il bar della sorellona kili
*Autore: Rota
*Titolo: Il bar della sorellona Kili non era un locale troppo grande
*Fandom: Dogs - Pallottole e sangue
*Personaggi: Badou Nailson, Mikhai Mikhairov
*Generi: Introspettivo, Generale, Commedia
*Avvertimenti: What if...?, Missing Moment, lievissimo shonen ai
*Note: Questa è la prima
MikhaiBadou del fandom, non vi state sbagliando - e se il nome del
signor russo è sbagliato date la colpa all'edizione italiana e
non a me, per favore, che io ne sono vittima come tutti voi o_ò''
Lo so che per qualcuno questa è pura bestemmia, ma a me la
coppia piace e non poco. Perché sono due pirlotti assoluti e
assieme non sono sono l'apice della comicità ma hanno anche
sfondi seri e stupendi - insomma, il signor russo è sempre
lì a mettersi in mezzo tra il pericolo e Badou, e per una
fangirl questo basta e avanza.
... proseguite con benevolenza, ve ne prego (L)
Anche questa per la carissima Iria, perché lei è troppo puccia e aspettava questa piccolezza >////////////< (L)(L)(L)
Il bar della sorellona Kili non era un locale troppo grande
Il bar della sorellona Kili non era un locale troppo grande, di quelli
che generano confusione e poco altro: contava diversi tavoli davanti al
largo bancone più una piccola sala appena discreta proseguendo e
girando verso sinistra. Non si sarebbe neppure detto che vi avrebbe
scorso, un tempo addietro, un traffico di prostitute.
Però, la cosa che più piaceva a Badou di quel posto era
la possibilità di fumare al chiuso - non tutti i bar della
città lo permettevano e fortunatamente nessuno aveva dei
posacenere color rosa pallido come quello. Senza dimenticare che Kili
portava le noccioline e un paio di biscotti a ogni caffè
ordinato, e per una persona che non sapeva né quando mangiava
né se mangiava era già qualcosa.
Però, la cosa che più piaceva a Mikhai di quel posto era
che, a furia di tornarci per tutti quegli anni, ne aveva imparato la
locazione e non sbagliava mai quando doveva tornare indietro da varie
commissioni - vincendo la sua assoluta incapacità di orientarsi
nella sua stessa città come una qualsiasi persona normale. E poi
aveva della buona vodka, cosa molto apprezzabile per un russo.
Per questi motivi era assai frequente che i due uomini si ritrovassero nello stesso locale, per una cosa o l'altra.
Di ritorno da una commissione che lo aveva spinto ad avventurarsi quasi
fino all'edicola a ben due isolati dal bar, Mikhai si sedette sulla
panca del tavolo con un profondo respiro, cercando di buttare fuori
assieme all'aria ogni sgradevole sensazione. Aveva i piedi stanchi per
tutto il camminare che aveva fatto nell'arrivare alla propria meta e
sentiva, muovendosi, i muscoli tirare più del dovuto. A
ripetersi all'infinito quella storia della giovinezza gli pareva quasi
di richiamare una maturazione precoce e preoccupante.
Badou non aveva neppure la forza di prenderlo in giro, limitandosi a sghignazzare alle sue spalle.
Tuttavia, quella volta si fermò ad un sorriso leggermente
sarcastico e, presa la sigaretta con le dita, abbassò la mano
sul tavolo ed espirò una nuvoletta di fumo.
-Zio, buongiorno!-
Mikhai tornò quasi del tutto nel mondo dei vivi - ma almeno
abbassò la testa e riuscì a inquadrare dove il ragazzo
fosse situato e a dirigere in quella direzione il proprio sguardo.
Aveva l'aria decisamente provata.
-Buongiorno, Badou...-
Badou si guardò attorno per vedere dove fosse la donna:
abbastanza lontana per poterne parlare senza subire le dirette e ben
fisiche conseguenze.
-La sorellona Kili ti ha obbligato ancora ad andare in giro?-
L'uomo sospirò di nuovo, portandosi la sola mano libera a
massaggiargli le tempie - i segni di una lotta non lontana erano
evidenti, sul suo corpo, e ne rendevano la figura ancora più
stanca.
Poggiò gli occhiali sulla superficie del tavolo, nel gesto, e prese a raccontare quanto gli era accaduto quel giorno.
-Oggi voleva un settimanale di pettegolezzi su vip e star strambe...-
Badou si meravigliò della cosa, senza neanche porsi il riguardo di mascherare tutta la sua sorpresa.
-Non sapevo fosse appassionata di certe letture!-
L'uomo borbottò a bassa voce, perché conservava a sua
volta una paura inconfessabile per quella donna e specie per la sua
capacità di prolungare le ramanzine per diverso tempo.
-In realtà è la prima volta che le sento nominare quella rivista...-
Badou si trattenne dallo sghignazzare apertamente: era ovvio che Kili
lo avesse mandato appositamente in giro per vedere quanto tempo avrebbe
impiegato a tornare indietro, era abbastanza sadica da farlo a ogni
occasione propizia. Il bello di tutto quello era però che poi
Mikhai, nel tornare finalmente, raccontava con abbondanza di
particolari ogni avventura vissuta nel tragitto.
Era incredibile come solo lui riuscisse a vivere certe esperienze in meno di mezzo chilometro di strada.
Prese un altro tiro di sigaretta e gli sorrise, indicando con un gesto
del capo la tazzina vuota e il piattino ripulito persino delle briciole
che gli era stato da pranzo.
-Ti posso offrire qualcosa da bere?-
Mikhai inforcò i propri occhiali e lo guardò assai
sorpreso, riservandogli a quel punto la stessa cattiveria che il
ragazzo aveva usato intimamente per lui.
-Perché, ne hai i soldi?-
Badou si offese per quello - come se fosse effettivamente colpa sua se
non c'era lavoro e lui doveva vivere con meno di un soldo alla volta.
-Questa è un'insinuazione assai cattiva, zio!-
Lo vide sorridere, e per un attimo fu lì per lì di non
considerarlo più, di portare la sua tazzina a Kili e tornarsene
al suo negozio.
Sentì però la sua mano prendergli dalle dita molli la
sigaretta - e in un gesto lo vide portarsela alla bocca, per prendere
un lunghissimo respiro. Mikhai chiuse gli occhi, trattenendo il fumo
nei polmoni per qualche istante.
Come lo buttò fuori, non vi furono più tracce di
stanchezza sulle sue membra e negli occhi rimase per un tempo
sufficiente a essere intravista una luce di serenità matura e
consapevole verso cui Badou sempre aveva provato emozioni ambivalenti.
Gli tornò poi la sigaretta quasi dimezzata, assieme a un'espressione piatta e un tono indifferente.
Tutto come al solito, insomma.
-Mi va bene così, grazie...-
Badou si riprese solamente dopo qualche secondo, e snocciolando
un'imprecazione a quel russo assurdo si alzò dal tavolo e se ne
andò via, dimenticandosi di sentire il resto del racconto di
quel giorno.
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