Il sogno - erotico - di Draco Malfoy
Draco Malfoy non riusciva a seguire la lezione.
Complice il venticello estivo che entrava dalla finestra e il sogno che aveva fatto quella notte.
Merlino se ancora ci
pensava… chiuse gli occhi e strofinò le braccia per
levarsi la pelle d’oca. Non ci poteva credere: lui e la
Granger… su una spiaggia… a…
“… serve un buon lavoro di polso…”
Sgranò gli occhi, bianco più del solito. Si sporse anche dal banco per essere sicuro di non aver capito male.
Che diavolo aveva detto il
professore? Ci mancava solo che la lezione di Incantesimi venisse letta
in chiave erotica per agitarlo ancora di più!
Continuò a perdersi nei
meandri di quel sogno, chiedendosi come mai per una simile fantasia
avesse dovuto scegliere proprio la Granger per metterla in atto.
“… bagnerà l’avversario da capo a piedi…”
Draco sussultò per l’ennesima volta.
“Ehi, che ti prende?” – il suo amico Blaise lo aveva visto molto preoccupato.
E distratto.
E concentrato.
Sulle gambe della Granger.
“Niente…”
“Draco è tutta l’ora che fissi le gambe della Mezzosangue. Contieniti!”
Il biondo scosse la testa e
sentì il cuore battere all’impazzata nel vedere i capelli
della riccia in questione veleggiare sinuosamente all’indietro.
Le gambe accavallate non facevano altro che aumentare i battiti del suo cuore, notando quanto la sua gonna si fosse accorciata.
Mentre qualcos’altro di lui si stesse allungando…
La camicetta stringeva dolcemente le sue forme.
Mentre lui sentiva le mutande strozzargli il suo migliore amico…
E quella piuma… quella
piuma che accarezzava dolcemente le sue labbra dischiuse. Sgranò
gli occhi quando vide la ragazza leccare con la punta della lingua la punta della piuma.
Serrò le chiappe in una morsa letale che avrebbe spezzato anche il tronco di un baobab.
Come arrivò vivo e vegeto a fine lezione non lo seppe mai dire.
“Adesso mi dici che
t’è preso. Sembravi indemoniato!” – fece
Blaise, strattonandolo per un braccio.
Draco si guardò intorno e trascinò l’amico in un posto più tranquillo.
“Ho fatto un sogno, stanotte.”
“E allora?”
Draco guardò l’amico, terribilmente imbarazzato. Blaise non impiegò tanto a fare due più due.
“COSA?!?”
“Abbassa la voce, cazzone!” – sibilò Draco. – “Vuoi che ti sentano?”
“Tu… tu e la Granger?
Dettagli, dettagli!” – sbottò l’altro,
più interessato alle posizioni che allo stato d’animo
dell’amico.
“Io… ero su una spiaggia. Stavo passeggiando per i fatti miei quando a un tratto arriva la Granger…”
Blaise guardava Draco con gli stessi occhi di un pervertito sessuale.
“Indossava un vestitino estivo azzurro con le spalline sottili. Era… trasparente…”
Blaise si tappò la bocca con entrambe le mani.
“Ci siamo incontrati a metà strada e abbiamo iniziato… a…”
“A? Dai, dai dimmelo…”
“A farlo…”
– concluse Draco, chiudendo gli occhi spossato, come se
quell’ammissione gli avesse succhiato via tutte le energie.
“Su tutta la spiaggia, non… non c’era verso di fermarla. Merlino!, sembrava posseduta!”
Blaise spalancò la bocca ma
non disse niente. Draco invece ci stava dando dentro con la descrizione
del sogno e sembrava riviverlo lì, in quel corridoio, per il
trasporto che usava nel descrivere quelle scene.
“Mi diceva… “Di
qua… fai così… più dritto…più
veloce!” non… non sapevo più cosa
fare…” – si passò una mano tra i capelli,
terrorizzato dalle ripercussioni – più che evidenti
– che quel racconto stava avendo sui due ragazzi.
“E… e tu?”
“Ho fatto come mi diceva lei… abbiamo scopato!”
Un gemito roco e Blaise dovette appoggiarsi alla parete.
“Su… tutta la
spiaggia! E continuavamo! Continuavamo! Continuavamo! Io… io ero
stanco morto ma lei voleva farlo ancora! Ancora e ancora!”
– disse, con sempre maggior trasporto.
Blaise non si curò della macchia scura che si stava allargando sulla patta dei suoi pantaloni.
“Le… le chiedevo di
farmi riposare, ma lei era inflessibile! Sembrava la versione magica di
Elga Frusta e Manette! Avresti dovuto vederla! Si… si è
messa… si è messa…”
“Cosa? Come si è messa?”
“A novanta… e
giù a scopare! Scopare e scopare!” – Draco era
evidentemente eccitato per il sogno, e sembrava quasi sul punto di
piangere tanto era stato intenso. – “Non… non ho mai
scopato così tanto in vita mia! Mi sono svegliato in una pozza
di sudore!”
“E… e poi?”
– dove trovò la forza di parlare – pigolare –
a distanza di anni, Blaise non se lo seppe mai spiegare.
Draco appoggiò il capo al
muro e chiuse gli occhi. Blaise temette il peggio. Quando li
riaprì, il moro palesò non poca perplessità nel
vedere sul volto dell’amico un’espressione tranquilla, come
se fino a quel momento gli avesse raccontato di un compito di Pozioni.
Draco fece le spallucce.
“E poi… e poi è finita la sabbia.” – disse Draco, andandosene.
Gli studenti che passavano di
lì ridevano alla vista di Blaise Zabini, con lo sguardo
allampanato fisso nel vuoto, una mano poggiata al muro e una macchia
sui pantaloni.
Note di me:
In teoria, certi abomini, si commenterebbero da soli.
Spero lo faccia anche questa… cosa,
perché sinceramente non saprei cos’altro aggiungere. Credo
che abbiate avuto modo di scoprire quanto può essere contorta la
mia psiche con Verità Nascoste.
Posso solo dirvi com’è nata questa… cosa.
Ieri sera stavo defalcando
l’erba dal mio infinitamente piccolo – se non microscopico
– giardino. I filetti di erba che mi sono scappati fuori dal
raccoglitore del tosaerba sono finiti sul marciapiede (chiamiamolo
così, perché non mi viene in mente la parola giusta) che
separa il giardino dalla porta-finestra della mia camera e ho dovuto
pulirlo.
*me maniaca delle pulizie*.
Ho preso scopa e paletta e mentre
pulivo, pensavo “Ma guarda… sto scopando” –
con tanto di sorrisetto idiota mentale. Da qui, la mia perversione.
Dire che il doppio senso non mi
saltò dai piedi alla testa è come bestemmiare,
così ho rivisitato ciò che era partito come un semplice
repulisti del mio giardino in qualcosa di più sconcio, che spero
abbia strappato qualche sorrisino a voi.
Detto ciò, mi ritiro in attesa di nuovi spunti erotici.
E sperando che l’erba del mio giardino non cresca più. ù_ù
Buona serata,
callistas.
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