? -
Allen aveva creato una montagnola alta quasi quanto Lavi e vi si era seduto
di fianco, per un'istante la scrutò ammirato, con un rivolo di bava che gli
colava lungo il mento, dunque afferrò una focaccina e la divorò.
Frush.
- Uh? -
Lavi aveva srotolato una soffice coperta e la fece ondeggiare vicino ad
Allen.
- Lavi, perchè hai una coperta? -
- Il pavimento è freddo. - sorrise - Così staremo più caldi, poi siamo
entrambi a piedi scalzi. - alzò la gamba sinistra e scosse il piede
pericolosamente vicino al volto di Allen.
- Sì sì, ho capito! Non mettermelo in faccia. -
Lavi ridacchiò e incominciò a stendere la coperta, dunque fece accomodare
sopra Allen e, quando si fu seduto accanto a lui, avvolse entrambi con la
morbida stoffa - Fa freddo fuori dal letto! - si lamentò avvicinandosi più che
poteva ad Allen.
Passarono qualche minuto in silenzio, tempo durante il quale il cibo quasi
venne dimezzato.
- Ehi Allen...? - Lavi si azzardò a disturbarlo - Posso mangiare qualcosa
anch'io? -
- No. - fu la semplice e rapida risposta.
- Eeeeeh? Solo una cosa! Non te ne accorgeresti nemmeno vista tutta la roba
che... - il ragazzo smise di parlare e sentì il fiato mancargli, gli pizzicò
fastidiosamente la gola, probabilmente secca, e si ritrovò costretto a tossire
violentemente.
- Ehi Lavi! - Allen si alzò e subito cercò dell'acqua; quando Lavi vide
davanti ai suoi occhi un bicchiere ricolmo lo afferrò e senza pensarci se lo
scolò a grandi sorsate. L'acqua che gli scorreva nella gola gli stava dando una
piacevole sensazione di sollievo e il ragazzo non potè fare a meno di
sospirare.
- Wah, stavo per soffocare. -
I due Esorcisti rimasero in silenzio il tempo necessario a capire se tutto
quel trambusto avesse attirato qualcuno, ma l'assenza di rumori sospetti li
tranquillizzarono.
- Lavi, prima scherzavo, puoi prendere quello che vuoi. -
Il giovane Bookman non lo fece quasi finire ed allungò la mano verso i
mitarashi dango con estrema ingordigia, tuttavia il suo braccio venne
prontamente bloccato da una morsa ferrea e si ritrovò di fronte il volto di
Allen: aveva un bellissimo sorriso, un sorriso vuoto che non si estendeva ai
suoi occhi che luccicavano sinistri mentre alle sue spalle stava comparendo
un'ombra nera sinistramente simile ad un incrocio tra Crown Clown e il Conte del
Millennio. Lavi deglutì.
- Quello che vuoi tranne i mitarashi dango. - spiegò con tono carezzevole -
Lavi, devi lasciare che le persone finiscano di parlare prima di fare di testa
tua, sai? - il suo sorriso si allargò.
- A-Allen... perdonami. - mormorò chinando la testa remissivo.
Lavi emise un sospiro di sollievo nel sentire la presa di Allen svanire,
quindi afferrò senza quasi pensarci una focaccina dolce e incominciò a
mangiucchiarla.
- Lavi? -
- Sì? - Lavi incominciò a sudare freddo e subito posò la focaccina, temendo
di aver suscitato di nuovo l'ira mangereccia dell'altro.
- Mi dispiace. - sussurrò osservando le palline di dango sul bastoncino.
Lavi ridacchiò - E' solo un livido. - mostrò il segno delle dita che Allen
gli aveva appena lasciato sul braccio - Non hai idea di quanti me ne abbia
lasciati il vecchio Pan... - smise di parlare, notando che Allen lo stava
fissando in modo strano.
- Lavi, di che stai parlando? -
- ...ma, non ti scusavi per la faccenda dei dango? -
- No, quello te lo sei meritato. -
Il tono serio di Allen impaurì Lavi, il quale potè scorgere nei suoi occhi un
leggero intento omicida rapportabile a quello di Yu quando lo chiamava con dei
vezzeggiativi, tuttavia subito la sua espressione si rattristò.
- Io non sono stato in grado di risvegliarti. Così ti sei ridotto in questo
stato. - mormorò con aria colpevole.
Lavi inarcò un sopracciglio e posò bruscamente i palmi delle mani sulle
guance di Allen, premendole esercitando una pressione leggera - Non parlare come
se non potessi muovermi da solo. - sogghignò malignamente - Io non sono certo
una mammoletta! -
Allen calò le palpebre e lo fissò minaccioso, quindi mise gli indici ai lati
della sua bocca e li tirò più che potè - Mi chiamo Allen. -
- 'a''olehha! - ripetè Lavi chiudendo i denti per sorridere, ma con le labbra
allungate a quel modo l'effetto andò sul terrificante che tendeva al comico:
Allen improvvisamente gli scoppiò a ridere in faccia.
- Ehi Allen, perchè ridi? - Lavi rimase stizzito da quella reazione e non
ricevette alcuna risposta se non delle risate nelle quali si confusero le poche
parole che Allen provò a dire - Tsk! - incrociò le mani dietro la nuca
fingendosi offeso - E dire che ero anche contento che tu ti fossi preoccupato
per me. -
- Ahahaha, ma è normale Lavi. - Allen si asciugò gli occhi umidi per le
risate con la manica del pigiama; il ritmo del suo respiro stava diminuendo di
intensità - Anche se tu forse non mi consideri tale, per me tu sei un mio
compagno. -
Lavi sentì chiaramente una fitta al petto, lo riconobbe come un senso di
colpa - Allen... - incominciò senza sapere cosa poter dire, non c'era niente da
dire in sua discolpa o per giustificarsi agli occhi di Allen - ...io... -
- Però, prima di essere un Esorcista come me, tu sei mio amico. -
Cadde il silenzio. Lavi era rimasto con la bocca socchiusa e gli occhi
spalancati per la sorpresa; fissò Allen incredulo, scrutò il suo lieve sorriso e
le sue palpebre leggermente calate che addolcivano la sua espressione
-incredibilmente- matura.
" Quando è cambiato...? "
- Lavi. -
Allen inclinò di poco la testa di lato, non comprendendo perchè Lavi gli
avesse appena posato le mani sulle spalle; riuscì soltanto ad aprire la bocca
quel che bastava per pronunciare il suo breve nome prima di vederlo così vicino
al proprio viso da poter scorgere ogni sua ciglia sull'occhio sinistro.
- Lavi...? -
Seduti ognuno sul proprio letto, Allen e Lavi evitavano di far incrociare i
loro sguardi, ma ciò non toglieva che ogni tanto uno dei due lanciasse all'altro
uno sguardo di sottecchi e, quando capitava che compissero assieme quel gesto,
entrambi giravano subito il viso verso il lato opposto, con le gote leggermente
arrossate dall'imbarazzo.
- Certo che però è un peccato, vero Yu? -
Kanda strinse convulsamente le dita delle mani, rimpiangendo di non poter
avere Mugen (o una qualunque altra katana) a portata di braccio.
- Non chiamarmi così, stupido coniglio. - sbottò a voce bassa.
- Se avessi Mugen, potresti liberare me ed Allen. - commentò Lavi con voce
piagnucolosa indicando la catena che gli legava il polso al capezzale del
letto.
- Figurati se vi davo una mano. - fu la pronta replica - Per un po' sarei
potuto restare tranquillo senza conigli o mammolette intorno. -
Immediatamente l'aria nell'infermeria si fece pungente: Chaoji smise di
parlare con Chie e Maosa e Marie, per un istante, si distrasse dal mal di testa
che il fastidioso rumore provocato dallo stomaco di Crowley (ancora
addormentato) gli aveva provocato.
- Mi chiamo Allen, Bakanda. -
E, mentre Allen e Kanda aprivano le ostilità, con Yu che si era ritrovato con
molto piacere a cogliere la scusa per scendere dal letto, dato che l'altro vi
era incatenato al proprio, Lavi non potè fare a meno di scivolare sul materasso
e trovare conforto nel cuscino.
" ...non sono nemmeno riuscito a baciare Allen. " mentre l'orecchio
sinistro gli faceva ancora male.
EXTRA [1]
Little kiss
Quelli della scientifica erano degli incompetenti. Anzi no, più che
incompetenti erano degli scansa fatiche. Lavi sapeva benissimo che non era così,
però in quel momento, nei panni di lui di almeno dieci anni più giovane, non
poteva fare a meno di pensare che, piuttosto di creare inutili e dannosi
intrugli, potevano impegnarsi maggiormente per farsi venire delle idee utili da
sfruttare ai danni del Conte del Millennio. Oltretutto se non fosse stato per il
capo della sezione asiatica, Bak Chan, l'Ordine Oscuro sarebbe diventato una
tana di zombie pronti a fare tanti straordinari per mordere le persone che
teoricamente avrebbero dovuto proteggere.
- Uff... - si osservò le mani seccato - Quando tornerò della taglia normale.
-
- Bè, spera che il tuo corpo ricresca fuori da quegli abiti oppure, oltre che
essere doloroso, dovrai affrontare anche l'ira di Bookman. -
Allen sbucò da dietro alle sue spalle e Lavi sobbalzò.
- Eheheheh... allora sto imparando. - ridacchiò alludendo alla capacità del
giovane Bookman di apparire dovunque senza farsi notare.
Allen si sedette sul divano sulla cui spalliera aveva preso posto Lavi.
- Se stai lì ti sembra di essere alto come prima? - domandò con un pizzico di
malignità: sapeva che quella situazione non sarebbe durata in eterno, dunque si
stava godendo al massimo il suo essere più alto di Lavi e Kanda.
- Allen, sei cattivo! - si lagnò Lavi afferrandogli una ciocca di capelli -
Poi tu non puoi parlare, sembri Kanda con questi capell... ugh. -
Al solo accenno di un paragone con Kanda, l'aura oscura di Allen si era
espansa rapidamente, fino ad avvolgere entrambi. Lavi lasciò stare i capelli di
Allen e si rannicchiò su sè stesso tremando impaurito.
- M-mi dispiace... -
Mentre girava la testa, il collo di Allen scricchiolò sinistro ad ogni scatto
che compiva, fino a che non si ritrovò a fissare in volto Lavi: in quell'istante
un colpo di pistola gli trapassò le tempie.
" STRIKE!!! "
Solo allora Allen comprese appieno il significato dello "strike" che
Lavi pronunciava in presenza di bellezze femminili (quel pensiero gli fece
pulsare una vena sulla tempia sinistra). L'enorme occhio del piccolo Lavi era
lucido e una piccola goccia, era spuntata nell'angolino a destra e minacciava di
cadere.
Allen allungò un bracciò e raccolse la lacrima prima che potesse bagnargli il
volto.
- Uh? -
Lavi si sentì stringere la nuca dolcemente e subito dopo avvertì qualcosa di
morbido premere sulle proprie labbra. Allargò lo sguardo per lo stupore.
- Walker!!! -
Una voce rabbiosa abbaiò il cognome di Allen con tale impeto da farlo
scattare in piedi, rigido con le braccia lungo i fianchi.
- A-Arrivo Link! -
Lavi rimase seduto con la testa ciondolante a destra e lo sguardo perso nel
vuoto; Timcampi svolazzò fino ad appollaiarsi accanto a lui, ma, nello stesso
momento in cui si appoggiò al divano, Lavi cadde inerte all'indietro.
- ??? - (Pssst. E' Timcampi.)
- Walker, non posso lasciarti per un istante e subito sparisci. - lo
rimproverò Link.
Allen si passò il pollice sulle labbra, non sentendo nessuna delle parole
pronunciate dall'ispettore.
" Però è un bambino... " divenne blu in volto " ...non sono
diventato un... " fu scosso da un brivido - Adulto pervertito come il
Maestro!!! -
Link spalancò gli occhi e arrossì, indignato da quell'insulto rivoltogli -
Co-come ti permetti, Walker?!? -
EXTRA [2]
Crossdressing Dream
Andare in missione con Lenalee aveva i suoi lati positivi, con lei capitava
spesso di fermarsi in qualche bar carino per mangiare (ed ovviamente la ragazza
si sentiva sempre in dovere di pagare, cosa che a Lavi non dispiaceva affatto),
oppure di passeggiare per la città, con l'opportuna cautela che un Esorcista
deve sempre avere, per guardare le vetrine dei negozi. Quel giorno si erano
fermati ad osservare due negozi di dolciumi (nel secondo avevano comprato
qualcosa per loro e Lenalee, arrossendo leggermente, aveva avanzato la proposta
di portare dei dango ad Allen), Lenalee si era ritrovata a dover prendere Lavi a
calci per farlo scollare dalla vetrina di una libreria e avevano deciso di
comune accordo di entrare in un negozio di giocattoli che traboccava di
pelouches, bambole e percorsi ferroviari con trenini attivi.
Si stavano recando al gate che li avrebbe ricondotti a casa quando Lenalee si
fermò per un istante ad osservare una vetrina che metteva in mostra degli abiti
abbastanza pomposi (così li definì Lavi nella propria mente). Il più carino,
quello centrale, avrebbe potuto passare (più o meno) per una divisa dell'ordine
dai colori: era tutto nero, con la gonna corta a balze ornata da giri di pizzo
rosso, il corpetto sul quale vi erano delle eleganti cuciture scarlatte e la
scollatura a barca che recava in centro un fiocco del medesimo colore degli
ornamenti.
" Chissà come starebbe a Lenalee? "
Lavi, approfittando della distrazione della ragazza, si permise di osservarla
per figurarsela con quell'abito addosso. Tuttavia, quando la sua vista
inferiore, dopo aver rimirato le snelle gambe sotto la gonna a balze, giunse
alla testa, vide Allen e non Lenalee.
BANG!!!
" STRIKE!!!!!! "
Lavi arrossì violentemente, nella sua testa Allen non era più immobile come
Lenalee che ancora aveva lo sguardo fisso dinanzi a sè, ma gli stava dando le
spalle ed era leggermente piegato in avanti con espressione sofferente.
- Lavi. - mugolò contrariato mentre infilava le mani sotto la gonna - Queste
mutandine di pizzo mi danno proprio fastidio, ora me le tolgo! - affermò con
tono serio e deciso, per nulla imbarazzato, mentre faceva scivolare delle
mutandine nere col pizzo rosso lungo le cosce. Si stava per piegare in avanti,
al fine di togliere quella costrizione, ma in quel modo Lavi avrebbe potuto
vedere tutt...
- PERVERTITO!!!!! -
Il suo sogno ad occhi aperti venne prontamente interrotto da un calcio di
Lenalee, la quale aveva evocato i Dark Boots al fine che il colpo fosse più
violento. Lavi venne scaraventato contro un albero che adornava il vialetto e si
ritrovò a fissare delle sfuocate nuvole bianche nel cielo azzurro.
Lenalee, rossa in viso, strinse i lembi della propria gonna e li abbassò
cercando, in un gesto inutile, di coprirsi le cosce, dunque diede le spalle a
Lavi e si incamminò rapidamente verso il gate.
- E non provare a seguirmi, stupido Lavi!!! -
- Ma... ma che ho fatto...? - in quell'istante, con la
sola certezza di essersi perso la fine di un sogno fantastico, Lavi sentì di
odiare un pochino
Lenalee.