Essere
alla frutta
Nel momento in cui Tina Cohen Chang
si accomodò per prima nel tavolo al centro della mensa, tutti gli altri allievi
della scuola evitarono quel tavolo come la peste. Nessuno osò mettere piede nel
punto in cui sembrava che la sua aura potentissima si fosse espansa. Nessuno le
rivolse uno sguardo, o forse qualcuno sì, ma era uno sguardo di disgusto.
Sembrava che Tina avrebbe dovuto mangiare da sola, se non
fosse che Mike Chang la raggiunse senza neanche
ripensarci e si sedette al suo fianco. Tina gli sorrise, poi vide al di là
della sua spalla la familiare cresta da moicano di Puckerman.
Si disse che quel montato non sarebbe mai andato a sedersi con loro, e infatti Noah ci pensò almeno una decina di volte prima di
avvicinarsi cautamente a loro e sedersi davanti a Mike guardando il tavolo.
Mike e Tina si guardarono e risero sotto ai baffi.
E il loro cuore si sciolse quando videro arrivare Rachel e Finn che camminavano appiccicati, col loro vassoio in mano,
e che si avvicinavano a loro sorridendo. E anche quando adocchiarono Mercedes
che salutava il suo nuovo ragazzo con un bacio per poi andare a sedersi con
quelli del glee club.
Poi, con loro grande sorpresa, arrivarono anche Santana e Brittany, mano nella mano, mentre reggevano ognuna un
frullato ipocalorico.
Dietro di loro comparve Artie che
spingeva a fatica la sua sedia a rotelle, e accanto a lui Kurt con un vassoio
tra le mani. Si sistemarono ognuno al proprio posto abituale. E abituale significava che i ragazzi del glee si sedevano tutti insieme nello stesso tavolo da
almeno una settimana. Non riuscivano a crederci nemmeno loro. Mancava solo
Quinn, ma non la portarono nei loro discorsi, vista la sua improvvisa e
inaspettata trasformazione, che metteva inquietudine ad ognuno di loro, Puck compreso.
Finn si schiarì la voce e parlò
per primo.
-Artie…tu non mangi?- chiese dopo
aver notato che sulle gambe non aveva il vassoio. Mercedes intanto faceva un
rumore insopportabile con le sue crocchette.
-No, sono io quello che non mangia.- disse Kurt dopo aver
posizionato il proprio vassoio davanti ad Artie.
-E perché mai?- fece Rachel, la sua domanda priva di vero
interesse.
-Ma dico, avete visto che frutta ci hanno dato?- domandò
Kurt, e tutti fissarono la frutta sul proprio vassoio.
-Mi sembra una banana.- disse Brittany
dopo averla guardata da tutti gli angoli.
-Già.- confermò Kurt muovendo in aria la propria banana. –Solo questo misero frutto giallo ha un apporto di calorie
e potassio e grassi saturi che equivale a un pasto completo. Ergo, mangerò solo
una banana.- concluse, con Puck che alzava un sopracciglio,
completamente disinteressato.
-Fa’ come ti pare.-
disse infatti per poi tornare alla sua bistecca.
Kurt fece una smorfia del tutto omosessuale, poi sbucciò
piano la sua banana e iniziò a mangiarla con lentezza snervante. E non poteva
sapere che, in un tavolo non molto lontano dal loro, qualcuno lo stava fissando
con insistenza.
-Oh, ho dimenticato il bicchiere. Vado a prenderlo.- disse
ancora Kurt, rivolto soprattutto ad Artie, che
assentì con un cenno. Il soprano si alzò, e con strane e bizzarre movenze andò
a recuperare un bicchiere.
-‘Fanculo,
‘fanculo!- borbottava intanto Karofsky
dall’altra parte della mensa. Sudava freddo, e aveva lo sguardo che vorticava,
il respiro corto, e le guance che scottavano. Ora, perché diavolo Hummel era vestito in quel modo? Non poteva andarsene in
giro con una maglia bianca e aderente e un gilet nero, pure quello aderente, e
dei pantaloni, sì, aderenti, e non poteva, non poteva camminare in quel modo, e
quindi perché lo faceva? Non era lecito, non era…oh,
che diavolo.
Dave mormorò ancora qualcosa, e
distolse un attimo lo sguardo per evitare che gli occhi iniziassero a
bruciargli per aver cercato di tenerli sempre aperti. I suoi compagni erano
troppo impegnati a parlare di football e di ragazze con le bocce enormi per far
caso al fatto che Dave aveva i capelli e i peli delle
braccia dritti dritti.
Quando provò di nuovo a riagganciare lo sguardo alla persona
di Kurt, lo vide seduto nuovamente coi suoi compagni del glee-sfigati-club.
Seguì con gli occhi ogni suo movimento, e vide che stava mettendo nuovamente in
bocca la banana.
No. La banana no. Basta.
-Ti prego…- mormorava, e intanto
assisteva ad Hummel che infilava nella sua boccuccia –che doveva essere dolce e calda e grande- il frutto
bianco. E si chiedeva se lo facesse apposta a mangiarlo con una tale lentezza.
Sembrava se lo stesse gustando a fondo, perché faceva anche una faccia goduta.
Com’è che quelli del glee club non s’accorgevano
delle espressioni che assumeva? Perché lui ci faceva caso, e loro no?
Dave, completamente frustrato,
tentò di dedicare la propria attenzione ai compagni di squadra, ma niente, il
suo sguardo rimaneva fisso su Hummel, e sulla sua
faccia, e sulla sua bocca adesso aperta, e sulla banana che entrava con estrema
lentezza in quell’antro che era, appunto, la sua bocca. Lo vide mentre
socchiudeva gli occhi, in un’espressione simile all’estasi, ma probabilmente
era Dave che si faceva le seghe mentali e vedeva cose
che no, non esistevano.
Più tentava di convincersi che tutto ciò che vedeva era
frutto della sua fantasia, più assumeva la faccia da ebete mentre guardava Kurt
riempirsi la bocca di banana. Sussultò leggermente, e s’accorse che già da
qualche minuto, qualcosa era cresciuto tra le sue gambe. Portò istintivamente
una mano sui jeans e si morse le labbra, mentre il suo sguardo languido era
ancora fisso su quella diavolo di banana.
Era infinita. Quella banana era infinita. Ergo, quella
tortura non sarebbe finita mai.
Le gambe gli tremavano, il battito cardiaco era a dir poco
accelerato, e l’erezione tra le gambe poteva esplodere di lì a poco. La sua
frustrazione sessuale raggiungeva livelli altissimi. Gli bastò immaginare
quella fatina insopportabile inginocchiata davanti a lui, per fargli sentire
l’impellente bisogno di lasciare la mensa.
E l’avrebbe fatto, se non fosse che Azimio
Adams gli mise una mano sulle spalle per poi rivolgergli la parola.
-Hey, fratello. Che diavolo hai?-
Lo vedeva pallido, probabilmente. Pallido, e con due cerchi
rossi e perfetti sulle guance. E due gocce di sudore che gli cadevano sulle
basette. E il pomo d’Adamo che andava su e giù per le troppe volte in cui stava
inghiottendo la saliva. E gli occhi spiritati, e la bocca semiaperta, e
l’espressione da coglione dipinta sul volto.
-Ehi!- ripetè il ragazzo di colore,
e schiaffeggiò il volto dell’amico. –Svegliati, che
hai?!-
E fu in quel momento che Dave
riuscì a distogliere lo sguardo e a vergognarsi per i pensieri formulati poco
prima. Guardò Azimio e si discolpò scuotendo la
testa.
-Niente, Z. Sovrappensiero.- disse, la voce che tremava
leggermente.
-Tu e il tuo pensiero. Dovresti smetterla di pensare.- ribattè l’altro per poi assestargli una pacca sulla spalla.
Dave fece finta di ridere, poi
tornò a cercare Kurt con gli occhi. Aveva appena finito di mangiare quella
fottuta banana, masticava l’ultimo pezzo. E adesso Santana stava attirando la
sua attenzione con una gomitata e stava indicando Dave.
Quest’ultimo si trovò spiazzato, e non riuscì a far finta di
niente quando gli occhi azzurri di Kurt incontrarono i suoi per la prima volta
dopo le vacanze estive. Inghiottì la saliva un’altra volta e digrignò i denti.
E odiò Santana. Certamente.
La Lopez adesso sussurrava qualcosa a Kurt, guardava Dave, poi rideva, e anche Kurt le sorrideva. Quest’ultimo
guardò di nuovo Dave, fece un sorriso vanitoso e
fastidioso, e si voltò verso i compagni del club canterino con un’espressione
furba sul volto.
-Ragazzi, qualcuno di voi mangia la banana?- chiese Hummel, il tono di voce più alto del solito.
Karofsky lasciò la mensa all’istante
con la scusa di essere allergico alle banane.
§
Momento di frustrazione sessuale.
Vorrei essere uomo solo per sbattermi Kurt.
Chi non lo vorrebbe?
Ok, io penso sempre che una Kurtofsky ogni
tanto non faccia poi così male. Voglio dire, questa non era neanche Kurtofsky, era Karofsky
profondamente eccitato e Kurt che fa inconsapevolmente la pornostar, punto XD
Spero come sempre che sia piaciuta :3 Grazie a chi leggerà :)