Il mio migliore amico è cresciuto!

di Luna_Love
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PROLOGO
Un cretino entra in una stanza facendo una battuta stupida.
Sto guardando una sit-com idiotissima, una stupida famiglia che fa battute stupide vorrei cambiare ma non trovo il telecomando. Tristezza infinita sono le 21-30 di sera e io sto cenando o meglio dire sto mangiando latte e cereali, potrei anche prepararmi qualcosa ma quando vivi da sola, preparare un piatto per uno, apparecchiare con un solo piatto e un solo bicchiere ti rende tristissima.
Nemmeno ho voglia di cambiarmi, ho una tuta sformata nera e una gigantesca maglietta dei Chicago Bulls rossa e nera.
I lunghi capelli neri raccolti in una coda di cavallo, senza trucco nemmeno mi ricordo se ho lavato i denti, la domenica è una giornata apatica, mi sveglio tardi perché il sabato vado  a fare baldoria con Ginevra, Hannah e altri amici.
Uno scampanellio mi fa sussultare, chi diavolo è a quest’ora?
Probabilmente è il mio vicino di casa che mi chiede costantemente di bere una birra insieme ma che viene sempre educatamente (a suoni di urla) rifiutato.
Mi alzo con fatica e poggio la ciotola di latte e cereali sul piano di marmo della cucina, il campanello continua imperterrito a suonare, solo una persona che ha fatto parte della mia vita suona così insistentemente, una persona che ho provato inutilmente a cancellare.
Guardo dallo spioncino e… o cazzo… che diavolo ci fa qua?
O porca puttana sono sei anni che non lo vedo!
-Amily! So che sei in casa apri!-
Quella voce, quei capelli rossi, quegli occhi azzurri quei muscoli… ei aspetta un attimo da quando ha quei muscoli??
-AmilyRose William apri ora!-
Ok se lui grida così non c’è niente di buono –emh… un attimo…io sono nuda!-
-come se fosse un problema- alzo gli occhi al cielo che idiota
Respiro fortemente ho voglia di abbracciarlo, ma diavolo lui ha rovinato tutto.
Mi sono rotta i coglioni, spalanco la porta ed eccolo, cazzo è più alto di quanto ricordassi.
E più muscoloso e più bello e più tutto…
-ciao Amy-
Non potrei guardarlo peggio infatti abbassa lo sguardo –ciao Rup-
Rupert Micheal Grint, il mio migliore amico dai tempi dell’asilo, sparito intorno ai sedici anni perché era troppo impegnato col suo stupido film! appoggio il braccio sulla porta e non lo faccio entrare, ma lo continuo a fissare inviperita
-che vuoi?- faccio l’incazzata e vorrei abbracciarlo, vorrei trascinarlo sotto una capanna di coperte e fargli confessare tutto quanto, come quando eravamo bambini ma adesso lui ha quasi 22 anni e io ne ho 19, non abbiamo più rispettivamente cinque e sette anni, non viviamo più a   Hertfordshire stiamo a Londra.
Adesso siamo grandi.
Adesso siamo forti.
Lui mi fissa con quegli occhi sinceri sgranati – posso entrare?-
Rifletto attentamente a questa domanda vorrei sbattere la porta in faccia davanti a quel suo faccino e a qui vestiti che complessivamente costano più della mia macchina, ma mi sposto e lo faccio entrare nel mio sgangherato soggiorno.
Lui si siede sul tavolo e mi guarda –wow ti si sono ingrossate le tette!-
Queste sono le sue parole per me, le sue prima parole per me dopo sei anni che non ci vediamo.
Abbasso la testa sulla mia quarta e gli tiro uno schiaffo, mi blocca la mano a mezz’aria e immerge i suoi occhi azzurri nei miei verdi –mi sei mancata- dopo questo non ce la faccio più a fare la sostenuta e lo stringo in un abbraccio che dice tutto, e poi sorridendo gli chiedo –vuoi latte e cereali?- lui prende la mia ciotola e comincia a mangiare dal mio stesso cucchiaio
 




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