Fra cielo e steppa

di Aster Malenkaya
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 Prungary: Fra grano e steppa.
 
La vidi correre nell’erba alta,
splendida nel suo vestito verde e i piedi nudi.
Legger come il battito dell’ali d’un uccello,
mi fu vicina e mi guardò confusa.
Sarà stato il rosso dei miei occhi a spaventarla?
O il sentimento che narrava anche in silenzio?
La sua bocca di ciliegia e l’odore acre del grano e del pieno dell’estate.
Il vento mi portava l’essenza della sua pelle chiara,
chiara come la sabbia su cui approdava la mia mente alla deriva,
mentre saliva
il desiderio come una marea inarrestabile.
Nemmeno il tempo di parlarle che se ne andò di nuovo
camminando fra il grano da cui era venuta.
I capelli bruni carezzati dalla brezza
e quei due occhi verdi in un ultimo sguardo,
fra quel maledetto grano che almeno lui,
innocente,
la poté toccare.




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