La Nostra Storia

di micia95
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IL RITORNO

Ero seduto su una sedia dell’agenzia e fissavo con sguardo vuoto e vacuo la finestra davanti a me senza vedere la città.

Pensavo a lei.

Due anni prima se n’era andata senza dire niente e io non l’avevo salutata. Chissà quando e se sarebbe tornata. “Stupido” mi dissi. Era la non-so-quanto milionesima volta che me lo dicevo negli ultimi due anni.

“Kilari” I mie pensieri furono interrotti da un insistente Seiji che voleva da me non so che cosa.

“Non ho capito, non ti stavo ascoltando” gli dissi franco. Non volevo essere scortese, ma non avevo voglia di fare assolutamente niente se non era strettamente necessario.

In quegli anni mi ero chiuso in me stesso e Seiji aveva capito subito che era per colpa della partenza di Kilari. Alla fine, poiché lo vedevo preoccupato, gli ho confessato quello che provavo per Kilari, spiegandogli anche i sentimenti di lei. Quando glielo aveva detto aveva risposto ridendo“Ah, davvero era innamorata di me?” lo guardai con una faccia strana, come diavolo faceva a ridere? Gli avevo appena detto che la ragazza di cui ero innamorato era innamorata di lui!

“Scusa, non avrei dovuto. Vedi, il fatto è che me l’aveva detto, aggiungendo che non lo era più” lo guardai allibito. Cosaa?! Non era più innamorata di Seiji?? Avevo un speranza forse? Da quel momento non avevo fatto altro che pensare a lei e a un modo per dirle quello che provavo quando sarebbe tornata.

“Ti ho appena detto che Kilari sta tornando in Giappone!” mi ripeté serafico.

“Co…come scusa?” credevo di avere capito male: Kilari che tornava?

“ KI-LA-RI TORNA IN GIAPPONE” ripeté scandendo bene le parole.

“Quando?!” mi alzai di scatto prendendo la giacca.

“Ora. L’aereo atterrerà fra mezz’ora, giù c’è il signor Muranishi con la macchina pronta a partire”

Lo afferrai per un braccio e feci le scale due a due per arrivare prima e mi fiondai in macchina dicendo “Possiamo andare”

“Bravi ragazzi, questo è lo spirito giusto!” disse il signor Muranishi mettendo in moto.

Non vedevo l’ora di arrivare. Mi venne spontaneo ripensare all’ultima volta che l’avevo vista.

 

La guardai allontanarsi con Na-san su una spalla non sapendo che non l’avrei più rivista per molto, troppo tempo. Il giorno dopo in agenzia, non vedendola arrivare chiesi ingenuamente “Scusate, dov’è Kilari?”

Mi rispose un Seiji abbattuto “Se n’è andata. Ieri è partita con la madre e con la signora Kumoi per l’estero. Non sappiamo quando tornerà” vedendo che non davo segni di vita aggiunse “Anch’io non lo sapevo fino a poco fa. Non ha voluto dirci niente per evitare pianti e adii, un gesto nobile non ti pare?”
“Sì, sì…certo” risposi poco convinto “Ma perché andata all’estero, così all’improvviso?” chiesi, avevo bisogno, dovevo sapere. A quel punto intervenne il direttore “Per studiare canto e recitazione, quando tornerà sarà un’artista completa. Per rispondere alla tua seconda domanda…non è partita all’improvviso, era stato deciso poco prima che iniziassimo le riprese.” Io e Seiji ci guardammo tristi e un po’ sconsolati, ma non dovevamo farci abbattere, era solo partita un’amica, sarebbe tornata. O almeno era quello che speravo ardentemente.

 

Ora ero lì, all’aeroporto ad aspettare che atterrasse il suo aereo. Non c’eravamo solo noi, c’erano anche Hikaru e il suo ragazzo, le due gemelle Mio e Mao, Fubuki e la direttrice Higashiami, Erina, Arashi, Aoi, Akane, quell’antipatica di Izumi e un sacco di altri idol che Kilari aveva conosciuto durante il lavoro e di cui era diventata amica.

“Eccolo!” urlò Hikaru indicando un punto nel cielo: un aereo.

“Seiji…” bisbigliai.

“Andrà tutto bene, vedrai” mi bisbigliò di rimando. Tutti erano tesi come una corda di violino e alcuni diedero voce ai miei pensieri.

“Chissà come sarà cambiata!” esclamò Akane.

“Secondo me è cambiata solo fisicamente diventando più bella che mai” le rispose calma Aoi.

“Sarà sicuramente bellissima! Chissà che non abbia trovato anche un fidanzato!” a quell’affermazione di Mio sussultai. Un fidanzato?! Stiamo scherzando spero.

“Voi dite davvero che non è cambiata di carattere?” chiese preoccupata Hikaru.

“No, sta tranquilla, la nostra Kilari non si smentisce mai” rispose tranquillo Seiji.

L’aereo ora stava atterrando lentamente. Mi sentivo teso più che mai, quasi sudavo freddo. “Adesso, calmati” mi imposi “E’ solo un’amica che torna da un viaggio, sii normale” mi ripetei.

“Solo un’amica, solo un’amica, solo un’amica,…Ti prego fa che sia sempre lei!” mi trovai a pregare mentre l’aereo si fermava.

Cominciarono a scendere tutti i passeggeri, ma di lei, della madre o della signora Kumoi neanche l’ombra. Possibile che fosse l’aereo sbagliato?

 

 

 

Allora che ve ne pare? Ho provato a scrivere cercando di immedesimarmi in Hiroto, ma mia sa tanto che non ci sono riuscita molto bene… voi che dite? Sembra troppo sdolcinato e non il nostro Hiroto scontroso ma dal cuore d’oro? Criticate pure e se avete consigli per migliorarmi: ditemi e consigliatemi!

Grazie a Kariri97, Leoncina22, SailorKilari e miki99.





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