Sogno di una notte di mezzo inverno

di Wolf
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Sogno di una notte di mezzo inverno

 

Sogno di una notte di mezzo inverno.

 

Shhh....

Fai silenzio per favore mia piccola rosa spezzata.

Voglio solo ascoltare il cullare delle onde.

Che mi investa e mi trascini, che mi faccia addormentare con te al mio fianco.

In qualche momento in questi dodici anni ho creduto davvero, mentre ti stringevo al mio petto, che se avessi stretto fortissimo, da non lasciarti respirare, tu ti saresti accorta di tutto l'amore che avevo per te.

E mi avresti amato, ringraziato, pregato di baciarti.

Non so perchè sono stato tanto stupido da crederlo vero, da credere ai tuoi baci dolci, alle tue labbra, troie più di te, che accarezzavano il mio collo. 

Ci sono stati momenti in cui sono stato deciso a lasciarti, a sussurrarti basta, a dirti basta, a urlarti basta...ma appena poi ti vedevo tutti quei fantastici propositi si scioglievano come neve d'estate. 

Eppure era inverno mia dolce Nami, ma tu eri la mia estate sempre, anche s'ero investito di gelo, anche se ero arrabbiato, anche se piangevo. 

Tu eri pungente come il ghiaccio ma mi scaldavi il cuore; perchè ti stringevi a me, premendo il tuo corpo contro il mio come se fosse gomma piuma, assaporando la mia bocca che sapeva di fumo.

A volte mi hai costretto a smettere di fumare, dicendomi e ripetendomi che ogni sigaretta mi toglieva sette minuti della mia vita con te, ed io non volevo perchè pregavo solo di strapparmi via sempre più tempo, perchè siccome così dolce tu eri il mio tormento, perchè m'ingannavi.

A volte hai aspirato lunghissime ed intense boccate di fumo, che ti facevano morire piano.

Io lo so che tu hai sempre voluto morire, ma avresti voluto vivere per sempre, come hai sempre voluto amarmi, ma non ci sei mai riuscita.

Tu eri furba come le correnti marine, eri stronza quanto esse, finta, dolce, viva, stanca della vita.

Non credere che ci sia stato un secondo in cui io non ti abbia amato, ti ho amata dal primo istante in cui ai appoggiato i tuoi piedini leggiadri sul legno del Baratie. Anche se prima di te ho amato le tue tette.

Ti ho sempre, sempre, sempre amata. 

Anche se lo sapevo che tu giocavi con me come con una bambolina: prima mi amavi, poi mi odiavi, poi mi stringevi, poi ti annoiavo. Sapevo che mi sussurravi di amarmi e poi ridevi di me, che urlavi il mio nome di notte e poi mi prendevi in giro per le mie prestazioni; mi facevi sentire importante solo per farmi fare quel che volevi...eri così maledettamente furba e stronza...bella. Di notte ero il tuo Re e di giorno il solito stupido Stupi-Sanji. Ed io, scemo, ti amavo così tanto da farmi prendere per il culo da te, bastarda. 

Quante volte ti ho mollato uno schiaffo e tu me l'hai restituito, saltandomi addosso e colpendomi con tutte le tue forze, finché non ti bloccavo e ti baciavo. Ed era solo il nostro segreto, insieme avevamo infranto tutte le nostre regole, in una volta sola.

Adesso è tutto finito, Nami-san. Sapevo che prima o poi sarebbe successo ma tu non dire niente.

Tutto quello che abbiamo condiviso, è solo nostro, è stato abbastanza. Non che mi fossi mai aspettato il tuo amore e so che non mi hai amato mai, se non forse in uno o due nano-secondi su dodici anni, ma quello che abbiamo avuto è abbastanza. Perchè so che ti ricorderai di me, non potrai farne a meno.

Ora la smetto di tergiversare, e ti ringrazio di cuore. Ho passato tutti i miei primi diciannove anni ad osservare la vita da un piccolo oblò offuscato (che ogni tanto pulivo per vedere meglio) e solo quando sei arrivata tu ho iniziato a vivere davvero. Ora non voglio dirti che mi hai liberato, non esageriamo!(anche perchè caso mai mi hai incastrato ^_^ ) Ma solo dirti che mi hai insegnato ad amare...

Ehi, ho anche smesso di vomitare dopo mangiato a volte... e fumo molto meno.

Ed ho saputo che tu hai quasi smesso di auto-lesionarti in tutti i modi possibili ( di sicuro hai smesso di bruciarti con le mie sigarette o di tagliarti con i miei coltelli da cucina ) e ne sono molto felice.

Sono stato a lungo rannicchiato in me stesso quando mi hai detto che ti sposavi.

Ho creduto che non provassi nulla per me, perchè, inutile negarlo, in un piccolissimo angolino della mia anima ho sempre sperato di sposarti IO...ma già ti ho sverginato e non dovrei volere di più...

In effetti poi ho capito che qualcosa per me lo provi...

...mi odi.

E sono stato felice.

Anch'io ti odio, stronza.

Auguri per il tuo matrimonio, Nami.

Il tuo burattino personale,

Sanji-kun.

P.S. Suppongo sia chiederti troppo un bacio d'addio?

P.P.S. Se litigassi con tuo marito e volessi farti una scopata, mi trovi al Baratie.

P.P.P.S. Non pensarti mai di chiedermi di cucinare al tuo matrimonio.

P.P.P.P.S. Okay, Okay...addio davvero. Ti amo (Battuta d'obbligo)





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