L'INCANTO
DELLA NOTTE
Mi
dissero che non appartenevo al loro mondo.
Mi
dissero che stavo combattendo per le persone sbagliate.
Mi
dissero che tutto quello che mi avevano raccontato fino a quel
momento non erano altro che sporche bugie.
Mi
dissero che ero nata per uno scopo.
Mi
dissero che non ero diversa, ero speciale.
Avevano
ragione.
PROLOGO
Ero
scappata silenziosamente dalla casa, dalla mia casa: avevo bisogno di
sentire l'aria sulla pelle e non m'importava se per una donna era
sconsiderato uscire senza la presenza di un uomo e per di
più in
piena notte, ma era una necessità ormai fisica.
Mi
sedetti sulla collina erbosa guardando con un sorriso il meraviglioso
gioco di luci e colori che animavano Elath, la mia città e
mi si
inumidirono gli occhi al pensiero che, a breve, il paesaggio
collinare così verde e allegro sullo sfondo di un lago
così blu e
profondo che mi veniva offerto da quando ero bambina, sarebbe mutato
in un triste e perenne grigio roccia che circondava Soria... La
città
natale del mio futuro marito. Odiavo l'idea di un matrimonio
impostomi dalla mia famiglia, ma odiavo ancora di più il
fatto che
quel ricco mercante che aveva chiesto la mia mano fosse un maiale
ciccione e bavoso che avevo incontrato, o meglio, dal quale ero stata
pedinata due anni prima. Non ci volli pensare, volevo stare in pace
per un po' mentre appartenevo ancora a me stessa.
Mi
guardai in torno e, capendo che ero finalmente sola in una notte di
luna piena, slegai la bandana di stoffa che da quando ero nata
imprigionava i miei lunghi capelli. Guardai il mio riflesso sulle
nere acque del lago: il vestito che indossavo non era particolarmente
costoso o con ricami contorti, ma mi piaceva per la sua
tonalità
azzurrina. I miei occhi non riuscivo a vederli a causa
dell'oscurità,
ma sapevo che erano grigi e leggermente screziati di viola... Un
colore assurdo e strano ma, che per mia fortuna, prevaleva sul colore
più chiaro solamente la notte. Poi il mio sguardo si
posò sui
capelli... Quei capelli di un colore così strano da essere
tenuti
nascosti.
Ero
diversa. Ero sempre stata diversa, ma almeno la gente non mi prendeva
in giro per il blu elettrico che impossessava i miei capelli. Quei
capelli che amavo così tanto ma che mio padre e mio fratello
mi
portarono ad odiare.
Levai
lo sguardo verso il cielo stellato dopo essermi seduta nuovamente per
terra e non ci misi tanto a trovare la più brillante delle
luci
“Ciao mamma.” sussurrai. Per un momento sentii il
corpo
riscaldarsi... Non l'avevo mai conosciuta; mi dissero che
morì
assassinata apparentemente senza un motivo... Ma tutto quello che
è
accaduto nella mia vita ha sempre avuto un perchè.
Un
lieve bagliore mi scosse da quei tristi pensieri e nel cielo notturno
si sistemò, leggermente più lontano dalla mamma,
un'altra stella
che splendeva tanto quanto lei. Doveva essere un evento emozionante.
A me non portò altro che un bruttissimo presagio. Anche
quella volta
avevo ragione.
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Ecco il mio angolino personale: prima di tutto ci tengo a precisare che
questa è la mia prima ff, quindi... Beh, siate clementi!
Però vorrei anche chiedere ai gentili lettori di recensire!
Ne ho davvero bisogno >.< qualsiasi parere sia sappiate
che mi va bene: ho bisogno di crescere e i vostri commenti, consigli o
critiche mi aiuteranno molto. Grazie in anticipo, bacio Kia.
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