capitolo 1 - in cerca di un futuro migliore -
Titolo:
In cerca di un futuro migliore.
Capitolo:
1
Blair
Waldorf una donna separata di ormai 26 anni, si recò in un convento
di New York. Era la mamma di una splendida bambina e l'amava più di
ogni altra cosa, aveva dovuto “sbarazzarsi” di lei quando la
piccola aveva 2 giorni. L'aveva dovuta dare in adozione, solo così
poteva avere una chance con Louis. Si comportò male ma si era recata
al convento per adottare sua figlia.
Già
sembra strano: “Adottare sua figlia!” ma era l'unica cosa che
poteva fare per riaverla. Chuck non l'aveva più visto dopo il suo
matrimonio.
Il
suo matrimonio con Louis era andato male, lui era un uomo violento e
non voleva figli, Blair quando seppe questo lo lasciò, non le
importava di nulla, solo di trovare la sua bambina, conosceva solo il
convento in cui l'aveva lasciata. C'erano delle ottime suore, molto
disponibili e gentili.
Pensò
di parlare a Chuck di questa bambina, ma quando lo chiamò alle
industrie Bass la segretaria disse: “Il signor Bass si è
trasferimento, mi ha chiesto chiaramente di non comunicare a nessuno
il posto in cui andrà a vivere. Mi dispiace signora Waldorf. A
risentirla!”
Si
sentì malissimo. Si era trasferito per colpa sua.
Ritornando
a quella mattina.
“Buongiorno
come posso aiutarla?” disse una gentile suora all'interno del
convento.
“Salve,
io sono Blair Waldorf... E' difficile da dire... Ma ho abbandonato in
questo convento mia figlia, nata il 19 febbrario qui a New York.
Vorrei poterla adottare... Mi sento malissimo. So che è tardi e che
forse si trova presso un'altra famiglia che forse si stà prendendo
cura di lei, meglio di come avrei fatto io... Però...” disse
Blair.
“Signora
Waldorf, si calmi. Come si chiama sua figlia? Ha per caso un segno
particolare? Qualcosa per distinguerla? Ci sono più di 350 bambini
in questo convento...” continuò la suora.
“Sì,
immaginavo – disse con una voce da pianto – comunque se può
servirle, ecco una foto di suo padre, alla nascita era identica a
lui! Aveva i suoi stessi occhi e il suo stesso sorriso – Blair
estrasse una foto di Chuck dalla sua Hermes, era una foto speciale
per lei. L'avevano scattata a Central Park quando avevano entrambi 19
anni – Ecco qui, tenga “ porse la foto alla sorella.
“Oh
ma io... Non posso crederci – disse la suora con stupore – lei è
la madre di Alexis!” disse la suora con occhi sgranati.
“Alexis?
E' così che si chiama la mia bambina? La prego non mi dica che è
già stata data in adozione!?” disse Blair.
“Certo
che nò signorina Waldorf! Sua figlia è qui nel nostro convento! E
se posso permettermi, è indentica a suo padre, però ha i suoi
capelli signorina Waldorf. Sìsì... gli stessi boccoli, lo stesso
colore! Alex, come la chiamiamo noi, è una bambina fantastica. E'
ancora all'asilo ma riesce già a scrivere il suo nome, fare la conta
fino a 20 e salutare in francese, tedesco, spagnolo, italiano e
russo.” disse la suora sempre più felice.
“Davvero?
Ma è una bellissima notizia! Davvero! Anche io ero come lei quando
andavo a scuola... La prego... Posso vederla?” disse Blair con le
lacrime che le scendevano sulle guancie.
“Certo.
E' mattina presto e per lo più domenica, quindi i bambini dormono
fino alle 9 e mezza. Però faremo un eccezione.. Sono le 8 e 45! Vado
subito a chiamarle sua figlia!” continuò la suora.
“Non
si preoccupi, se stà dormendo non voglio disturbarla! Non vorrei che
già dal primo giorno mi prendesse in antipatia...” disse Blair.
“
Ma le non lo farebbe
mai! E' una bambina così amorevole! Ci aiuta per fino alla mensa dei
senza tetto, parla con loro e li dà conforto.” disse la suora
camminando, verso la scala che conduceva alle camere dei bambini.
Blair si sedette.
“Che
fa? Non viene con me? Coraggio!” disse la suora.
“Sii!
Certo... Non credevo che potessi!” disse Blair raggiungendo la
sorella.
“Certo
che può. Nel suo caso stiamo facendo un eccezione ovviamente.
Teniamo a cuore Alex e poi lei mi sembra davvero una splendida
persona.” disse la suora.
Arrivarono
al piano di sopra. C'erano due frecce. Dormitori ragazze a destra,
dormitori ragazzi a sinistra.
La
suora fece strada a Blair e aprì la porta.
Blair
rimase meravigliata, era una camera enorme, con soffitti altissimi,
piena di bambine che dormivano beatamente nei loro letti.
Solo
una era fuori dal suo letto.
Una
bambina con dei lunghi capelli color cioccolato, così lunghi che le
arrivavano oltre le scapole. Avevano un aspetto morbido e dei boccoli
sulle punte. La bambina si voltò e Blair la riconobbe.
Era
la sua bambina.
La
sua vita, quello che più contava per lei.
Si
era comportata male abbandonandola subito dopo il parto, ma all'epoca
era quella la decisione giusta da prendere.
Alex
scese dal letto e andò correndo verso le due donne.
“Sorella
Julia, non riuscivo a dormire. Chi è lei?” puntò il dito verso
Blair, che intanto piangeva, non sapeva se di gioia o dolore. Gioia
perchè finalmente aveva ritrovato la sua bambina e dolore perchè
quando nacque non si occupò di lei.
“Lei
è...” la suora fù interrotta.
“Ciao
Alex. Piacere io mi chiamo Blair... Non saprai chi sono e neanche
cosa voglio ma... sorella Julia mi ha detto che sei una bambina
sveglissima, ti piace studiare e fare i compiti...” anche Blair
venne interrotta, ma questa volta dalla sua bambina.
“Sì,
ciao Blair. Ma non mi hai ancora detto chi sei... La tua borsa... wow
è bellissima! Ne ho vista una del genere su VOGUE di sorella
Anna...”
“Sorella
Anna legge VOGUE? Cosa?” disse sorella Julia sconvolta.
“Sisi,
quando noi dipingiamo lei è lì a leggere VOGUE, ma quando le ho
chiesto che cosa fosse lei ha subito richiuso il giornale.” disse
Alex.
Blair
pensò: “Buon sangue non mente... E' proprio come me! Ma solo
caratterialmente e per la capigliatura. Il resto è tutto di Chuck!”
Blair
disse: “Tesoro è difficile da spiegare – Blair tirò un sospiro
- Io sono la tua vera mamma... Ti prego amore, perdonami per non
essermi presa cura di te. Io ti amo, più di qualsiasi cosa al mondo
e sei così bella che faresti invidia a tutti!”
“Noi
non vogliamo invidia.” disse la suora rimproverando Blair.
“Ma...
Ma... Quindi tutte le mie preghiere sono state ascoltate! Tu sei
davvero la mia mamma!” disse Alex non trattenendo l'entusiasmo. Si
attaccò alla gonna di Blair, questa si abbassò ed entrambe si
abbracciarono. I loro volti erano coperti di lacrime, anche quello di
sorella Julia che disse: “Non ho mai visto qualcosa di più bello
da quando faccio questo “mestiere” voi siete così... Mamma e
figlia!”
Era
assolutamente vero.
Il
loro abbraccio finì e la bambina tenendo le mani sulle guance di
Blair le disse: “Ti prego, però se porti via me, porta via anche
Mark. Lui è il mio migliore amico e senza di lui non posso stare. A
Natale sono stata in un convento del New Jersey per tre giorni e
senza la sua presenza la mia vacanza è stata terribile! Lui si
comporta bene solo se me al suo fianco... Ha già cambiato tante
famiglie e due lo hanno mandato indietro.”
“Non
so, tesoro... Lui forse ha dei genitori..” disse Blair.
“No
signorina Waldorf! Purtroppo Mark è un bambino un po' difficile...
vivace... Lo hanno mandato indietro già 2 famiglie. E' un piccolo
teppista ma stà bene solo se stà con Alex! Se lo desidera potrebbe
adottare anche lui...” disse suor Julia.
“Ti
prego! Adotta anche lui!” Alex giunse le mani come se stava
pregando.
“Non
so... tesoro...” disse Blair.
“Ti
pregooo! Se porti via me, devi portare via anche lui! E' importante
per me...” disse Alex.
“Va
bene... Adotterò anche lui! Ho avuto a che fare con uomini difficili
in passato – si ricordò di Chuck -” disse Blair ancora con le
lacrime agli occhi.
“Grazie
MAMMA!” rispose Alex.
Blair
non aveva mai sentito dire quelle parole, quando la MAMMA in
questione era lei. Abbracciò Alex molto forte e la suora le ricordò
che doveva aiutare a fare la valigia.
Intanto
tutte le bambine si svegliarono per il rumore provocato dalle 3 donne
e tutte andarono in torno a Blair ammirandola. Le avrebbe adottate
tutte se solo avesse avuto un uomo al suo fianco. Ma purtroppo non
c'è l'aveva.
Aiutò
la sua bambina a preparare le sue cose e intanto si sentì toccare da
un bambino. Si girò e vide un bimbo alto più o meno quando Alex.
Aveva un cappotto e un cappello tipo quelli che portava Chuck da
adolescente. Si girò e prima ancora che potesse parlare il bambino
le disse: “Tu devi essere Blair, vero? Piacere, io sono Mark. Mi
hanno riferito che vuole adottare anche me.. Beh sarei onorato di
entrare a far parte della tua vita... anche se non abbiamo legami di
sangue.”disse Mark con una voce da adulto.
Blair
rimase scioccata. Sembrava Chuck da piccolo, anche lui aveva quel
modo di parlare da avvocato 40enne, anche lui indossava quel cappello
e anche lui aveva quel cappotto verde che non piaceva a nessuno. Ma
piaceva a lui e questa era la cosa che li importava!
Blair
non sapeva che dire.
Disse:
“Ma allora tu sei Mark! Ciao! Sei felice di venire a casa con me e
Alex?” disse Blair abbracciandolo.
“Sì,
molto. Ma devi promettermi una cosa.... Promettimi che non mi
abbandonerai come hanno fatto le altre famiglie...” disse Mark
tenendo strette le guance di Blair, proprio come Alex.
“Certo
che te lo prometto, tesoro!” Blair era spaesata. Non era mai stata
madre e adesso si ritrovava per fino con due bambini!
Le
suore che intanto osservavano la scena rimasero a bocca aperta: Blair
aveva proprio fatto breccia nel cuore di Mark. Lui odiava tutti,
perfino le suore del convento. Li piaceva solo stare con Alex e
adesso con Blair. Non da fidanzato ma da amico, quasi fratello
maggiore.
Scesero
le scale. I bambini si tenevano per mano e Blair portava le loro
valigie. Non erano molto pesanti. Salutarono le suore e i bambini non
adottati e si incamminarono verso il taxi.
Quando
arrivarono dentro Blair cercò un dialogo con entrambi: “Allora
bambini, cosa volete fare adesso?”
I
bambini presero le mani di Blair visto che era seduta nel mezzo e
appoggiarono la testa sulla sua spalla. Non risposero.
Blair
si diresse ad entrambi: “Va bene, allora... andremo in hotel!”
“Hotel?!
Wow!” disse Alex entusiasta.
“Hotel?
Blair... Ma non hai una casa?” disse Alex con un sopracciglio
alzato.
“Sì,
certo che c'è l'ho! Ma mia madre, cioè... vostra nonna, non sa che
sono in città... Quindi per ora staremo in hotel!”
“Wow,
che figata!” dissero Alex e Mark..
Blair
li strinse forte.
Passarono
prima dal Palace, poi dal Plaza e da altri hotel a 4-5 stelle ma
nessuno aveva un posto per una matrimoniale + 2 lettini. Era rimasto
solo un hotel a cui chiedere ospitalità.
L'EMPIRE
STATE OF BUILDING.
Il
taxi si fermò davanti ad esso, buttò fuori un respiro, prese per
mano i bambini ed entrò. L'hotel non si chiamava più Empire, ma...
Charles's Hotel.
Blair
capì tutto. Era l'hotel di Chuck.
Si
diresse con i bambini alle mani verso la reception, dove c'era un
anziano signore che rispondeva al telefono.
“Salve
come posso aiutarla?” chiese l'anziano.
“Salve,
vorrei una camera matrimoniale con due letti per i miei figli –
Mark e Alex si attaccarono in un lungo abbraccio alle gambe di Blair
-.”
“Sì,
c'è posto. La vostra camera è la 5398. Buon pernottamento.” disse
l'anziano.
Blair
e i bambini entrarono nella camera e i piccoli rimasero a bocca
aperta.
“Wow
che chiccheria, mamma!” disse Alex, sì, doveva abituarsi al fatto
che Alex la chiamava mamma.
“Blair...
Ma è tutto fantastico!” disse Mark. Lui non la chiamava mamma ma
cosa si poteva aspettare da un bambino di 5 anni che aveva già
cambiato 2 famiglie?
“Sono
contenta che vi piaccia.” rispose Blair abbracciandoli.
“Adesso
è l'ora del pranzo bambini! Su scendiamo nella sala da pranzo e oggi
pomeriggio andremo a comprare dei vestiti nuovi!” disse Blair.
“Wow!
Vestiti nuovi?” gridarono Alex e Mark insieme.
Scesero
nella sala da pranzo. Una ragazza bionda si fece dire il numero della
camera e gli fece strada verso un tavolo nascosto. Accanto c'era un
altro tavolo, vuoto, apparecchiato per una persona.
“Allora
bambini cosa volete ordinare?” disse Blair.
“Posso
scegliere qualsiasi cosa?” disse Mark.
“Certo!
Puoi ordinare pasta italiana o carne, o pesce se preferisci. Oppure
solo zuppa di verdure!”
“Io
e Mark odiamo la verdura, mamma!” disse Alex tenendo il menù il
mano.
“Ah
bè.. Non lo sapevo! Però so che fa bene. Fa diventare tutti molto
forti e grandi!” rispose Blair.
“Sì,
Blair lo sappiamo. Ma la verdura è un cibo banale, non è come la
carne o il pesce!” disse Mark.
“Ah
ah.. Continua...” disse Blair. Era appassionata da quello che
dicevano i suoi bambini. Lei non aveva partorito anche Mark, ma ormai
era entrato nel suore cuore. Forse aveva bisogno più lui di amore
che Alex.
“Allora
io prenderò un hamburger di maiale, con purè e patate.” disse
Alex.
“Sì,
anche io.” rispose Mark.
Ordinarono
e dopo poco Blair vide un uomo sedersi al tavolo affianco.
Questo
la fissò e disse: “Blair?”
“Chuck?
O mio Dio, sapevo che questo era il tuo hotel ma non avrei mai
pensato di incontrati!” disse Blair.
“Chi
è quell'uomo mamma?” disse Alex puntando il dito verso Chuck.
Chuck
sentì morire il suo cuore, MAMMA? Qualcuno l'aveva chiamata in quel
modo?
Una
donna si avvicinò al tavolo di Blair e disse: “Signora, questo
hotel ha anche il servizio babysitting prima dei pasti, siamo a quel
tavolo al centro, - disse indicando un tavolo vuoto pieno di colori
al centro della sala - vuole che vengano con me i suoi figli?”
“Veramente
è il primo giorno che mangiamo tutti insieme...” Blair fù
interrotta.
“Ti
prego... Posso andarci?” chiese Max.
“Ok!
Quando arriva il pranzo vi chiamo!”
I
bambini si allontanarono con quella donna.
“E
così hai 2 figli, Waldorf?” disse Chuck guardandola.
“Chuck,
ti ho cercato per anni per parlarti di questa questione! Ma dove eri
finito?” chiese Blair.
“Sono
stato prima in Europa, dove ho aperto una nuova catena di hotel. Poi
in Bielorussia dove ho aperto un ospedale pediatrico e poi in Africa
a fare volontario per 3 anni.” disse Chuck fiero del lavoro
compiuto.
“Davvero?
Wow! Sapevo del tuo periodo di redenzione... Ma non credevo arrivassi
a tanto!” disse Blair.
“Le
cose cambiano, B.... Adesso potresti parlarmi di quella cosa per cui
mi hai cercato per tanti anni... Che devi dirmi?” disse Chuck.
Ciao
a tutti! Come state? Io bene XD
Non
scrivo da molto tempo, sono stata impegnata con l'inizio della scuola
e con la fine delle vacanze. Ho ripreso a scrivere da poco :)
Per
quanto riguarda “La nostra storia: Blair, Chuck, Alice Audrey”
non so quando ritornerò a scriverela... Mi aveva un po' stancato e
poi devo farmi venire nuove idee in mente per non farla sembrare
troppo banale!
Spero
che questa nuova FF vi piaccia :)
Non
so di quanti capitoli sarà formata... Ma il prossimo lo posterò
domani :)
Commentate
e …...
XOXO.
Denise.
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