Kaito's story [The story of a Shinigami]

di Emily Liddell
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Sangue. Sangue dappertutto.
Kaito sputa sangue: è stato colpito all’addome.
Miho è davanti a lui e lo guarda con aria di sufficienza.
Kaito continua a sanguinare e si accovaccia a terra, premendo con la mano destra sull’addome.
_ Mi sorprendo che uno come te si facesse male per così poco._
Kaito la fissa, alzando lievemente la testa. Poi risputa altro sangue e sbatte la testa a terra. Non sa cosa fare. Dovrebbe colpirla, ma qualcosa gli dice di no. Poi si fa forza, alza la testa e la fissa, come per ammirarla in quella sua aura macabra che emana. I capelli ricci e chiari riflettono i raggi della luna nascente.
Miho calpesta Kaito con rabbia, ma lui rimane immobile, tendendo sempre stretta la falce. Ma ormai, non aveva neanche la forza di stringerla. Doveva avere degli organi interni lacerati e iniziava a vedere tutto appannato. Non era un sogno. Era la realtà.
Stava morendo?
 
Una dolce melodia si sente in sottofondo. Sembra una ninnananna.

Un teschio alato che suona una dolce melodia, da un flauto di ossa di un importante Dio, dicevano. Il dio del Sole, che il tristo mietitore uccise. Ora suona la sua luminosa melodia con un intono macabro e deprimente. Il tristo mietitore piange come non ha mai fatto. Infondo, la sua era una “Vita”, destinata per contrastare la vita, la felicità. Ma ora?

Ora il mondo, era popolato solo da morte."



_ Kaito! Kaito mi senti?!_
Hiroto e Haruka erano accanto a Kaito, che era lungo su un letto. Un letto di un ospedale.
“Un … sogno?”
Kaito aveva dolore alla testa, ma dove Miho, la sera prima, lo aveva trafitto e preso a calci, non provava nessun tipo di dolore, ne prurito, niente.
Lei era appoggiata alla soglia della porta, fissando nel vuoto. Sembrava tutt’altra persona.
Kaito ignora i cugini, e si volta con lentezza, verso la finestra.

 




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