“Merlin…”
Il moro sembra
non ascoltarlo, intento a guardarsi circospetto a destra e poi a
sinistra.
“Merlin…”
Accidenti.
Eppure un secondo prima l’aveva adocchiata proprio
lì davanti a lui e adesso-
“MERLIN!”
tuona il biondo, provocando uno scossone nel corpo dell’altro.
“Siete
completamente impazzito?!” gli domanda spiccio, premendosi
una mano sul petto.
“Forse
se mi degnassi della tua attenzione eviterei di richiamarti
così, non credi?” sibila.
Il mago
sbuffa, contrariato.
“Desiderate?”
domanda poi, canzonatorio.
“Ho
organizzato per domani all’alba una battuta di caccia
e-”
“NON
MUOVETEVI!”
Prima che
Arthur possa anche solo ribattere che lui è il Principe di
Camelot e che non può manco sognarsi di perforargli un
timpano, Merlin centra la sua faccia a palmo aperto, infilandogli quasi
un dito nell’occhio.
“Accidenti…”
Il moro ritrae la mano, osservandola attento, “l’ho
manca-”
Improvvisamente
si sente afferrare il polso sinistro e questione di un attimo, gli
occhi ardenti di Arthur sono su di lui, adirati.
“Come
hai osato… colpirmi…
Merlin…” mastica, facendo stridere la mascella.
“Non
volevo colpire voi Sire!”
Il biondo gli
rivolge un’occhiataccia, ponderando se mandarlo subito alla
gogna o concedergli l’opportunità di spiegarsi e
poi mandarlo ugualmente alla gogna.
“Ah
no? E dimmi, Merlin, a chi era destinato quel tuo elaborato
colpo?”
Il mago batte
le palpebre, inumidendosi un poco la bocca.
“Volevo
sol-ATTENTO, DIETRO DI VOI!”
Arthur, sangue
freddo e movimenti veloci, lascia di scatto il polso
dell’altro, eseguendo una breve rotazione su sé
stesso. Cosa poteva aver spaventato così tanto il suo
servitore?
“Non
c’è niente qui. Merlin… ti stai forse
prendendo gioco di me?!”
Lo sbircia con
la coda dell’occhio, trovandolo intento a guardare
freneticamente in tutte le direzioni.
“Merlin…
la mia pazienza si sta esaurendo.” Ha un tono calmo Arthur e
ciò non promette nulla di buono conoscendolo.
“Sire,
vi garantisco che-Ah!”
Tempo due
secondi e il biondo si ritrova a fissare l’altro che in un
gesto secco porta entrambi i palmi a cozzare fra loro. Un sorrisone
adorna il volto pallido.
“Ti
ho presa!”
Arthur sbatte
gli occhi azzurri, realizzando il misterioso arcano.
“Merlin…
ti riferivi a una-”
“Zanzara!
Vi stava puntando Sire ma guardate, l’ho presa!”
Sempre
più soddisfatto sfrega le mani, eliminando ogni traccia del
fastidioso insetto rimasta sulla pelle.
“Oh,
bravo. Vuoi forse una ricompensa per avermi salvato la vita?”
domanda, ironico.
Merlin gli
rivolge uno sguardo felice.
“Beh,
magari potreste concedermi qualche ora di riposo.”
“No.
Altre richieste?”
Il moro
sospira giusto un poco, assumendo un’espressione concentrata.
Cos’altro avrebbe potuto chiedere al regale somaro? Sempre
che sua maestà si degnasse di concedergli qualcosa, eh.
“Un…
Una…uhm…”
“Visto
che non hai le idee chiare, i miei stivali ti stanno
aspettan-”
“Ho
le idee chiarissime!” ribatte con fin troppa foga.
Arthur inarca
elegantemente un sopracciglio, mostrando un piccolo ghigno.
“Ebbene?”
“Un
consiglio.”
“Un
consiglio.” Ripete meccanicamente il Principe, squadrandolo.
“Un consiglio su cosa?”
“Su…
le ragazze! Voi avrete sicuramente più esperienza di me e
quindi pensavo che, beh, uhm, cosa devo fare se mi piace qualcuna per
dichiararmi?”
Il biondo
osserva il servitore immobile per massimo sette secondi per poi
esibirsi in una classica risata alla Arthur, facendosi beffe di lui.
“Dio,
Merlin… Ti sei innamorato per caso?”
“No!
Cosa dite, assolutamente no, ma se succedesse almeno saprei come
fare!”
“Con
i miei suggerimenti sicuramente la faresti cadere ai tuoi
piedi… Baciala.”
“Eh?”
“Ti
piace? Con un gesto disinvolto porti un braccio alla sua vita e la
coinvolgi in un bacio.”
“Ma
non sarebbe meglio esprimersi a parole? Se poi non dovessi piacerle
potrei beccarmi uno schiaffo.”
“Impossibile,
a me non è mai-ops, scusa Merlin, con te è un
altra cosa. Decisamente.”
Ghigna
l’arrogante e Merlin fa un sorrisetto tirato.
“Quanto
siete spiritoso Sire, mi fate sbellicare. Credo che eviterò
il vostro metodo sublime.”
“Posso
garantirti che sono una fonte sicura.”
“Certo.
E perché?”
“Se
sai baciare bene il gioco è fatto. La tua tecnica sommata
allo stupore che la dolce fanciulla proverà formeranno un
mix perfetto. Non potrà sottrarsi al bacio e
scatterà un qualche tipo d’attrazione nei tuoi
confronti.”
“Impossibile.
Se non ti piace qualcuno non stai a baciarlo come se niente
fosse.”
La bocca di
Arthur forma una piccola smorfia.
“Mi
stai forse contraddicendo Merlin?”
“Non
oserei mai, Sire.” Risponde con naturalezza.
Il biondo
assume una faccia pensierosa, osservandolo un poco.
“Bene.
Guarda e impara. Io non ho mai torto.”
“Cosa
intende-”
Merlin non sa
come si sia ritrovato improvvisamente una presa salda attorno alla vita
e gli occhi di Arthur Pendragon estremamente vicini ai suoi e invece di
domandare una qualsiasi spiegazione opta per portare le dita affusolate
su quelle dell’altro, cercando di fargli allentare la morsa.
“Arthur-”
“Taci,
Merlin.”
Un attimo dopo
il biondo effettua uno scatto in avanti e il moro si ritrova la labbra
coperte da quelle calde di Arthur, già intente a succhiargli
lentamente la pelle delicata e poi prendere a inumidire la sua bocca
con la punta della lingua.
Merlin ha un
fremito e sente la rigidità prendere possesso di lui. Non
pensa a liberarsi, non pensa semplicemente a niente se non a quello che
il suo Principe gli sta riservando.
Il biondo
intuisce da subito lo stato d’animo del moro e, deciso a non
rinunciare, ritira per il momento la lingua birichina, prendendo a
posare casti baci ad occhi chiusi.
Merlin invece
i suoi di occhi li strizza quasi, imponendosi di non cadere nel panico.
Con calma dischiude un poco la bocca e Arthur porta la mano libera
sulla sua guancia, carezzandola piano.
Con garbo
infine riprova a infilare la punta della lingua nella bocca di Merlin
che, più tranquillo, non oppone resistenza e porta la sua
contro quella dell’altro. Si baciano con più
scioltezza adesso, con Merlin che produce piccoli schiocchi soddisfatti
e Arthur che sembra volergli divorare le labbra rosse e lucide; si
staccano giusto per cambiare angolazione e poi riprendono, affamati di
un qualcosa che non riescono comunque a concepire. Purtroppo il bisogno
di aria preme e a malincuore i due si separano, recuperando fiato e
guardandosi dritto negli occhi. Hanno un filo di saliva sul mento ma
non sembrano preoccuparsene più di tanto.
Arthur osserva
con soddisfazione la reazione che ha prodotto nell’altro, non
realizzando di essere nelle sue stesse condizioni. Gli è
piaciuto ma questo solo perché le labbra di Merlin sono
dannatamente soffici.
“Quindi…
cosa… deduci da… questo? Avevo
ragione.” Riesce a pronunciare arrancando il futuro sovrano
di Camelot.
“No...”
Merlin lo sussurra, mordendosi piano l’interno guancia.
“Dal
tuo stato non si direbbe.” Replica canzonatorio, lasciando la
presa sul fianco del moro e ravviandosi i capelli con quella stessa
mano.
“No…
Penso ancora che se quel qualcuno non ti piace non gli permetteresti
mai di baciarti così.”
Il
biondo contrae la fronte arrivando in poco tempo alla soluzione di
quelle parole così decise, prendendo le sembianze dello
stupore in persona.
Merlin, ancora
intontito per il bacio, realizza troppo tardi di aver praticamente
fatto una dichiarazione tra le righe a quell’asino che gli
è di fronte. Imbarazzato abbassa lo sguardo e in un secondo
si catapulta vicino alla porta, aprendola e biascicando un
“Erbe, Gaius, scusatemi.”
Arthur rimane
solo, avvertendo il rumore dei passi affrettati di Merlin e ora sembra
realizzare tutto quello che è successo nella sua regale
stanza. Barcolla fino all’armadio, appoggiando la schiena ad
esso.
“Cosa
diavolo mi è preso?” borbotta e portandosi le mani
al viso in un gesto di incitamento a non pensare di essere uno stupido
–Dio, lui stupido?- scopre di avere la pelle accaldata e con
tutta probabilità di essere arrossito. Per cosa poi, una
confessione scadente come quella? Stringe i denti, cercando di calmarsi
e ricomporre le idee. A malincuore però tutto ciò
che fa capolino nei suoi pensieri è una testolina mora di un
servo fin troppo idiota.
Stringe i
denti e si ritrova a desiderare la compagnia, il corpo e la bocca
dell’altro.
“Domani
a caccia non mi sfuggirà… Dannato
Merlin.”
E
può giurare di sentire ancora il suo sapore sulle labbra
quando ci passa sopra la lingua per rinfrescarle.
Che poi sia
assurdo pensare che il merito di tutto ciò debba andare a
una piccola e fastidiosa zanzara, beh, questo è
qualcosa che Arthur e Merlin troverebbero sicuramente
divertente.
Una voce
imbarazzata risuona in una piccola stanza.
“Asino
che non siete altro!”
Divertente…
se non fossero i diretti interessati, ovvio.
Salve a tutti,
beh, sono nuova diciamo. Non conosco bene Merlin, ho visto i primi
episodi della prima serie, qualche spezzone qua e là delle
altre e letto informazione a giro. Inutile dirvi quale coppia tifo XD
posso aggiungere però che Merlin è un amore a mio
parere e che Arthur, argh, mi ha affascinata fin da subito. Anche se
concordo sui carini epiteti che Merlin gli affibbia XD
Grazie per la
lettura, spero vi sia piaciuta, ho tempo per cose leggere e senza
pretese e spero che questa vi risulti tale e non pesante.
Se
c’è qualcosa che vi pare brutto o, boh, non so,
sono pronta ad ascoltare qualsiasi consiglio o apprezzamento, che non
fa mai male manco questo XD peccato abbia poco tempo a disposizione
altrimenti starei più su questa sezione. Già
arranco nelle altre, figuriamoci qui che non sono ferrata
dell’argomento ^^”
Grazie ancora,
un bacio :D
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