Maka Albarn era una ragazza coraggiosa. In rari casi la gente aveva visto le lacrime bagnarle il viso, o la paura deformarlo; in rari casi le persone avevano potuto osservare la sua figura minuta piegata su se stessa in preda agli spasmi, il capo tra le mani e le labbra strette tra i denti ormai insanguinate.
«Guarirà, guarirà, guarirà.»
Eppure, la consapevolezza che il cuore di Chrona non avrebbe retto era forte - fortissima. Quasi sembrava fosse scritta a caratteri cubitali sul muro di fronte a lei. Cacciò un singhiozzo, prima che un braccio l’attirasse deciso a sé in una stretta possessiva.
«Ehi,» Soul la strinse più forte quando Maka tuffò il viso nel suo petto, ricercando la forza che lentamente l’aveva abbandonata. Le accarezzò i capelli lasciati sciolti, baciandole il capo: non riusciva a vederla così, non lei.
«Se Chrona morirà…»
«Lo vendicheremo, Maka.»
Sollevò gli occhi verdi su di lui, lasciando che le dita di Soul asciugassero le lacrime sulle sue guance. Deglutì rumorosamente, vedendolo sorridere.
«Insieme, Maka. Non sei sola.»
E lasciò che Soul la baciasse, lento, rassicurante, innamorato, distrutto, ferito, proprio come lei. Lasciò che la sua mano le afferrasse la nuca per approfondire quell’incontro di anime, lasciò che le sussurrasse all’orecchio che l’amava ancora, e ancora, e ancora.
Si strinse a lui, legata al suo cuore e alla sua anima - eternamente.