Un soffio di vento scombussò i capelli di Sara…il
suo profumo si dilagò per tutta la
stanza…arrivando sino alle narici di Grissom. Lei era china
sul cadavere della vittima; stava cercando prove…come tutti
i giorni.
Lui però non era come tutti i giorni…quel profumo
lo aveva confuso, più di quanto non lo fosse ogni volta che
la vedeva; le mani iniziarono a sudare, il cuore a battere
forte…tum-tum tum-tum-tum…i battiti
aumentavano…la voglia di lei cresceva…
Un sorriso spontaneo uscì dalle labbra di Grissom.
Le mani di Sara si muovevano veloci; pinze, guanti,
sacchetto…era brava nel suo lavoro.
I suoi occhi si muovevano rapidi in cerca di qualcosa che non doveva
essere lì; glielo aveva insegnato
lui…l’allieva aveva superato il maestro e Grissom
se n’era accorto ormai da tempo. Il suo sguardo colorato di
un profondo verde lo avevano rapito tantissime volte…avrebbe
passato tutto il suo tempo a fissare i suoi
occhi…contemplarla come stava facendo in quel momento era
uno dei suoi passatempi preferiti.
Vedere la vera Sara Sidle all’opera era stupendo! Era tutta
organizzata e precisa…ma ci era voluto del tempo prima che
tutto questo fosse uscito da quel corpo, che spesso aveva visto debole
e triste.
Se la ricordava bene quella notte in cui l’aveva presa e
portata a casa, dopo che una volante l’aveva fermata per
eccesso di velocità… quel viso distrutto da un
dolore che non poteva sopportare…e la causa di quel dolore
era proprio lui…
Avevano deciso di non parlarne più di quella faccenda, di
non girare più il coltello in una piaga che faceva ancora
troppo male; la vergogna era ancora tanta, nonostante fosse passato
molto tempo e di cose n’erano già accadute
tante…
Una nuova folata scoprì il viso di Sara…un
sorriso indispettito uscì da quella sua bocca seducente, che
Gil amava in particolar modo; era la parte che preferiva del suo
corpo…
Ma la causa di quel forte sentimento che lo legava a lei era la sua
tenacia…lui era molto debole da quel lato…fin
troppo! Non aveva coraggio di fare un passo grande senza aver preso
tutte le precauzioni…questo gli aveva rovinato la
vita…ma grazie a quella ragazza chinata si stava svegliando
da un incubo durato quasi 50 anni!
Senza accorgersi erano passati quasi 3 minuti e una voce lo fece
tornare alla vita che lui da qualche tempo amava:
“Gil! Certo che tu lontano da lei non riesci a
stare…per fortuna non ci sono ne Ecklie ne Sophia nei
paraggi…”
“Cath cosa vuoi che ti dica…è
più forte di me!”
Sara si girò verso di lui; un sorriso dolcissimo
spuntò dal volto della ragazza.
“Non ti avevo sentito…”
“Non mi sono fatto sentire…”
“Certo che a volte sei proprio strano!”
“Non è per questo che mi ami?” le mani
di Gil presero il volto di Sara e lo portarono vicino al suo; non
riusciva cominciare un turno senza darle un dolcissimo
bacio…ormai era un’abitudine!
“che modesto che sei! Vogliamo cominciare capo?!”
“Certo signorina Sidle…o ti devo chiamare signora
Grissom?”
“Sara andrà benissimo! E poi non sarò
tua moglie prima di 3 mesi!”
I loro sguardi si lanciarono un’occhiata di intesa; era ora
di lavorare!
Nonostante il turno fosse lungo e i casi difficili, le nottate passate
insieme erano divertenti, tanto che spesso gli straordinari li facevano
di comune accordo!
Ma dopo il lavoro o casa di lui o a casa di lei, immaginavano la loro
vita dopo il matrimonio e il loro futuro insieme…un futuro
difficile, ma insieme. Questa era la cosa più importante!
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