall'espressione si notava chiaramente come quelle parole l'avessero
scossa.
-Oh...!- la rossa si portò una mano alla bocca -Scusami
Kaname non volevo...-
-E' tutto a posto!- la interruppe la ragazza ridendo -Non
crederete mica che mi interessi quel cretino!-
-Ah... certo che no.- convenne l'altra imbarazzata.
Jane e Eva si scambiarono sguardi eloquenti e Alice si schiarì
la gola -Allora, chi vuole un altro po' di dolce?-
Circa un un'ora dopo, la festa non accennava ancora ad avviarsi
alla conclusione e i gruppi dei partecipanti erano ormai disposti
disordinatamente nei vari tavoli.
-Torno subito.- disse il ragazzo alzandosi.
-See ya fratello!-
Sousuke scosse la testa e lasciò il tavolo a cui parecchi
suoi compagni stavano giocando a carte con scommesse clandestine.
Di certo non era una cosa che lo interessava e inoltre se Kaname
avesse anche solo creduto che partecipava alle scommesse, di certo lo
avrebbe spedito sulla luna.
Trattenne un ghigno pensando a come lo avrebbe guardato, con la
faccia del tipo “sei uscito di testa? Questa non te la faccio
passare liscia!”
Improvvisamente sentì qualcosa sbattergli su un braccio e
si ritrovò davanti l'oggetto dei suoi pensieri.
-Chidori!-
-Yo!- salutò lei allegra.
Il giovane mercenario rimase per un attimo senza parole, poi la
osservò meglio.
Le guance erano arrossate, gli occhi erano lucidi ma leggermente
vacui e nel complesso sembrava piuttosto frastornata.
-Chidori... hai bevuto?-
La ragazza lo guardò strano poi gli batté una mano
sul petto -Ma che dici! Bevuto io? Io non ho mai bevuto in tutta la
mia vita Sousuke!-
-Ma...-
-Rilassati e cerca di sorridere di più!- sentenziò
lei gettandosi i capelli dietro la schiena.
-Chidori non credo...- tentò ancora il ragazzo.
Ma Kaname era già tornata a rivolgere l'attenzione al
gruppo dei festanti.
Lui sospirò osservandola ridere assieme alle sue nuove
amiche.
Bé forse aveva ragione lei, era una festa avrebbe dovuto
pensare a divertirsi... e poi non voleva esserle di peso. Finché
non correva pericoli...
-Sagara!- lo chiamò uno dei suoi compagni -Muoviti vieni
qui!-
Il giovane mercenario chiuse gli occhi.
Bé forse...
Lanciò un'ultima occhiata alla
ragazza, poi si voltò cominciando ad allontanarsi.
Era a metà strada quando...
-Ah! No! E' Mio! E' mio!-
Sousuke, riconoscendo la voce, si voltò con uno scatto. Ciò
che vide gli fece drizzare i capelli.
Kaname era salita in ginocchio sul tavolo e stava cercando di
riprendersi qualcosa dalle mani di una delle ragazze sedute sul lato
opposto. Ormai era più che evidente che era del tutto sbronza.
Ma purtroppo il peggio doveva ancora venire.
Infatti, improvvisamente l'altra ragazza lasciò andare
l'oggetto e la giovane dai lunghi capelli blu cadde pesantemente
all'indietro, finendo dritta dritta, tra le braccia di un gruppo di
soldati ancora più ubriachi di lei.
-Ehi dolcezza sei venuta per me?- chiese uno di loro passandole un
braccio intorno alla vita.
Kaname rise di gusto ormai completamente andata -Cosa te lo fa
pensare?-
-Bé mi sei piovuta in braccio no?-
-Che centra?-
Un altro soldato si avvicinò -Gregory non fare l'egoista!
Passala un po' anche a noi!-
-Giusto!- esclamò un terzo facendo scorrere una mano sulle
spalle della ragazza e scendendo verso il petto.
-No, no!- ridacchiò lei -Voi non mi piacete!-
L'uomo di nome Gregory rise forte e poi le baciò il collo
-Tranquilla dolcezza noi piacciamo a tutte!-
Improvvisamente un quarto paio di braccia si intromise nella scena
e Kaname venne bruscamente tirata via dal gruppo di mercenari
ubriachi.
-Che cavolo pensate di fare?!- tuonò una voce.
Kurz e Melissa che stavano discutendo animatamente poco lontano,
si voltarono sussultando in quella direzione.
Sousuke stava in piedi di fronte ai tre uomini tenendo Kaname
dietro di se. Aveva uno sguardo omicida.
-Vacci piano amico! Non stavamo mica facendo sul serio!- si
schernì vacuamente Gregory. Gli altri due gli fecero coro.
-Il risultato non cambia!- ringhiò lui afferrando la
ragazza per un braccio e trascinandola via.
-Ehi tu!- esclamò lei allegra -Che fai? Dove mi porti?-
Il giovane quasi non la sentì. Fuori riusciva quanto meno a
mantenere un'aria composta, ma dentro... dentro era in fiamme.
Mentre camminava a passi veloci, una rabbia violenta come una
tempesta gli montava nell'animo.
Kaname.
Kaname era ubriaca e quelli... quelli se ne erano approfittati per
metterle le mani addosso!
Dire che era furioso non bastava. No. Al momento era niente di più
e niente di meno che dannatamente incazzato.
Si fermò di botto al tavolo in cui la ragazza aveva passato
la seconda parte della serata.
-Chi è stato?!- domandò scrutando i volti delle
ragazze.
-Come...?- fece Jane anche lei un po' brilla, non afferrando la
domanda.
-Chi è stato a farla bere?!- esclamò ferreo mentre
Kaname gli tirava il braccio.
-Io non ho bevuto!- protestò lei corrugando le
sopracciglia.
-Allora?!- continuò lui ignorandola.
Le persone sedute al tavolo si scambiarono sguardi di disagio.
-Ehm...- esordì una voce -Siamo... siamo state noi.-
Sousuke si voltò incontrando gli sguardi colpevoli di Alice
McKean e Marsha Eagles.
-Per quale motivo?-
Marsha alzò le spalle -Non volevamo combinare casini.
Solo... bevevamo tutti e abbiamo pensato che sarebbe stato divertente
far provare anche lei.-
-Quando non guardava abbiamo versato nella sua bibita del
liquore.- confessò mestamente Alice.
-Ma non è successo nulla di grave no?- tentò la
rossa con un sorriso incerto.
Il ragazzo serrò la mascella -Avrebbe potuto.-
Le due donne abbassarono lo sguardo in silenzio.
In quel momento Kaname scoppiò a ridere.
Sousuke si voltò verso la ragazza -Chidori cosa...?-
-Te l'ho già detto sei troppo serio!- disse lei agitando
una mano -E' incredibile che tu abbia così tante ragazze che
ti vengono dietro!-
Alice sorrise e Marsha le tirò una gomitata.
-Faresti meglio a portarla a dormire prima che la situazione
peggiori.- suggerì allegramente Jane alzando il suo bicchiere.
Il giovane mercenario annuì cupo -Andiamo.- disse prendendo
Kaname per una mano e cominciando ad incamminarsi verso l'uscita
della mensa.
-Dove andiamo?- domandò lei -Io mi sto divertendo!-
-Ti porto a letto.- rispose secco lui.
Sfortunatamente l'ultima frase venne captata niente meno che da
membri più casinisti presenti alla festa, che non avendo
seguito la vicenda dall'inizio, giunsero immediatamente alla
conclusione più ovvia.
Fischi si sollevarono nell'aria.
-Vai così Sagara!-
-Ehi ragazzi avete sentito?!-
-Qui c'è una fuga clandestina!-
Sousuke si bloccò disorientato -Uh?-
In quell'esatto momento la ragazza dai lunghi capelli blu crollò
in ginocchio -Mi gira la testa!- disse ridacchiando.
-L'hai pure fatta ubriacare?!- esclamarono in coro i compagni,
felici come se avessero appena ricevuto in anticipo i regali di
Natale.
-Non l'ho fatta ubriacare!- rispose furioso il ragazzo -E adesso
piantatela!-
Un Eeeeeh di dissenso e di sorpresa si sollevò dal
gruppo.
-Da quando sei così suscettibile?- rise uno degli uomini
-Direi che la tua reazione ci ha del tutto illuminati!-
-Niente baci?- si intromise Kaname che aveva capito male l'ultima
parola -Non è vero! Sousuke mi ha baciata!- disse col tono di
una bambina capricciosa.
Altri fischi partirono dalla tavolata e il giovane mercenario
pietrificò.
-Ma certo ragazzi! Vi ricordate questa mattina? Pare che la mensa
sia il loro posto preferito!-
La ragazza rise -No no, non la mensa! Io intendevo...-
Un forte baccano giunse improvvisamente dalle spalle dei ragazzi
interrompendo la pericolosa conversazione.
Melissa stava raccogliendo una pila di vassoi caduti casualmente
a terra -Sousuke è meglio che ti sbrighi a portarla via. Se
non riposa subito domani si troverà a smaltire una sbornia
ancora peggiore.- sorrise nervosamente la donna.
Sousuke non se lo fece ripetere due
volte -Ricevuto!- esclamò, e così dicendo sollevò
la ragazza ubriaca tra le braccia e si fiondò verso l'uscita
senza neppure ascoltare la nuova ondata di commenti che si era
sollevata.
Kaname teneva il capo appoggiato al petto di un certo Sergente
perennemente imbronciato di sua conoscenza e con gli occhi chiusi
ascoltava il ritmo regolare del suo respiro.
Alla fine l'euforia apportata dall'involontaria sbronza si era
calmata, trasformandosi per contro in una pesante stanchezza che le
stringeva il cuore.
Non sapeva da quanto tempo Sousuke la stesse portando imbraccio,
ma certamente la cosa non le dispiaceva. Tuttavia... in quel silenzio
c'era qualcosa che non andava.
-Siamo arrivati.- disse improvvisamente lui fermandosi -Hai la
chiave?-
La ragazza dai lunghi capelli blu si guardò intorno, erano
davanti alla porta delle stanze del Comandante.
-Sì...- sussurrò lei cercando confusamente di
ricordare dove l'avesse ficcata -In tasca... eccola!-
Sousuke la prese senza fare commenti e la girò nella toppa.
Mentre entravano Kaname sbuffò -Sei arrabbiato?- chiese
sollevando appena la testa e fissando il profilo serio di lui.
-No.- rispose il ragazzo senza guardarla.
-A me sembra di si.-
-Non sei nelle condizioni per giudicare.- tagliò corto lui.
La ragazza corrugò le sopracciglia, ma invece di urlargli
contro, scoppiò a piangere a dirotto.
-Cos...?- Sousuke si bloccò nel panico più completo
-Chi-Chidori che succede?!- esclamò reggendo la ragazza
davanti a se come se fosse stata di vetro.
Kaname non rispose e invece continuò a piangere.
-D-D'accordo ascolta. Ora ti metto giù.- balbettò il
ragazzo chiudendo la porta e raggiungendo a passi veloci il divano al
centro della stanza.
Così come aveva detto la depose delicatamente sul sofà
di stoffa bianca e si inginocchiò di fronte a lei -Chidori per
favore dimmi che succede!- disse preoccupato tenendola per le spalle.
-Io... per te- articolò la ragazza tra un singhiozzo e
l'altro -Sono... sono solo un peso!-
Sousuke non poteva credere alle proprie orecchie -Cosa?! Chidori
ma te l'ho già detto, tu non sei affatto un peso!-
-Sei un bugiardo!- urlò lei.
-Credi che menta?-
-Sì! A te non importa niente di me! Sarebbe stato meglio
che non fossi venuta!-
-Cosa?-
-E' così! Me lo hanno detto anche le ragazze! Io non faccio
parte di questo posto e tu non tornerai mai a Tokyo e poi... poi...
poi c'è Tessa no?! Sono davvero una cretina! Mi dispiace di
avervi creato tanto disturbo!-
Sousuke rimase attonito per qualche secondo, poi si riscosse
-Chidori.- la chiamò.
-Che c'è?!- sbottò lei mentre cercava di frenare i
singhiozzi.
-Chidori guardami.- disse lui sollevandole piano il viso.
Kaname fece un po' di resistenza, ma alla fine si decise ad
incontrare gli occhi del ragazzo -Cosa?-
-Non so cosa ti abbiano detto quelle stupide, ma non importa cosa
possano pensare, tu per me non sei un peso e non lo sarai mai. Io...-
il giovane mercenario le lasciò il viso e spostò lo
sguardo sul pavimento. Sembrava in difficoltà.
-Sousuke?-
-Io...- riprese lui -Io non so spiegare quello che provo stando
con te... so solo... che sto bene. No... molto più che bene.
Mi sento... sì direi... felice. Anche oggi quando... uhh...
ecco... non capisco molto di queste cose ma... come posso dire... se
potessi tornare indietro rifarei esattamente quello che ho fatto...
che hai fatto... che abbiamo fatto... insomma hai capito credo.-
Kaname era senza parole. Aveva persino smesso di piangere.
Non poteva crederci.
-Sei serio?- domandò in un soffio.
-Affermativo.- rispose lui continuando a fissare il pavimento.
Il volto della ragazza si illuminò di un sorriso enorme e
poco dopo, gettò le braccia attorno al collo del giovane e lo
baciò di slancio stendendolo a terra.
Al diavolo le apparenze! Ubriaca o no, era quello che voleva.
Questa volta Sousuke rispose subito stringendole la vita e
premendole una mano dietro il collo. Sentiva le mani di lei
aggrapparglisi al colletto e i suoi capelli fargli il solletico sul
viso.
Poi se ne rese conto. Il respiro della ragazza sapeva di alcol,
entrambi erano stesi sul pavimento e lei gli si stava praticamente
strusciando contro. Tutto ciò non era un bene, anche perché
qualcosa in lui cominciava decisamente a reagire.
Con riluttanza le afferrò le braccia e dopo aver interrotto
il bacio la spinse delicatamente a sedere.
Negli occhi contrariati di lei si leggeva una domanda.
-Sei ubriaca.- rispose imbarazzato lui.
Kaname scrollò la testa e gli gettò nuovamente le
braccia intorno al collo -E' quello che voglio!-
Il giovane mercenario riprese a spingerla lontano da se -No
ascolta...-
La ragazza non si arrese, anzi rafforzò la presa -Voglio
stare con te!- esclamò in tono improvvisamente disperato.
Sousuke si bloccò. Quelle parole e quel tono lo avevano
colto completamente alla sprovvista.
-Chidori?-
Kaname non rispose e invece cominciò a baciargli piano la
guancia per poi scendere verso il collo.
Il ragazzo sussultò -Chi-Chidori cosa...?- serrò gli
occhi maledicendosi mentalmente. Se andava avanti così... ma
dove diavolo era finito il suo autocontrollo?!
-Chidori ti prego...-
La ragazza smise improvvisamente di baciarlo e anche di muoversi.
-Chidori?- la chiamò lui.
Kaname non rispose.
Sousuke deglutì. Che si fosse arrabbiata?
-Chidori non intendevo...- cominciò scostandola piano da
se, ma si bloccò immediatamente dopo.
Il giovane mercenario curvò le labbra in un sorriso e senza
aggiungere altro la prese delicatamente tra le braccia e la sollevò
da terra.
Senza fare rumore la trasportò nella stanza accanto e la
depose sul letto.
La ragazza dai lunghi capelli blu si era infine addormentata.
Chiedo scusa a tutti per
l'immmmmmenso ritardo!!! Purtroppo le verifiche di fine anno mi hanno
portato via più tempo del previsto!
Ad ogni modo sono finalmente tornata
con l'ottavo capitolo che è forse un po' più lungo del
solito e prometto che d'ora in poi posterò molto MOLTO più
rapidamente!
Un nuovo grazie a tutte le
fantastiche persone che mi sostengono con le loro recensioni e un
bacio enorme a tutti quelli che comunque perdono il loro tempo a
seguire i deliri di questa pazza!!! XD
Ghihi! Ora comincia la parte
drammatica...
1kizz
Mayu
PS. In tutto ho calcolato che la
storia si comporrà di 34 capitoli più un bonus! Vista
la lunghezza spero che la cosa non sia presa come una minaccia,
tuttavia vista la complessità della storia mi è
impossibile ridurre, perciò vi prego siate pazienti! Io ce la
metterò tutta per finire il prima possibile!
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