Parte
del Mondo
Sasuke
si svegliò con la netta impressione di essersi dimenticato
qualcosa, e lui non si dimenticava mai niente. Già per questo
il suo umore non era dei migliori, come se mai lo fosse.
Si
alzò dal futon stringendosi addosso il pigiama, rabbrividendo
un po' per il freddo pavimento di pietra. Il pavimento di legno di
casa sua era una delle cose che gli mancava di Konoha, almeno non era
freddo e scricchiolava dolcemente ad ogni suo passo, cosa che non
accadeva con quello del gelido covo di Orochimaru.
Non
che avesse intenzione di tornare indietro per il pavimento, era solo
un appunto sul pessimo gusto d'arredo del nuovo maestro.
In
poco tempo fu pronto per l'allenamento giornaliero, era arrivato solo
da pochi mesi, ma sentiva già che la sua forza era aumentata
in maniera esponenziale. Tutto ciò lo rendeva euforico.
Ma
non era abbastanza.
″Buongiorno,
Sasuke Kun.″ La voce serpentina di Orochimaru gli arrivò
alle orecchie subito dopo aver solcato la soglia della zona degli
allenamenti, che ovviamente rimaneva sottoterra. Sasuke ringraziava
il cielo di non soffrire di claustrofobia.
Per
tutto l'allenamento Sasuke fu attento e perfetto come al solito –
anche se continuava a chiedersi cosa si era dimenticato -, quello che
lo stupiva era Orochimaru che sembrava più di buon umore del
solito.
Dopo
ore si fermarono e, come sempre, Kabuto – da bravo galoppino –
venne ad aiutare il suo maestro a rimettersi in sesto, le sue
condizioni sembravano peggiorare sempre di più. Quel giorno,
invece di farsi aiutare come al solito, Orochimaru scansò il
ragazzo mostrando di essere più in forze.
″Oggi
non ne ho bisogno. Il mio umore non mi fa sentire dolore.″
disse, mettendosi sulle spalle un kimono nero.
″Come
mai, mio signore?″ Chiese Kabuto, sempre con il suo sorrisetto.
Sasuke non lo sopportava, era più viscido perfino del Sennin.
″Oggi
è l'anniversario della morte del Quarto Hokage. Me ne sono
ricordato giusto stamattina.″ Rispose tornando lasciando la
stanza degli allenamenti seguito dal suo fedele servo.
Sasuke
rimase per un po' da solo ricordando, alla fine, cosa si era
dimenticato.
L'anniversario
della morte di Yondaime coincideva con la nascita di Naruto. Erano
mesi che non ripensava alla sua vecchia vita, ma quella circostanza
gli fece ricordare l'anno prima.
Avevano
festeggiato tutti insieme – lui, Naruto, Sakura e Kakashi –
da Ichiraku. Naruto sembrava davvero felice. Nessuno gli aveva
regalato niente, anche perché lo avevano scoperto lo stesso
giorno grazie a Kakashi, perfino Naruto sembrava sorpreso di sapere
che qualcuno se ne ricordava, ma non si era lamentato dei mancati
pensieri, evidentemente gli era bastato un semplice 'Buon
compleanno' da parte di tutti e mangiare insieme.
Dopo
la piccola festa, lui e Naruto avevano fatto un pezzo di strada
insieme per tornare a casa. Prima di separarsi il biondo, senza
guardarlo in faccia, lo aveva ringraziato, senza un motivo preciso.
O
forse il perché lo comprendeva meglio di chiunque altro.
Grazie
per farmi sentire parte di questo mondo.
″Buon
compleanno, usuratonkachi.″ Sussurrò prima di chiudere
le porte al passato.
Naruto
si voltò indietro, fermandosi per un attimo a guardare la
strada che aveva percorso.
″Naruto?
Ti muovi?″ Lo chiamò Jiraya, notando che l'allievo era
rimasto indietro.
Naruto
lo raggiunse, annuendo.
Senza
un perché adesso si sentiva un po' meno triste.
Nota
di Lirin:
Oggi
mi sono svegliata con il presentimento di essermi scordata qualcosa,
infatti avevo ragione. Cazzeggiando su EFP ho notato un sacco di
fiction sul compleanno e mi sono ricordata all'improvviso del
compleanno del nostro biondino! Per Sasuke non ho scritto niente, ma
questa volta non ho voluto mancare. L'ho scritta in mezz'ora, ma
spero che possa essere un buon regalo di compleanno per un
personaggio che mi sta a cuore e che ne ha festeggiati davvero troppo
pochi.
Buon
compleanno, Naruto!
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