forgottentales
N.B.
Questo capitolo contiene spoiler sul finale della versione bianca e
della versione nera.
-Cade la Maschera-
Glacier era tornato a Mogania, ma Lance, Reason e Niall preferirono
accamparsi al Lago d'Ira. In quattro e quattr'otto srotolarono i sacchi
a pelo e accesero un bel falò. Niall si occupò
della
cena, e quella sera banchettarono con pesci abbrustoliti e fagottini di
riso.
- Avete notato che da quando Mion e Sasha se ne sono andati nessun
Pokemon ci ha più attaccato? - chiese Reason ad un certo
punto.
- Uh-uh - fece Lance, con la bocca piena di riso. - E ho il sospetto
che le cose siano strettamente collegate. Quei due hanno accennato a
Ebanopoli, e Mion è spuntata fuori appena siamo usciti dalla
Via
Gelata... com'è che in tutti i posti in cui compaiono loro i
Pokemon impazziscono? -
- Solo i selvatici - precisò Niall. Il ragazzo dai capelli
verdi
finì di masticare un pezzo di pesce, deglutì e
continuò: - E' una facoltà tipica degli Emissari.
Generalmente gli umani hanno una mente più protetta, ma i
Pokemon sotto questo profilo sono abbastanza vulnerabili: non
è
necessaria una particolare energia psichica per soggiogarli. Immagino
che i Graveler e gli Onyx della Dorsale Argento siano stati forzati ad
attaccare chiunque avesse tentato di allontanarsi da Ebanopoli in quei
giorni. -
- Pensi che fosse tutta una trappola? -
- Senza dubbio. - Niall fissò il fuoco, pensieroso. - Avete
detto che il Dragonite è impazzito subito dopo aver
incontrato
Mion. E, guarda caso, qui è successo lo stesso coi Gyarados.
Suppongo che il compito di Mion fosse scoprire chi era il
Custode,
per poi separarlo da chi avrebbe potuto aiutarlo - spostò lo
sguardo su Reason - e allo stesso tempo attirarlo qui, dritto nelle
fauci del lupo. Trasformare l'alleato del nemico in un ostaggio... non
si può dire che non fosse un piano studiato ad arte. -
- Ma non avevano previsto il tuo intervento - disse Reason. - In
effetti, è stata una coincidenza piuttosto sorprendente...
esistono solo undici Custodi al mondo, giusto? Undici su migliaia e
migliaia di persone. Chi se lo sarebbe mai aspettato di trovarne ben
tre nello stesso posto? -
Niall sorrise. - E così, pensi di essere una Custode? -
- Non lo penso - replicò Reason. - Ne sono sicura. -
E raccontò loro per filo e per segno della visione di quel
giorno, della Sagoma fiammeggiante che l'aveva incoraggiata ad andare
avanti nel momento del bisogno, dell'impulso che l'aveva spinta ad
evocare Vulpix e a sferrare un duplice attacco di fuoco contro Dark
Zapdos. Quando finì di parlare, aveva il viso arrossato
dall'emozione.
- Se prima avevo dei dubbi, ora non ne ho più -
affermò
Niall con un sorriso. - Se un Pokemon Protettore si mostra a qualcuno,
è solo per contrassegnarlo come suo Custode. Cosa che ha
già fatto anche materialmente, vedo... -
Seguendo lo sguardo del ragazzo, Reason si esaminò il
braccio.
Stupita, vide che appena sopra il gomito le era comparsa una sottile
mezzaluna di un intenso color cremisi, il colore delle sfaccettature
del diaspro. Sfiorandola con l'indice,la
ragazza sentì che pulsava leggermente, come un cuore in
miniatura.
- Certo che ha davvero dell'incredibile - rise Lance. - Meglio non
farti arrabbiare, vero, Ree? -
Il falò diede un guizzo, e le fiamme avvamparono
più alte del solito.
- No, direi proprio di no - disse Reason in tono innocente, poi
tornò seria. - Scherzi a parte,
comunque... com'è possibile che Mion e Sasha
avessero Articuno e Zapdos? Pensavo che gli unici esemplari
fossero stati catturati molto tempo fa. -
- Quelli non erano i veri Articuno e Zapdos - spiegò Niall.
Essendo il più esperto dei tre nel settore, si stava ormai
abituando a prendere parola. - I Dark Pokemon sono solo mere copie di
quelli reali. Non che per questo debbano essere sottovalutati, anzi,
però il loro potere non è nemmeno lontanamente
paragonabile a quello di un Protettore, come Zekrom. -
Intrecciò
le mani di fronte a sé e vi posò sopra il mento.
- I Dark
sono stati creati dal Disertore appositamente per dare la caccia a noi
Custodi. Non tutti sono degni di loro, perciò il Disertore
li
affida solo ai suoi servitori più fidati e potenti, i
cosiddetti
Emissari. Che io sappia, a Johto ci sono tre Emissari: l'Emissario dei
Ghiacci, l'Emissario dei Tuoni e l'Emissario delle Fiamme. Anche se ora
potrebbero esserne rimasti solo due, vista la bravata di Reason. -
Lance e Reason si scambiarono un'occhiata, dopodiché il
rosso prese la parola. - Niall, tu come hai fatto a capire che eri un
Custode? -
- Grazie a White. - Niall bevve un lungo sorso dalla sua borraccia di
cuoio, forse più per distogliere il viso da loro che per
vera sete. - Lei era... no, è,
una delle persone più meravigliose che abbiano mai calcato
il suolo terrestre. Così coraggiosa e al tempo stesso
così gentile. Se c'era qualcuno degno di diventare l'Eroe di
Unima, quel qualcuno era lei, non certo io. - La sua voce si
spezzò.
Per alcuni istanti tornò il silenzio.
- Ti va di raccontarci cos'è successo, Niall? - chiese
dolcemente Reason.
Niall esitò, come se dentro di lui stesse infuriando una
lotta interiore, ma infine acconsentì. - Però il
mio vero nome non è Niall... è N. N Harmonia. -
***
- Non è
possibile! -
Il padre di N, Ghecis
Harmonia, è visibilmente sbiancato. I suoi
Pokemon, i suoi magnifici Pokemon, sono stati brutalmente sbaragliati,
l'uno dopo l'altro, mentre la sua avversaria ha il respiro appena
accelerato. Ha sconfitto consecutivamente N e Ghecis, sovrano e
reggente del Team Plasma, e senza molta fatica.
White.
Per la prima volta, N la
guarda con occhi diversi. Non vede più la ragazzina
inesperta che ha incontrato a Quattroventi, e neppure la fanciulla dal
viso serio che è salita insieme a lui sulla ruota di
Sciroccopoli. La White che si erge di fronte a lui è una
splendida, giovane donna, vitale e orgogliosa, sprizzante di potere.
Non indossa più la semplice maglietta bianca e i
pantaloncini di jeans, bensì una sorta di armatura candida
come la neve, con le spalle e l'elmo orlati di piume bianchissime che
ricordano vagamente le fattezze di Reshiram.
White è una
Custode.
E così,
quella vecchia leggenda ha un fondo di verità, dopotutto. I
Custodi vivono, soffrono e amano come qualunque altro essere umano. E
una di loro è proprio davanti a lui.
N sente nascere dentro
di sé una strana felicità. Non gli
importa più che Zekrom sia stato sconfitto, che i piani di
Ghecis siano stati rovesciati. Tutto quello in cui ha creduto fino a
quel momento s'è ribaltato: ora che Ghecis l'ha ripudiato,
ora
che le sue vere intenzioni sono state svelate, si rende conto di quanto
sia stato infinitamente stupido... stupido e ingenuo. Lui, che tanto ha
professato la sua forza e la sua indipendenza, non è mai
stato nulla
di più che una pedina nelle mani di suo padre.
Ma se al mondo
esiste una persona come White, significa che per i Pokemon
c'è
davvero la concreta possibilità di vivere serenamente
accanto
agli umani, e questa è l'unica cosa che importa.
Non guarda il campione
Nardo, né l'amico di White, Komor. Non li vede ammanettare
Ghecis e trascinarlo via. Non sente le urla rabbiose di colui che ha
rifiutato di essere suo padre. Adesso la sua attenzione è
solo
per White, il suo sguardo è solo per White.
Il suo cuore
è solo per White.
La giovane si volta, lo
guarda. I suoi profondi occhi azzurri sembrano
trapassargli l'anima. N in essi non legge alcuna accusa, solo
un'infinita dolcezza. E di colpo capisce di non poter stare con lei.
Perché se lei
è la neve, lui è il fango.
Se lei è il
giglio, lui è la cenere.
Se è suo
amico, come è convinto di essere, allora deve andarsene
prima di corromperla. Uno come lui non è
fatto per proteggere, solo per distruggere.
Qualcosa si spezza
dentro N. Sentendosi le gambe pesanti come ferro, lui si dirige a passi
lenti verso la parete della sala del trono, ora parzialmente distrutta
da un largo squarcio. Un Iper-raggio di Reshiram andato miracolosamente
a vuoto. Al di là del bordo lacerato e ancora fumante del
muro, il cielo è di un azzurro limpido e invitante. Le dita
di N si stringono istintivamente attorno alla sfera di Zekrom.
- N, aspetta! -
Due braccia candide si
stringono attorno al suo torace, fermandolo. White l'ha abbracciato da
dietro. Paralizzato, N ne sente la guancia premuta contro la sua
schiena, i lunghi riccioli scuri che gli carezzano la base del collo.
Una parte di lui vorrebbe sciogliersi dal suo abbraccio e avanzare
verso il vuoto, un'altra vorrebbe ricambiare White con un trasporto mai
sentito prima.
- Non è stata
colpa tua - mormora White contro la sua schiena. - Non lo è
mai stata, N. Ghecis ti ha ingannato, così come ha ingannato
l'intera Unima: è lui il vero colpevole, e io lo so. Lui
stesso lo sa. Anche Nardo e Komor lo sanno. E tu lo sai, N? -
I palmi della ragazza
sembrano sprigionare un'energia benefica. N chiude gli occhi,
assaporandone il caloroso contatto.
- So di essere stato
cieco - ribatte lui con voce sommessa. - Avrei dovuto capire fin da
subito quale disegno avesse in mente mio padre. E avrei dovuto intuire
chi era il vero Eroe di Unima, fin dal primo momento in cui ti ho
vista. -
- Errare è
umano - obietta lei. - Tutti fanno degli sbagli, ogni tanto. Ehi, N,
non puoi lasciarti abbattere così: se ti pesa
così tanto sulla coscienza, allora riscattati. Rimettiamo le
cose a posto, insieme. E' così che fanno gli amici, no? -
Un sorriso triste
aleggia sul volto di N. - White, stavo per far precipitare Unima nel
caos. Questo non ti turba nemmeno un po'? -
- I tuoi mezzi erano
sbagliati, ma le motivazioni giuste. E' giusto cercare la
felicità, per sé e per i propri amici. - La presa
della ragazza si allenta, e dopo un secondo N vede i suoi occhi ad un
soffio dai propri. Chiari e luminosi come frammenti di cielo estivo. -
N, resta con me. Ti prego. Puoi fare ancora così tanto, per
Unima. -
Una vampa di calore
irrompe in N, travolgendolo come un torrente di fiamme. Senza pensare,
il ragazzo prende tra le mani il viso di White e si china in avanti,
fino a quando le sue labbra non incontrano quelle di lei. White
dapprima resta immobile, poi, con enorme sorpresa di N, gli getta le
braccia al collo e lo preme contro di sé.
***
N Harmonia tralasciò gran parte del finale, ma Lance e
Reason non fecero alcuna fatica a ricostruirlo. Ebbero
altresì la delicatezza di non commentare.
- Dopo che scelsi di restare con White, Zekrom si manifestò
davanti a me nel culmine del suo potere e mi designò come
suo Custode - continuò N in tono neutrale. - Il suo spirito
aveva sempre dormito dentro di me, fin dal giorno della mia nascita, ma
si era risvegliato per la prima volta solo durante lo scontro con
White. Non ero ancora alla sua altezza, ovviamente... io avevo
incontrato fisicamente il mio protettore prima di lei, è
vero, ma lei era ormai da lungo tempo in comunicazione spirituale con
il suo Reshiram. Reshiram l'aveva designata Custode molto prima che
Zekrom facesse lo stesso con me. L'esito del nostro scontro era
già stato stabilito, ancor prima che cominciasse. -
S'abbassò impercettibilmente la visiera del cappello. - Ero
felice con White... felice e completo, come non ero mai stato prima
d'allora. Lei era tutto, per me. Poi arrivò il Disertore. -
La sua voce s'incrinò, e non disse altro. Per un lungo
momento, l'unico rumore fu lo schiocco dei ceppi nel falò.
Poi Reason si alzò in piedi e andò a sedersi
accanto a N, per poi stringergli una mano con affetto.
- Niall, N, tu credi che lei sia ancora viva. -
N annuì piano.
- E se lo è, la ritroveremo - promise Reason. - Ovunque sia.
-
- Puoi giurarci - rincarò Lance. - Siamo tre Custodi,
giusto? Non appena avremo imparato a padroneggiare meglio i nostri
poteri, andremo dal Disertore e lo prenderemo a pedate nel sedere fino
a quando non te la ridarà. -
N li guardò entrambi, le iridi lucide come smeraldi. -
Voglio essere onesto con voi... sono venuto a cercarvi proprio per
questo motivo. Non pensiate che intenda strumentalizzarvi, no, ma ho
bisogno del vostro sostegno nella battaglia contro il Disertore. Voglio
annientarlo una volta per tutte e salvare White, e da solo non posso
farcela. -
Lance percepì in N la stessa, bruciante energia di poco
prima, un'inestinguibile fiamma oscura che pulsava e guizzava senza
sosta. Fino a quanto
sei disposto a spingerti, N? Quanto arriveresti a sacrificare, pur di
salvare questa White? Si rispose da solo: Quello che arriverei a
sacrificare io se in pericolo ci fosse Sandra, o forse anche di
più.
-
Ehi, ti ricordo che ci hai appena salvato la pelle, là fuori
- disse, indicando con il pollice il Lago d'Ira che s'increspava
silenzioso sotto i raggi lunari. - E poi, credi davvero che ti
lasceremmo andare allo sbaraglio contro uno psicopatico dai poteri
sovrannaturali? -
- Scordatelo, non se ne parla - concluse Reason.
I tre Custodi si guardarono a vicenda. Forse per la prima volta,
compresero di essere amici, veri amici. Il vincolo tra di loro non era
mai stato tanto intenso, tanto ardente.
Quella mattina, Lance si svegliò un po' prima del solito. La
sua notte era stata popolata da sogni strani e confusi, sussurri
disconnessi e, come prevedibile, visioni di oscure Sagome alate.
Ora aveva un'idea più precisa di cosa fosse quella
Sagoma, ma ancora non riusciva a stabilire un contatto stabile: quella
figura fumosa aveva la brutta abitudine di svanire ogni volta che si
arrivava al più bello, al punto chiave della conversazione.
Il Domadraghi si passò una mano tra i capelli irti, senza
nemmeno provare a sistemarli, dopodiché scivolò
fuori dal sacco a pelo. Reason e N riposavano a poca distanza, al di
là dei resti ancora tiepidi del falò; a giudicare
dalla loro immobilità, entrambi dovevano essere
profondamente addormentati. Con la coda dell'occhio, Lance vide un
guizzo di squame celesti.
Ciao, Dragonair, lo
salutò mentalmente.
Il drago azzurro gli diede una giocosa strusciata contro la spalla. Ben svegliato, Lance. Cosa ci
fai già in piedi? Non riprenderemo il viaggio prima delle
nove.
Ho voglia di fare due passi, rispose Lance, massaggiandosi
le gambe intirizzite. Nottata
piena, tanto per cambiare. Oltretutto, ho una sete pazzesca.
Il lago era forse ad un centinaio di metri
dall'accampamento, e lo raggiunse in breve. Il cielo notturno
cominciava appena a schiarirsi all'orizzonte, cospargendo la volta
celeste di timidi toni violetti. Lance calcolò che dovessero
essere all'incirca le cinque e mezza, o magari sei. Inginocchiandosi
vicino alla riva, rimase per un attimo incantato dall'immagine delle
stelle e dei rami che si riflettevano sulle acque cristalline. Sembrava
il portale per un nuovo mondo, un mondo di pace e limpidezza...
Un mondo che un attimo dopo esplose.
Lance! Lance
era già balzato indietro prima ancora del grido di
Dragonair, evitando di stretta misura una possente coda dai bordi
taglienti come rasoi. Dall'acqua era emersa una creatura gigantesca,
terrificante: un lungo corpo serpentino, una testa rettangolare coperta
di creste, una grande bocca irta di denti aguzzi...
- Un Gyarados - mormorò Lance con un filo di voce,
deglutendo a vuoto. Okay, sapeva che erano grossi, ma non pensava così
grossi!
Il Gyarados ruggì, contorcendo le spire scivolose come un
ruvido turbine giallo e azzurro, le fauci stranamente luminose...
Protezione!
L'Iper-raggio andò a schiantarsi direttamente contro la
barriera invisibile evocata da Dragonair, ma fu comunque abbastanza
forte da stordirli entrambi. Lance si sforzò di pensare con
lucidità, ma il suo cuore era come stretto in una morsa di
ghiaccio. Disperato, pensò con invidia ai nervi d'acciaio di
Reason, al suo perfetto equilibrio tra istinto e razionalità.
Cosa farebbe adesso Ree?
Avrebbe giocato sulle debolezze del Gyarados, come
qualunque persona dotata di un minimo di materia grigia. E se Gyarados
era un Pokemon Acqua e Volante...
- Dragonair, Fulmine! -
Il fulmine zigzagò a mezz'aria, colpendo il Gyarados in
pieno petto. Il serpente d'acqua indietreggiò con un ruggito
di dolore, ma tornò subito alla carica e urtò
Dragonair con una violenta testata. Dragonair ricadde all'indietro come
un fuscello, il fianco livido e solcato da lunghi graffi laddove le
creste affilate l'avevano toccato. Lance si morse il labbro.
Extrarapido! Dragonair
evitò per un pelo l'ennesimo attacco del Gyarados,
librandosi a mezz'aria e contorcendosi in modo acrobatico. E adesso Fulmine, ancora!
Un secondo lampo scaturì dal corno del drago
azzurro. Il suo avversario si ripiegò su se stesso con un
brontolio, ma si rialzò con uno scatto sinuoso e fece per
avventarsi contro di lui. Lance parlò in modo automatico,
quasi senza rendersi conto di quello che stava dicendo: - Dragonair,
Tuono! -
Un abbagliante raggio d'oro investì il Gyarados come un
torrente in piena, ribaltandolo e scaraventandolo via in un'esplosione
di scintille statiche. Il lungo corpo squamoso della creatura si
dibatté un'ultima volta, come un pesce in agonia,
dopodiché giacque immobile, galleggiando tetramente sulla
superficie del lago.
In fretta, quasi temendo che si potesse riprendere (e
soprattutto riprendere incazzato)
da un momento all'altro, Lance si sganciò una megaball dalla
cintura e gliela scagliò contro. La mastodontica forma del
Gyarados si dissolse in una tremula luce rossa, per poi scivolare
docilmente all'interno della sfera. Lance la raccolse, senza fiato. Una
volta, Galahad gli aveva detto che, una volta superata la Via Gelata,
la strada poi sarebbe stata tutta in discesa, ma si sbagliava di
grosso: sembrava proprio che un allenatore non potesse vivere senza
rischiare la pelle un giorno sì e l'altro anche.
Se non altro, non era
uno dei Pokemon impazziti del Team Sancta. Stavo fresco, se facevano il
lavaggio del cervello anche a lui.
Dragonair si rannicchiò accanto a Lance e lo
fissò coi liquidi occhi scuri. Piantala di lamentarti, Lan.
Pensa che hai appena catturato il tuo primo Pokemon.
Il ragazzo batté le palpebre, perplesso,
dopodiché si illuminò. Hai ragione! Arceus, me n'ero
quasi dimenticato. E poi è un Gyarados! Altro che Pidgey o
Rattata, questo è un vero Gyarados, il terrore dei mari! Ed
è mio!
La cicatrice sul suo palmo scintillò
leggermente, quasi per fare eco al suo entusiasmo. Il sorriso di Lance
si fece smisurato.
- Dai, torniamo all'accampamento! Non vedo l'ora di vedere la faccia di
Ree e N, quando lo verranno a sapere! -
______________________________
Sembra proprio che per il nostro Lance non sia possibile catturare
Pokemon normali, solo dragoni in formago gigas XD prossima tappa,
Ecruteak City!
Grazie, Dark_Glo e Lady Arcanine, le vostre recensioni sono state
davvero graditissime!
Bacio,
- Flames
|