Yugioh! Anche gli spiriti millenari hanno paura?
Yu-gi-oh!
Anche le anime millenarie hanno paura?
Era
una notte calma nella ridente città di Domino, una placida luna
sostava alta nel cielo perdendosi fra le nuvole. Dormivano tutti in
casa Mutou e nulla pareva poter disturbare il giovane Yugi dal suo
piacevole sonno. A parte una sete pazzesca che lo colse tutto un
tratto. Cercò di ignorare la gola secca ma era davvero troppo
fastidiosa. Dopo un inutile breve resistenza scostò seccato le
coperte per alzarsi.
Gli occhi assonnati scrutarono
l’oscurità mentre si incamminava verso la porta, diede uno
sguardo distratto al puzzle del millennio posato sulla scrivania.
Sempre meglio certarsi che fosse al suo posto, proprio dove lo aveva
lasciato prima di andare a dormire. A parte il valore storico di quel
reperto da museo, al suo interno ci viveva lo spirito millenario di un
faraone con cui condivideva il corpo. Nonché suo compagno di
lotte, suo migliore amico, affettuosamente soprannominato da lui come
“Mou hitori no Boku". Tante buone ragioni dunque per non
separarsi mai da quel monile se non durante le ore di sonno.
Nel breve tragitto che lo
divise dalla camera da letto alla cucina Yugi ebbe come lo strano
sentore di essere osservato da qualcuno. Si bloccò a metà
della scalinata e si voltò, sicuro di aver percepito una
presenza alle sue spalle. Non vedendo nulla fece spallucce e
proseguì raggiungendo finalmente la sua meta: il frigo.
Lo aprì permettendo
alla luce fioca di illuminarlo, osservò attento cercando in
mezzo alla confusione delle cibarie qualcosa da bere. Scontento per
l’aver constato che il latte era terminato si accontentò
dell’acqua. Ne versò un bicchiere colmo fino
all’orlo per poi bere avidamente. Dopo aver ripetuto
l’azione un paio di volte si sentì finalmente realizzato e
decise di tornare a letto.
I piedi nudi producevano un
leggero scricchiolio sul legno del pavimento, accortosene Yugi
camminò più lento per non far troppo rumore. Nuovamente
provò la strana sensazione di prima, come di uno sgradito
osservatore nascosto nel buio. Eppure non c’era nessuno si disse
Yugi, si era appena girato e nessuno si era mostrato a lui. O almeno
nessuno di reale. A quel
pensiero qualcosa scattò nel suo cervello e fu il panico.
Avvertiva una presenza invisibile, la percepiva chiaramente diamine, si
trattava forse di uno spettro inquieto?
Scosse il capo facendosi
coraggio “i fantasmi non esistono” si ripeteva come un
disco rotto. Ma allora perché al rumore dei suoi passi se ne
erano aggiunti altri? E perché provava quel senso di pesantezza
che lo opprimeva? Un gelido soffio gli sfiorò il collo, Yugi si
paralizzò letteralmente. La sensazione di una mano che si posava
sulla schiena gli provocò dei brividi incontrollati e un
altrettanto sudore freddo.
Qualunque cosa fosse era
lì, dietro di lui. Lo sapeva, lo sentiva. Non ragionava
più lucidamente, l’intero corpo tremava e si aspettava di
vedere qualche volto sfigurato da un momento all’altro, proprio
come in un film horror.
All’improvviso una voce
maschile gli urlò nelle orecchie – Bu! – inutile
dire che il povero Yugi cacciò un urlo disumano compiendo un
notevole balzo in avanti, per poi appiccicarsi molto platealmente al
muro.
Quasi non respirava per lo spavento, ma quando lo vide
davanti a sé con quell’espressione divertita in volto
balbettò – M…m…mou hitori no Boku? -
- Yugi,
scusa… - disse Yami sforzandosi di rimanere serio, ma no, era
impossibile dinanzi la faccia pallida e sgomenta dell’amico
– Scusa ma… non ho resistito alla tentazione di
spaventarti! –
- T…tu? Eri tu?! –
-
Sì… - non ce la faceva, era troppo buffo. Yami si
lasciò sfuggire una risata cristallina, di quelle rare che Yugi
poteva contare sulla punta delle dita. Però accidenti, fargli
prendere un simile colpo al cuore era davvero troppo.
- Accidenti
a te! Ma lo sai che mi hai quasi fatto venire un infarto per questo
scherzetto?! – esclamò gonfiando offeso le guance che ora
si erano tinte di un adorabile rosso pomodoro.
- Scusa se
te lo faccio notare Aibou, ma tu ospiti uno spirito morto e sepolto da
tremila anni nel tuo corpo, e ti spaventi per queste cose? – a
quell’affermazione così genuinamente vera, Yugi non
poté far altro se non arrossire se possibile ancora di
più. Avrebbe volentieri scavato una fossa ficcandoci poi dentro
la testa.
- Non mi fai
ridere! – tentando di mantenere un contegno ormai dileguato, Yugi
tornò velocemente in camera sua, non curandosi nemmeno di star
correndo provocando un gran baccano. Fortuna che suo nonno aveva il
sonno molto pesante.
Anche Yami si decise a
raggiungerlo, ed una volta entrato in camera vide Yugi seduto sul letto
con aria imbronciata. Pareva attenderlo al varco come in cerca di
spiegazioni.
Il giovane spirito si azzardò dunque a parlare – Sei arrabbiato? –
- Avrei una
gran voglia di tirarti addosso qualcosa di contundente… - fece
una pausa per assaporarsi lo sguardo inebetito di Yami e poi aggiunse
– Peccato solo che ti passerebbe attraverso! –
Intuendo che forse aveva fatto
una gran stupidaggine a spaventare così inutilmente il compagno
gli sorrise vagamente contrito – Mi dispiace, hai ragione,
dovresti proprio tirarmi dietro qualcosa! –
Yugi colse quella frase come
una sottile “presa per i fondelli” più che come
delle sentite scuse. Ancor più furente di prima afferrò
il cuscino per lanciarglielo contro – Zitto, stupido! –
Come era prevedibile il
morbido cuscino lo trapassò andando a sbattere contro la porta.
Yami osservò prima il cuscino e poi Yugi che aveva più un
aria sorpresa che altro.
Entrambi si guardarono in
silenzio per una manciata di secondi e poi Yugi scoppiò a ridere
– Mou hitori no Boku, dovresti vedere la tua faccia adesso!
–
Yami non capiva, che cosa
aveva di così divertente il suo viso? Ma poi osservando Yugi
ridere così allegramente pensò che non fosse così
importante saperlo.
Si rilassò anche lui ridendo appena, era piacevole in fondo lasciarsi andare ogni tanto. Anzi no, era proprio bello.
****
Yugi era sotto le coperte e si
stava riaddormentando con Yami a fargli compagnia seduto sul bordo del
letto. Il giovane, come di consueto dall’aspetto
“trasparente” guardava altrove.
- Dimmi la
verità, ti è venuta questa idea quando ieri abbiamo visto
quel film a casa di Jonouchi, vero? –
- Nh? Il film? –
- Adesso non fare lo smemorato! Parlo di quel film, quello terrificante! –
- Aha, sì! Paranormal Activity? – Yami si accigliò serio per poi bisbigliare sottovoce – Non era per nulla pauroso… -
- Guarda che ti ho sentito! –
- Perdonami Yugi, ma a furia di giocare agli Yami No Game non mi spavento facilmente! Ed inoltre, io sono già morto… –
Yugi sussultò, a volte
si dimenticava che “l’altro se stesso” era solo un
esistenza effimera, uno spettro di vetro che poteva sopravvivere solo
grazie al puzzle millenario e al suo corpo.
Formulando questi pensieri si
intristì tutto un tratto, Yami notò immediatamente quel
turbamento e agì di conseguenza – Comunque hai
ragione, lo confesso! Vedendo come ti spaventavi ad ogni scena ho
pensato che sarebbe stato divertente farti uno scherzetto… - le
sue parole ebbero come effetto quello di far indispettire ancora di
più Yugi, ma almeno quel visino così ingenuo non era
più rattristato.
- Tutto
sommato è stato uno scherzo divertente… - si
lasciò sfuggire in un soffio appena udibile per poi puntare le
sue gemme d’ametista in quei rubini misteriosi – Ma non
azzardarti a farlo mai più! capito, Mou hitori no Boku?! –
- Non
temere, non accadrà più… Aibou… - disse con
un tono vagamente dolce, era bizzarro in un certo senso ma non
così anomalo per Yami. Da tempo ormai Yugi aveva compreso che
anche l’altro se stesso non era così estraneo alle
emozioni come voleva far credere sempre a tutti. Pure lui nascondeva un
lato sensibile che ogni tanto prevaleva su tutto il resto. Felice
perché si era riappacificato con il suo alter ego, Yugi si
girò di lato chiudendo gli occhi – Buona notte… -
- Notte,
Aibou… - rispose automatico lui, stava per rientrare nel puzzle
quando la voce di Yugi gli giunse alle orecchie un ultima volta.
- Mou hitori no Boku, sei tu che stai facendo questo rumore? –
- Quale rumore? –
-
Questi… passi… - bisbigliò appena Yugi
alzandosi un po’ dal giaciglio. Yami fissò attento la
stanza buia e cercò di concentrarsi. Si sorprese quando si rese
conto di star udendo proprio il tipico rumore che produce una persona
camminando. Peccato però che lì ci fossero solo lui e
Yugi.
- Lo
sento… - e si affrettò ad aggiungere – Ma forse
siamo solo stati suggestionati da quello sciocco film di ieri… -
non ebbe il tempo di finire la frase che la porta della cameretta di
Yugi lasciata semi aperta si chiuse sbattendo violentemente. Si
richiuse apparentemente “da sola”. E questo nemmeno Yami
poté ignorarlo.
- Mou hitori no Boku… - balbettò Yugi non nascondendo una certa paura.
- Credo sia
meglio mettersi a dormire! – tagliò corto Yami facendo lo
gnorri. Yugi tentò di protestare vivacemente, ma il solo
pensiero di credere che in quell’istante ci fosse lì con
loro un'altra entità spiritica oltre a Yami era troppo da
digerire a quell’ora di notte. E Yugi di cose strane e spaventose
ne aveva viste a bizzeffe negli ultimi tempi. Forse un po’
troppe. Ascoltando il saggio consiglio dell’amico si
coricò deciso tirandosi su le coperte fin sopra la testa, come
faceva da piccolo quando aveva paura dei temporali.
Prima si sopirsi del tutto
pensò che nonostante la strana esperienza paranormale non
riusciva tuttavia ad essere eccessivamente terrorizzato. La presenza
confortante di Yami, che singolarmente quella notte non rientrò
nel puzzle, lo faceva sentire protetto da ogni pericolo.
Ironico, uno spirito che lo
proteggeva da un “altro” presunto spirito. Sebbene il
suddetto avesse mostrato per la prima volta un soffio di inquietudine.
Sorrise intenerito Yugi, perché aveva compreso che anche se eri
un anima vecchia di millenni certe emozioni umane non le potevi proprio
scordare.
Grazie a Yami poté
dunque rilassarsi e fare finalmente sonni tranquilli senza più
timore. Ed ovviamente la mattina seguente raccontò tutto
per filo e per segno a Jonouchi e gli altri amici.
Stranamente lo stesso ragazzo
un paio di giorni dopo affermò di essere stato perseguitato da
un entità sovrannaturale che non faceva altro che turbarlo con
rumori sinistri, ventate fredde sulla schiena e parole sussurrate
nell’oscurità.
Ogni volta che ne parlava Yugi
per qualche strana ragione tentava di cambiare discorso
all’istante, mostrando un certo imbarazzo, come se sapesse di chi era la colpa.
La risatina ambigua di Yami
che troneggiava dentro la sua testa in effetti non lasciava molto
spazio all’immaginazione…
END 12-09-11
****
Salve salvino! Prima volta in questo fandom, forse unica, forse no, non lo so! XD Sono sempre stata una grande fan del manga Yu-gi-oh!
e grazie all'uscita italiana dell'ultimo volume mi è tornata
nostalgia, al punto di volermi rivedere anche tutto anime (questa volta
nella versione originale giapponese SENZA censure! = ç =), con
annesso serie 5D'S (tutta colpa di quel Yusei che mi ispira troppo,
dannato lui e i suoi occhioni blu!!! ò__ò)! XD
Che dire di questa fiction? Ispirata senza dubbio da quei due film
horror "Paranormal Activity 1-2" che mi son piaciuti così tanto
da farli comparire indirettamente anche in altre fiction! XDD
Insomma, io adoro Yami/Atem e ho sempre sognato di veder tirata fuori
la sua anima burlona, sempre che ne abbia una, sono andata in OCC con
questa storiella lo sò, ma spero mi concederete la licenza
poetica! ^_^'
Potrei inavvertitamente avere lanciato segnali "ambigui" come YamixYugi
ma non era mia intenzione, giuro! XD Li preferisco come amici che come
coppia, anche se non disdegno affatto le fan art a tema! = ç =
Sono pur sempre una yaoista, che volete farci?! XDD
Bon, direi che ho detto tutto, spero che vi sia piaciuto questo sclero
e se ve la sentite potreste lasciarmi un commento, una critica, un
pomodoro maturo, come vi pare! :D
Un saluto a tutti i Yu-gi-oh fan, la vostra amichevole yaoista di quartiere Giò! <3
See you soon fan writers...
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