25 Sogno Bella-Jacob è morto
"Edward", dissi con un filo di
voce. "Edward, qualcuno si è fatto male".
Avevo sentito
il dolore di Seth, visto l'espressione torturata sul volto di Edward.
"Sì",
sussurrò.
"Chi?",
domandai, ma ovviamente conoscevo già la risposta.
Certo che la
conoscevo.
Gli alberi
attorno a noi divennero più nitidi mentre arrivavamo a
destinazione.
Gli occorse
un istante interminabile per rispondere.
"Jacob",
disse.
Riuscii a
malapena ad annuire.
"Certo",
sussurrai.
E a quel
punto scivolai dal burrone a cui mi sentivo appesa.
Tutto
diventò nero.
Stephenie
Meyer, Eclipse, pagg. 451-452
E nel nero resto, imprigionata da un dolore che ha
solo una
possibilità di cura, di scampo: l'incoscienza, il mondo dei
sogni. Il rifiuto. Quei sogni lucidi, sapere che stai dormendo e
sognando. Tutto è vero ma tu sai perfettamente che stai
sognando, e quindi sai che tutto è possibile, che la tua
mente
costruirà ciò che sarai in grado di sopportare.
Forse
addirittura puoi guardarti vivere un sogno che ti piace, sei tu che
guardi e tu che dirigi, e dici a te stessa "Ora voglio che accada
così" e l'altra te stessa che agisce si troverà
dove la
te stessa divina ha stabilito.
Non voglio svegliarmi.
Io non voglio
svegliarmi. Perché dovrei? Perché queste
mani fredde mi toccano, mi chiamano, mi tormentano? Datemi un solo buon
motivo per tornare, datemene uno. Datemi un solo buon motivo
per
tornare, perché io non ne vedo. Perché se
l'ultima cosa
che ricordo è vera, io voglio restare qui.
Se l'ultima cosa che
Edward ha detto è vera, io non
tornerò mai più indietro, resterò qui.
Qui ho ancora sulle labbra il suo bacio e ancora sento le
sue mani sui fianchi, e ancora la sua gioia è la mia e
il suo dolore è il mio.
Ho appena scoperto di
amarlo e il mondo è diventato un abisso nero.
"Bella...
Carlisle, è così da troppo tempo. Bella, amore,
ti prego..."
"Lasciala
dormire ancora, Edward. Si sveglierà fin troppo presto, e
dovremo... dovremo..."
"Dovremo
dirglielo."
Sono stata sul punto
di aprire gli occhi ma a questo punto ne sono certa:
quello che mi aspetta ha le esatte dimensioni di una
catastrofe
cosmica. Nessuno può negarlo, un buco nero sta per
inghiottire il mondo e solo
incidentalmente si è spalancato nella foresta di Hoh;
è
lì che la luce sta sprofondando, è lì
che le ere
finiscono inghiottite. Perché è
ovvio, se quello che temo è vero, se quello che devono dirmi
è vero, se è come ho capito io, il mondo non
può
continuare. Non avrebbe alcun senso, nessuno mi dica cazzate, se
è successo davvero il mondo non può continuare.
Devo parlare con
Charlie, qualcuno deve dirmi la verità.
Finalmente apro gli
occhi, e mentre percepisco chiaramente la mano
fredda di Edward, la prima cosa che vedo sono gli occhi di Charlie.
Sono rossi, gonfi.
Charlie ha pianto. E questo può significare soltanto una
cosa.
Non riuscirete a
svegliarmi.
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Ok, è una giornata di merda in un periodo di
merda, da questo punto di vista, ma scrivere per fortuna fa sempre
bene. In qualche modo aiuta sempre. Dedicata a Giovanni che non ce l'ha
fatta, alla sua famiglia e a noi che siamo rimasti a sentirne la
mancanza.
EDIT
7-10-2011 ore 18.09 Mo' che ci penso: c'è una
bellissima, drammatica fanfiction che tratta il tema della perdita di
sensi di Bella, da un diverso punto di partenza. Si tratta di "Polar
Night" di Mr.
Black (rarissimo esemplare di fanwriter masculo XD). Ve la
consiglio caldamente, ma vi dico prima che è... straziante,
ecco, e che io ci ho messo dei mesi a trovare il coraggio di leggerla.
Poi però ne sono stata felice. E' sorprendente, per nulla
banale e credo possa piacere anche alle fan di Edward. Ve ne lascio un
brano come assaggio:
“Io ti
odio, Jacob Black.”
“Se
quello che provi è odio, Bella, allora feriscimi.”
Dice lui, con totale tranquillità, come se fosse la cosa
più naturale del mondo. Io mi specchio nei suoi occhi,
riesco a vedere me stessa riflessa e intrappolata nella sua pupilla. E'
giusto un attimo, e riesco a vedere me stessa da un'altra prospettiva,
la sua. Adesso io so. Vedo quello che vede lui, vedo la Bella che lui
vede ed ama, sempre.
Io
sono lì. Sono nei suoi occhi che stanno sempre incollati su
di me. I suoi occhi mi parlano, e sento chiaramente, finalmente, quel
che mi dicono: è qui che dovresti stare, Bella.
Jacob
mi bacia e tutto il resto scompare.
Siamo
qui, due ragazzi dispersi nella foresta, in piedi, l'uno di fronte
all'altra. Capelli lunghi mossi dal vento. Le sue dita mi sfiorano il
mento. Siamo qui, e ci baciamo, e tutto il resto perde di significato.
Io sento solo l'immenso calore delle sue labbra, soffici, morbidi,
vive. Sento la sua lingua avida nella mia bocca, sento il mio respiro
diventare più intenso, sento il suo respiro infrangersi sul
mio viso.
Quando
Jacob si stacca non smettiamo di fissarci.
“Dillo.”
Mi dice, assolutamente certo che io sappia cosa rispondergli. Ed
è così. Mi guarda con immenso amore e io non
posso dirgli di no. E se posso anche continuare a mentire a me stessa,
almeno a lui devo dire la verità.
“Io...
lo so. Io ti amo, Jacob Black, e ti odio, perché so che
è così. Io so che con te sarei la donna
più felice di questo pianeta. Io so che con te non soffrirei
un amore che è essenzialmente un bisogno profondo ed
incontrollabile. Io lo so, Jake, e ti amo. E ti odio, perché
non posso amare proprio te.”
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