Little
dream...
Spense il computer e si avviò in
camera, silenziosamente,
senza degnare di uno sguardo chiunque si parasse davanti al suo cammino.
Era una giornata strana quella; non era successo niente di importante,
ma Krysthal si sentiva...emozionata? Felice? Triste?
Si sedette sul divano
che aveva in camera sua
e inziò ad osservare con cura le pareti della propria
cameretta,
come se volesse fare una lastra.
Ovunque c'erano
poster dei
Tokio Hotel, la sua band preferita. Alcuni erano molto consumati agli
angoli, segno che erano appesi da parecchio tempo; ed in
effetti era vero, poichè erano lì dal 2007, da
quando
anche l' Italia conobbe quei quattro magnifici ragazzi di Magdeburgo.
Lei era fan dal lontano 2006...Sentiva che erano cambiate molte cose,
lo sapeva bene...Ma i cambiamenti sono una cosa che le fan devono
accettare, volenti o nolenti.
Ma una cosa la rattristava....
La consapevolezza di amare qualcuno che nemmeno sapeva che esisteva. Era stata
a qualche loro concerto, anche in prima fila, ma comunque, ogni volta
sembrava che fosse una sconosciuta.
<<E'
ovvio, vedono migliaia di fan quasi ogni giorno
è impossibile che si possano ricordare di me>>
Questa frase se la ripeteva spesso, per dare una spiegazione che la
potesse soddisfare, che potesse placare almeno per un po' la sua
malinconia.
Si rendeva conto che il suo è solamente un'amore platonico,
ma
un po' spera che in un lontano futuro, le cose cambino, almeno un po'.
Sà benissimo di non essere la loro unica fan, e a volte si
dà dell'egoista per certi versi, ma non ci può
fare
niente.
Non si può
impedire al cuore di sognare.
<<Tutte
saranno nella mia situazione>>
Era convinta che tante la pensassero come lei, e ne aveva avuto la
conferma da tutti quei milioni di blog su i suoi beniamini, dove
c'erano frasi disperate di ragazze pronte a suicidarsi pur di sfiorare
la mano dei quattro tedeschi.
<<C'è
gente messa peggio di me>>
Ma tutto questo non era autoconvincente.
A volte di etichettava da sola come "pazza" "bimbaminkia" "sognatrice
ad occhi aperti".
Cercava di dare un senso a tutto quello che voleva, a tutto quello che
desiderava...ma più ci pensava, più ci rimaneva
male,
più si deprimeva.
Tra le amiche nessuna la poteva capire, nessuna era una fan dei TH e
quando provava a sfogarsi, ad aprirsi su questo "nodo" che in un certo
senso, le stava quasi impedendo di vivere, la guardava con occhi
sbarrati e sapevano solo rispondere con:
"Eh sai, anche io sono così con i Sonohra."
Oppure:
"E allora? Cresci, no? Sprizzi bimbominkiaggine da tutti i fori"
Amiche che non sanno fare bene il loro ruolo, ottimo.
I genitori? Neanche provava a parlarci! La guardavano come se fosse una
psicopatica... Non le era rimasto nessuno su cui sfogare questa sua
strana malattia. E si ritrovava a parlare da sola, con i suoi amati
poster, alcuni che la guardavano con dolcezza, altri con
altezzosità e altri ancora con sguardo fiero e deciso.
Sembrava che ognuno avesse da dirle qualcosa, qualche loro opinione...
A pensarci bene,era vero ciò che dicevano le sue amiche, era
una stupida.
Non sapeva distinguere la realtà dai sogni.
Ma
comunque, rimarrà sempre quel desiderio di avere, la
consapevolezza di non potere, e la voglia di continuare a sperare.
Note:
Bene,
questa fan fiction è un po' stramba, ma penso che
rappresenti
ogni fan dei TH, o almeno lo scritta sulla base di quello che penso io,
di quello che provo... Avere la forza di
continare a
credere in qualcosa che sai benissimo che non si avvererà
mai,
secondo me, è coraggioso.
Quante tra di voi talvolta si sentono come la protagonista? Quante
hanno i suoi stessi pensieri?
Un'idolo, dopo tanto che lo segui, sembra che sia quasi tuo amico; si
fidanza e tu sei metà contenta e metà triste: la
persona
che più ami e stimi è felice, per cui lo sei
anche tu. Ma
è come se il ragazzo che ti piace si fidanzasse...un po' di
invidia e amarezza c'è sempre.
Io la vedo in questo modo ;)
Spero sia stata di vostro gradimento...
DeiiHsy
Deathly
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