...Alla mia dolce, mitica, meravigliosa, strepitosissima
Sunnina^_^. Un raggio di sole che con le sue storie ha conquistato tutti e,
soprattutto, la sottoscritta. Grazie Sunny, love...
I personaggi di questa storia appartengono tutti all’autrice J.K. Rowling. Io
li ho utilizzati solamente per divertirmi e far divertire chi leggerà questo
lavoro. I fatti narrati di seguito non sono mai avvenuti nella saga di Harry
Potter.
Questo racconto è stato scritto con nessuna intenzione di lucro, quindi, si
ritiene che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Non gradisco la notte.
Non mi piace il silenzio. A dire il vero, non mi è mai piaciuta neppure la
solitudine. Non sopporto l’indifferenza. Non sopporto, soprattutto, la tua
indifferenza.
Lentamente, questa situazione mi sta congelando l’anima, il cuore, l’amore...
Ho paura di svegliarmi al mattino, sapendo che da un momento all’altro, il filo
sottilissimo, che ancora ci lega, potrebbe sfilacciarsi.
Di più. Ogni giorno, sempre di più.
Non sopporto nemmeno il buio che adesso m’imprigiona. Mi guardo attorno,
eppure non riesco a vedere nulla. E’ un incubo terribile. Voglio che finisca,
voglio riuscire a svegliarmi. So che posso farlo. So che devo farlo...
altrimenti, ti perderò.
Credimi, non voglio perché sono sicura che verrei inghiottita completamente
da questo buio che mi circonda.
Tu non verrai a salvarmi, vero Ron?
No, che non lo farai. Sei arrabbiato con me. Ti ho ferito, tradito, illuso e,
poi... amaramente deluso. Tu mi avevi portato con te sulla luna... io, invece,
ho preferito lasciarmi ricadere sulla terra. Decisamente una terra inospitale,
da quando tu non sei più accanto a me.
Colpa mia... è proprio colpa mia, questa volta.
Tu non centri niente, tu sei stato perfetto... e, forse, è proprio per questo
che sto ancora più male. Buttare la felicità fuori dalla finestra per paura
dell’ignoto, è molto sciocco, Ron. Non è da me... non è da Hermione, farlo....
eppure l’ho fatto.
Quel sentimento nato fra noi due, nel corso di 7 lunghi anni, l’ho sempre
custodito gelosamente. L’ho sempre difeso dalle intemperie del mondo esterno,
l’ho accudito, l’ho amato e fatto crescere... e poi? Quando, finalmente, sarebbe
stato in grado di camminare mano nella mano con il tuo... io ho preferito
ricacciarlo nel mio cuore.
Non era ancora pronto?
Forse. Non ne sono estremamente sicura. In questo periodo, non sono più
sicura di niente, amore mio. Non sono sicura di me stessa, non sono sicura del
mio futuro e nemmeno dell’amicizia che ci lega... perché so che non è più
un’amicizia.
Quel bacio ha stravolto le carte, Ron. Le ha scoperte bruscamente e con
infinita dolcezza. Le ha immischiate e, poi, le ha rimesse in ordine ed io ne ho
avuto paura. Perché, quando tutto ha un senso, Ron, non è facile accettare che
poi finisca... e tu ricada di nuovo nel buio dell’incertezza.
Dovevo avere più forza per amarti. Per avere il coraggio di guardarti negli
occhi e dirti che per tutta la mia vita, io non avevo fatto altro che cercarti.
Cercare la tua anima, il tuo corpo, le tue mani grandi sulle mie più piccole, il
tuo respiro sul mio viso...
Ti ho cercato disperatamente, perché è questo che si fa con l’anima gemella.
Si deve cercarla, no? Ed io l’ho fatto, senza mai fermarmi, determinata a
conquistare quello che per diritto doveva essere mio... e di nessun altro...
E ti ho conquistato, Ron, come tu hai fatto con me.
Non mi hai lasciato lo spazio di oppormi, non hai avuto rispetto della mia
forzata solitudine e del muro che mi ero creata. L’hai sfondato con i tuoi modi
bruschi ed infinitamente dolci, mi hai guidato nel giardino del mio cuore con
sicurezza. Sapevi che mi avresti fatto perdere la testa, irrimediabilmente, e ne
hai approfittato.
Avrei dovuto fermarti, allora. Avrei dovuto sbatterti fuori e non permetterti
di trovare in me quello che io avevo trovato in te. Così, adesso io sarei
l’unica a soffrire. Sarei l’unica ad avere il cuore in frantumi... ma purtroppo
il nostro è un amore reciproco.
Apro gli occhi velocemente, quando la sensazione d’inadeguatezza m’imbriglia
il cuore, strappandolo dal petto. Sento gli occhi che mi pungono. Punte di
lacrime amare come lance premono per sgorgare e scivolare lente sulle mie
guance. Forse, nel tentativo di cancellare le mie colpe...
Stringo le labbra, nel tentativo d’ingoiare il magone.
Voglio piangere, voglio chiederti perdono, voglio morire...
La mia mano vaga sulla coperta rosa del mio letto. L’afferro con forza e la
scosto dalle mie gambe. Mi tiro a sedere. Il cuore mi rimbomba nelle orecchie:
ho voglia di vederti, ho voglia di stringerti, ho voglia di te come non mai...
ma tu non l’avrai, vero? Tu mi disprezzi.
Mi distendo di nuovo. Chiudo gli occhi nel tentativo di trovare pace nel
sonno ma non ci riesco. Il mio pensiero converge sempre su di te, su quel bacio,
su quelle sensazioni, su quella completezza che avevo provato quando mi tenevi
stretta a te, in un abbraccio lungo, passionale, ardente.
Basta. Non è possibile continuare così. All’arrivo di ogni notte, cado nello
sconforto e nell’angoscia di aver passato ancora una giornata senza te, senza
noi. Mi alzo con uno scatto di reni, infilando velocemente la vestaglia rossa
sul pigiama. Devo vederti, ora. Voglio vederti. Ho bisogno di farlo.
Esco nel corridoio, dove i raggi di luna rendono tutto pallido e strano.
Le assi del pavimento scricchiolano, come sempre.
Il battito del mio cuore, però, mi rende sorda a qualsiasi altro rumore.
Attraverso il corridoio, arrivando di fronte alla tua porta. E’ chiusa.
Magari stai dormendo.
La mia mano si alza istintivamente sul legno per bussare. Ho paura. Il cuore
non lo sento più.
Se mi rifiutassi? Se non volessi darmi il tuo aiuto? Io non riuscirei a
sopravvivere...
Chiudo gli occhi e lascio che il mio respiro si regoli. Non è facile.
Davvero, per nulla.
Alzo di nuovo la mano e, questa volta, raccolgo tutto il coraggio dei padri
Grifondoro.
Busso. Prima timidamente, poi sempre con più insistenza.
Il rumore echeggia indisturbato nell’oscurità vellutata ed argentea del
corridoio.
I raggi di luna mi colpiscono i capelli che assumono un colore strano.
Ron apri...
Improvvisamente, uno scatto di una serratura che corrisponde con un salto del
mio cuore.
Vedo il tuo viso addormentato, i tuoi occhi chiari cercare qualcosa nella
semioscurità. Non ti aspetti di trovarmi lì...no, che non te lo aspetti.
La vedo la tua espressione sorpresa che mi accoglie.
-Hermione...- biascichi con quella voce profonda ed impastata dal sonno. Lo
so che mi hai chiamato per nome solo perché sei nel dormiveglia, non ancora
cosciente di avercela con me, a morte.
Ti guardo negli occhi, intensamente. Non arrossisco, non li temo, sento solo
il cuore impazzire nel petto. Provo solo la voglia matta di essere guardata da
loro con amore e non con indifferenza e disprezzo. Senza motivo distolgo lo
sguardo dal tuo.
-Non stai bene?- mi chiedi, sento un po’ di preoccupazione nella tua
voce.
Rabbrividisco quando con fare protettivo mi porti una mano sulla fronte.
Com’è bello il tuo calore. Come sono grandi le tue mani. Ho bisogno di essere
toccata da loro, di provare le tue carezze ancora una volta.
Rabbrividisco, ancora.
Tu ritiri la mano, come se ti fossi scottato. Forse anche a te, il contatto
delle nostre pelli, ti ha dato le mie stesse sensazioni? No, non può essere. Tu
mi odi, amore.
Alzo lo sguardo sui tuoi occhi chiari che mi guardano attenti, buoni,
sinceri, come me li ricordavo.
-Ho bisogno di te...- sussurro, inumidendomi le labbra con la lingua.
Tremante ti afferro una mano con la mia, che si perde nella tua. Felicemente.
Sento la tua mano irrigidirsi ed il tuo sguardo soppesare le mie parole. So
che ti chiedo tanto, amore mio, ma ti prego non rifiutarmi.
All’improvviso, le lacrime si affacciano sul mio viso, senza che riesca a
fermarle. Continuo a tenerti la mano e a singhiozzare nello stesso momento. Poi,
sento qualcosa di morbido accostarsi alle mie guance. Apro gli occhi e ritrovo
il tuo viso, vicinissimo al mio.
Mi stai baciando le lacrime...
Mi hai lasciato la mano, per afferrare il mio viso. Mi sento così piccola e
sicura accanto a te, così speciale ed incredibile nel tuo sguardo. Non posso
perdere tutto questo, non posso farlo, almeno per questa notte.
Allungo le braccia e ti circondo il collo, per abbracciarti. Il tuo profumo
di pulito m’invade il naso. E’ inebriante, resterei, qui con te, fino alla fine
del mondo.
Quando mi sollevi di peso, per stringermi meglio a te, il mio cuore salta.
Sento le tue labbra nascondersi sul mio collo e le tue mani vagare sulla mia
schiena e solo così che ritorno ad essere me stessa.
Io sono Hermione solo quando ci sei anche tu.
Ti richiudi la porta alle spalle, con un calcio. Ti avvicini la tuo letto
dove mi lasci cadere. Ho bisogno ancora del tuo calore, così ti tiro verso di
me, di nuovo. Inevitabilmente le nostre bocche si toccano, per la seconda volta.
Sento le tue labbra morbide e carnose appoggiarsi sulle mie. Sono due pezzi
dello stesso puzzle, un incastro perfetto che non vorrei mai si staccasse. Con
piccoli tocchi la mia bocca si dischiude ed il nostro bacio diventa ardente,
morboso, passionale. Mi stai divorando come se avessi necessità della mia bocca
per respirare. Io ti avvicino maggiormente a me perché anch’io ne ho bisogno.
Una tua mano scivola lenta ed inesorabile sulla mia gamba... è allora che vibro
come una corda di violino.
Mi distacco un attimo per guardarti negli occhi.
Non ho visto mai il tuo sguardo così desideroso. Non ti ho mai visto così
appassionato.
-Mi stai distruggendo, Hermione...- mi dici mentre le tue mani continuano a
vagare sul mio corpo di donna.
Ti respingo un po’ indietro per accarezzarti la testa. I tuoi capelli sono
vellutati sotto le mie dita.
-Io ho bisogno di te...- ti dico, sfiorandoti le labbra. –Però, ho tanto
paura di lasciarmi andare...-
Lo vedo il fremito che ti scuote la schiena quando scendo con le mie mani
sulla tua nuca.
Ti chini ancora su di me, trascinandomi in un altro lunghissimo bacio. Questa
volta è più lento e tranquillo. Assaporiamo entrambi le sensazioni di essere
insieme.
-Io non ho fretta, Hermione...- mi accarezzi le guance, puntandomi gli occhi
addosso. Mi scrutano, mi guardano, mi comprendono. –Non devi aver paura di
lasciarti andare. Ci sono io con te...- mi guardi negli occhi prima di
proseguire. -Io voglio lasciarti il tempo di abituarti all’idea che io ti amo...
e che tu ami me?-
Me la poni la domanda, con tenerezza. Sei tenero, Ron. Non c’è alcun dubbio.
Mi tiro su con la schiena, raggiungendo il tuo orecchio. A così poca distanza
posso sentire il calore che emani.
La tua pelle è bollente.
-Ti amo...- ti sussurro.
Rabbrividisci, quando ti sfioro l’orecchio con le labbra.
La tua reazione mi spiazza. Rimango stupita. Non cerchi la mia bocca per un
bacio. Semplicemente mi tieni stretta a te, forte, fortissimo.
All’inizio, non rispondo a questo tuo slancio d’affetto, poi però, ne sento
la necessità anch’io e ti stringo a mia volta.
-Non provare a sfuggire, questa volta.- mi biascichi.
Scuoto la testa. Come potrei farlo? Come riuscirei a distaccarmi da te?
Ora, che ho trovato la strada per la luna, stai sicuro che la seguirò, fino
in fondo.
-Non potrei mai...- ti sorrido con dolcezza. –Io non vivo senza di te.-
Vedo i tuoi occhi riempirsi di felicità ed orgoglio. Mi baci la fronte con
fare protettivo, mentre io ti disegno piccoli cerchi sul petto.
Ad un certo punto, ti vedo in difficoltà.
Allontani il mio dito, portandoti sulle ginocchia, lontano da me, da noi,
dalla nostra intimità.
Mi tiro anch’io a sedere, incrociando le mie gambe sul letto.
Ti guardo allarmata, mentre tu cerchi la tranquillità per parlare. Hai un
viso serio.
-Tu hai bisogno di tempo, Hermione.- mi lanci un’occhiata.
Annuisco.
-Io voglio darti tutto il tempo di cui hai bisogno, però, vedi io mi trovo in
difficoltà... Io ho già accettato da tanto tempo i miei sentimenti ed il
cambiamento che sta per avvenire tra di noi...- mi guardi una mano. Vorresti
afferrarla, ma non lo fai.
-Ron, io non capisco...-
Le tue orecchie si fanno di uno adorabile rosso acceso. Mi guardi
eloquentemente ed allora io capisco.
-Oh...- dico, quasi mi scappa un sorriso.
-Già... semplicemente, non metterci altri 7 anni, d’accordo?- ti porti una
mano alla nuca, imbarazzato.
Perché lo sei? Non c’è nulla di male.
Annuisco ancora, accarezzandoti una guancia. –D’accordo.- Sento che trattieni
il respiro e ritiro la mia mano. –Scusa.-
-Nulla.-
Mi alzo dal tuo letto con un po’ di riluttanza.
Il cuore magicamente sta tornando a battere piano.
Sento i tuoi occhi sulla schiena che mi seguono fino a quando non arrivo di
fronte alla porta. Mi soffermo. Non voglio tornare nella mia camera.
Lì, è soffocante ed il buio m’inghiotte.
-Ron...- mi giro, tu sei ancora seduto sul letto. –Lo so... di chiederti
tanto... ma ecco... io...-
Mi guardi, con dolcezza, di nuovo. Il mio cuore riprende a battere senza
sosta, ad una velocità elevatissima.
-Posso dormire, qui con te?-
Spalanchi gli occhi a primo acchito. Ti mordi le labbra mentre rifletti sulla
mia domanda. Alla fine, sorridi, alzandoti. Ti avvicini a me con una mano
tesa.
-Vieni, regina...-
Sorrido, felice come poche volte nella mia vita.
Arriviamo di fronte al letto e tu mi fai cenno di aspettare.
Mi lasci la mano e ti affaccendi intorno al tuo materasso per riordinarlo:
lisci le lenzuola e scuoti un po’ la coperta.
Mi prepari la porzione di letto con precisione.
Quando tutto è pronto, me lo indichi con soddisfazione.
–Prego, Miss.-
Ti sorrido, mentre mi sfilo la vestaglia rossa. Non mi accorgo che mi guardi
con gli occhi spalancati e la bocca socchiusa.
Mi fai arrossire, come sempre.
-Sei bellissima...- sussurri, ingoiando il vuoto.
Io avrei detto buffa visto il pigiama di flanella abbandonante ed i calzini.
Tu sei così, però. Trovi il bello, in ogni situazione.
-Grazie.- bisbiglio.
Mi accomodo nel tuo letto, sdraiandomi. Il profumo della tua pelle è
dovunque. Il tuo cuscino è impregnato come le lenzuola. Mi sento così bene,
circondata da te.
-Ti avviso...- mi dici mentre mi circondi la vita con il tuo braccio e
appoggi la testa poco distante dal mio collo. –Non fare movimenti strani od io
non rispondo più di me.-
Respiri a fondo il profumo dei miei capelli e sembri soddisfatto.
-Vaniglia, il mio preferito.-
Sorrido.
-Lo so.-
Passo diversi minuti in silenzio. Sento il tuo respiro regolarizzarsi, ma la
tua presa non diminuisce. Mi volto leggermente per guardarti.
Stai dormendo.
Ti accarezzo pianissimo una guancia. Mi muovo un po’ troppo, forse, perché tu
istintivamente mi stringi di più.
Mi ritrovo nella tua porzione di letto, avvinghiata a te.
Mi piace.
Sospiro soddisfatta. Chiudo gli occhi, mentre con una mano cerco la tua che
mi tieni attorno alla vita. Le nostre dita, s’intrecciano ed io mi sento
appagata.
-Buonanotte.- sussurro senza aspettarmi risposta.
Nel giro di trenta secondi mi addormento, felice, tra le tue
braccia.
Se siete arrivati fino a qui vuol dire che non è proprio soporifera e che,
tutto sommato, può essere letta. ^________________^. Lo so che avrei dovuto
aggiorna DAABII ma ho avuto un pochitissimo da fare e mi ha colto l’ispirazione
solo per questa shottina, grazie alla Sunnina love, per altro.
Cmq, non temete l’aggiornamento sta per arrivare. Il chap cresce lento ma
inesorabile.
Vi mando un grande kiss e un grazie in anticipo per chi leggerà e commenterà
questa storia.