The Day Before

di _Lady Arwen
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The day before
 

 
 
 
 
 

Da sola nella sua stanza, Nessarose piangeva silenziosamente.
Non voleva che suo padre la vedesse in quello stato pietoso: era grande ormai, come le veniva in mente di piangere per una stupidaggine?
Persa nei suoi pensieri, non si accorse che sua sorella era appena entrata nella camera.
-Hey, Nessa…- sussurrò Elphaba, abbozzando un sorriso – domani è il nostro primo giorno all’Università di Shiz, eh?Sei agitata?- continuò.
Nessa non rispose. Si limitò ad asciugarsi gli occhi e a sospirare, scuotendo la testa.
Elphaba arricciò il naso; la conosceva troppo bene. Prese posto sul letto di sua sorella e le piantò addosso uno sguardo indagatore.
-Hai gli occhi rossi. Hai pianto, vero?-
-No. Vai via.-
-Si, invece. Cos’è successo?-
Nessa sospirò di nuovo, alzando gli occhi al cielo.
Il sorriso di Elphaba si allargò un poco.
-Allora, perché sei così giù di morale?- chiese.
Sua sorella scosse di nuovo la testa, ma riprese a singhiozzare subito dopo.
-Oh, d’accordo, è per la scuola. Io… io non voglio andare a Shiz domani.- fece un respiro profondo – contenta ora?Vattene.-
Elphaba piegò la testa di lato.
-Francamente, non capisco. Sei una brava studentessa, vedrai che non ci saranno problemi…-
-Elphaba, non dire stupidaggini!- urlò Nessa, chiaramente infastidita – Non siamo come gli altri studenti, noi!Sono sicura che tutti mi prenderanno in giro per colpa di quella sedia…-
Avrebbe voluto continuare il suo discorso, ma Elphaba scoppiò improvvisamente a ridere. Nessa la guardò sorpresa: lei era la sua sorella maggiore, non avrebbe dovuto rassicurarla invece di ridere come un’idiota?
-Oh, avanti, Nessa!Stai scherzando?- disse lei, divertita. Quando finalmente smise di ridere, fece un respiro profondo e guardò sua sorella negli occhi.
-Bene, guarda me e poi te. Voglio dire, io sono verde. E tu, beh, sarai anche una disabile, ma sei bellissima. E la tua pelle ha un colore normale.-
Le prese la mano, e ricominciò a ridere; Nessa non poté fare a meno di abbozzare un sorriso.
-Ok, hai ragione- disse – ora sono stanca, mi metteresti a letto?-
Elphaba annuì. La prese in braccio e, molto cautamente, la sollevò dalla sedia a rotelle.
-Oh- continuò Nessa, chiudendo gli occhi – Per favore, resta qui finché non mi addormento.-
-…d’accordo.-  




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