L’amore può creare odio?
Non sarebbe dovuto accadere. O, meglio, si sarebbe potuto evitare.
Si sarebbe potuto evitare. Si sarebbe potuto evitare un corpo agonizzante, disteso nella melma. Si sarebbe potuto evitare un sorriso infantile che si scioglieva in lacrime che, lente, si mescolavano al miscuglio che si andava a creare su quel corpo. Si sarebbe potuto evitare una katana macchiata dello stesso liquido scarlatto che bagna il cinese ferito.
Non sarebbe successo se un sorriso troppo infantile e un carattere troppo caloroso non fossero entrati prepotentemente nel suo corpo, come parassiti, e non gli avessero infettato il cuore.
Aniki. Sembrava l’unica parola che il coreano sapeva pronunciare. Aniki. Sembrava l’unica parola che il giapponese non riusciva a sopportare. Aniki. Era l’unica parola che il giapponese non riusciva a sopportare.
- Corea.- Chiamò, il solito tono di voce calmo, rassicurante. – Devi venire con me.
Non c’era astio nel tono. Si portò all’altezza del viso del giovane asiatico. Il sorriso era lo stesso, solo gli occhi traboccavano. Di un amore malato e un odio avvelenatore.
Lo trascinò via. Con forza bruta, che il suo esile corpo non dimostrava di avere.
E mentre i due asiatici sparivano alla vista, Cina alzava la testa. E mentre i due asiatici sparivano alla vista, il grido del coreano si faceva impercettibile. E mentre i due asiatici sparivano alla vista, Cina si chiedeva perché Corea si lamentasse. Aveva la possibilità di stare Giappone.
***
Ok, potevo fare di meglio.
No, anzi. Non potevo perché non ne sono capace.
Perdonate questa "cosa" ma mi frullava in testa da tanto, troppo tempo.
Accetterò ogni critica o consiglio. Tutto tranne gli insulti, grazie. |