Silenzio

di Asfe
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Precisiamo: per la mia persona, tornare nel fandom di Harry Potter, è un'assoluta incoerenza; non avevo voglia né ispirazione che mi permettessero di farlo, oltretutto.
Ma sono qui, dopo circa tre mesi dall'ultimo scritto e cinque dall'ultima comparsata in questa sezione, un po' per Onlyme e Somo che hanno diligentemente letto questa robaccia e un po' perché EFP nonostante sia un mucchio di feci di pixel rimane la mia cas- catapecchia da fanwriter.
Nostalgia? Boh.
Di James e Sirius, sicuramente sì.

Buona lettura,
Asfe.



Silenzio



Silenzio.
Guardava il cielo tingersi di arancio, poi cremisi, divampare in una fiamma che si spegneva prima nel grigio, poi nel blu più assoluto sfumava nel nero e dopo risplendeva nell'azzurro, nel rosa ed infine nel celeste pastello.
Successivamente, nel silenzio che ancora si espandeva intorno a sé, riteneva opportuno coricarsi e dormire qualche ora, svegliarsi e alzarsi e dirigersi in cucina a mangiare quel che c'era.
Silenziosamente, entrava nella stanza dell'ippogrifo per accarezzarlo e nutrirlo e pulirlo, e nel percorso evitava di incontrare quello spocchioso e infimo elfo domestico che ben gli rammentava i suoi più grandi tormenti.
In silenzio, la giornata si concludeva con il ritorno alla finestra per osservare il cielo che cambiava colore.
In silenzio, per conservare nelle orecchie il rumore della risata di James.




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