fanfiction
Qualunque cosa accada
Mi
affaccio alla finestra, e ti vedo giù nel cortile della casa sdraiata sull’erba.
Stai leggendo una storia alle bambine. Fabiénne
ti guarda con i grandi occhi azzurri spalancati, mentre pende dalle tue labbra,
e Daydream – solo
Tonks poteva chiamare così alla figlia sua e di Lupin – ti tira dolcemente i
capelli legati in una coda, unico segno che rimane in questo momento della sua
solita irrequietezza.
-
‘Ma com’è successo?’
chiese affascinata all’amica... –
Ti interrompi e alzi
lo sguardo, per incontrare il mio. Ti sorrido, e tu mi ricambi, mentre Daydream
comincia subito a cercare di attirare la tua attenzione: - E allora? Cosa
succede? Cosa c’è dopo? Zio, vai avanti! – Fabiénne invece alza la testa, il
pollice in bocca, mi sorride anche lei e mi saluta. Straordinario quanto sia
simile in aspetto a Fleur e quanto non le somigli caratterialmente.
-
Zia, storia! Storia!
– balbetta saltellando e facendomi capire facendomi segno con la manina libera
che vuole che scenda. Arrossisco un attimo - questa mania che ha sempre avuto di
chiamarmi ‘zia’ mi mette, per quanto in maniera estremamente piacevole, in
imbarazzo.
Rido salutandola con
la mano, e Ron annuisce verso la bambina per poi sedersi sui talloni: -Hermione,
scendi? – io scuoto la testa. - Non posso, tra poco c’è una riunione
dell’Ordine, sto sistemando alcune mappe... dovresti salire anche tu,
effettivamente. – concludo, guardandolo con un’espressione di finto rimprovero.
Tu sbuffi.
-
Oh, andiamo. Non c’è
nessuna riunione.
-
Sì che c’è, caro.
Non lo ascolti mai Harry quando parla di queste cose, vero?
-
Sì, lo
faccio.
-
No, non lo
fai.
-
Ti ho appena detto
che lo faccio!
-
Invece
no!
Tu ti alzi in piedi,
spazzando via con le mani i pezzetti d’erba rimasti sui jeans e mi guardi con
una faccia minacciosa ma gli occhi ridenti. Prende per mano le bambine, disse,
con voce solenne: - Ragazze, Hermione vuole la guerra... – io lo guardo un
attimo allarmato.
-
Tu, - dice fissando
Daydream, che aveva gli occhi scintillanti di chi non vede l’ora di combinare
qualche stupidaggine, - saltale addosso, -
-
Ron... – comincio
io, non sapendo se ridere o preoccuparmi.
-
Tu, - riprende,
rivolto a Fabiénne – prendila a pizzicotti. E togliti quel dito dalla bocca che
ti vengono i denti storti, soldato. – dice, spostando la mano alla bambina.
Ci
fissiamo per un secondo.
-
All’attacco!
– urla lui improvvisamente, correndo in avanti, mentre le bambine
improvvisamente eccitate cominciano a strillare e ridere. Scompaiono dalla mia
vista mentre, suppongo, si dirigono verso la porta d’ingresso di Grimmauld
Place. – Ron? – dico allarmata, e molto presto sento le urla farsi più vicine;
non faccio neanche in tempo a realizzare che cosa sta succedendo che vedo i tre
sfrecciare su per le scale schiamazzando.
Presa
improvvisamente da un assurdo panico, ma anche da un po’ di euforia, comincio a
correre per le scale; incontro – anzi, mi scontro – con Remus, e propinandogli
uno ‘scusascusa, mi vogliono uccidere’ continuo a correre ridendo, mentre lo
sento dire: - Dayd... oddio, che succede?! – quando lo
travolgono.
Apro
la prima porta che vedo e mi barrico dentro a quella che mi sembra una stanza da
letto tra gli occhi lacrimanti; ancora ridendo come una pazza, allento la presa
sulla maniglia a causa delle scosse di risa che mi percuotono, Ron entra e mi si
getta addosso insieme alle due bambine, cadiamo sul letto e comincia a farmi il
solletico sulla pancia, mentre Fabiénne e Daydream saltano sul letto
esaltate.
Ron
improvvisamente smette di solleticarmi la pancia e mi fissa, uno sguardo
malizioso negli occhi scintillanti.
-
Devo
saltarle addosso io, devo saltarle addosso io! – comincia a strillare Daydream,
saltando sul letto più freneticamente. Fabiénne inciampa nel copriletto e cade
ridendo come una pazza a faccia in giù, sul materasso. Ron alza gli occhi al
cielo mentre io gli sorrido.
Si
siede e prende Fabiénne in braccio, la posa per terra ancora scossa dalle risa,
e poi cerca di fare la stessa cosa con l’altra bambina, decisamente molto restia
ad arrendersi rispetto all’altra. – Nooo devo saltarle addosso! – urla testarda;
Ron sbuffa. – Ragazza, tu mi preoccupi – sussurra esasperato, facendomi
ridere.
-
Le
salti addosso un altro giorno - dici, non sapendo più che pesci pigliare per
farla stare calma.
-
Ehi! –
protesto io indignata.
-
Un
altro giorno quando? – ribatte, decisa a non farsi
fregare.
-
Domani,
- buttì lì a caso.
-
No,
nessuno mi salterà addosso mai! –
Più
che altro, nessuno mi ascolterà mai: Ron, ignorandomi, riesce a cacciare
fuori dalla stanza le due bambine propinandogli qualche altra bugia inventata al
momento, poi chiude la porta a chiave e si gira lentamente verso di me, tornando
a guardarmi maliziosamente. Adesso è il mio turno di rivolgere gli occhi al
cielo, ma sorridendo.
-
Allora.
– comincia lui con voce divertita, avvicinandosi.
-
Quando
ho detto che nessuno mi salterà addosso, intendevo appunto quello che ho detto –
rispondo, alzandomi sui gomiti.
Lui
alza un sopracciglio con fare canzonatorio per poi stendersi sul letto e
cominciare a baciarmi.
-
No,
no, aspetta! – soffio sulle sue labbra; mi stacco improvvisamente. – La
riunione, non possiamo, è tra poco! –
-
Eh,
vabbè, quando mai ci ho messo molto? – ride lui.
Sbuffo
divertita. – No, seriamente, - dico cercando di alzarmi e districarmi dalla sua
presa. Guardo l’orologio.
-
Sono
le sei. Harry aveva detto a tutti di venire prima di cena...
–
-
Ceniamo
alle otto. –
-
Sì, lo
so, ma almeno un’ora di riunione... –
-
Eh,
un’ora! Quanto vuoi che ci voglia? – dice. – So che tu vorresti lunghe ore di
passione, ma io faccio quel che posso... – a quelle parole scoppio a ridere – ma
guarda che non è mica vero... -
-
Bè,
meglio. Dai. Lo sai che alla fine discutiamo anche dopo aver mangiato.
–
Lo
guardo un attimo. Poi, sorrido, allacciandogli le braccia intorno al
collo.
*
Mi
stiracchio nel letto, silenziosamente. Mi copro meglio col lenzuolo, poi mi giro
verso Ron, che si è addormentato da poco vicino a me. Sorrido, avvicinando una
mano per scostargli dalla fronte una ciocca rossa. Lui sospira più
profondamente, ma non si muove, e per paura di svegliarlo ritraggo la mano,
accontentandomi di guardarlo.
Mi
scappa da ridere pensando a poco fa, tutto quel casino con le bambine. Siamo
cresciuti ma siamo ancora gli stessi, ancora un po’ bambini, mi ritrovo a
pensare. A ventitrè anni ancora ci rincorriamo per le scale urlando. Con tutto
quel che è successo e che sta succedendo, riusciamo ancora ad avere dei momenti
come questi. Non sappiamo se domani saremo vivi o morti, qualunque Mangiamorte
in qualunque momento potrebbe scoprire come arrivare al nostro covo e
consegnarci a Voldemort, eppure siamo qui, più vivi che mai.
Mi
giro sulla schiena, e mi ritrovo a fissare il soffitto; la vita va avanti,
penso. E proprio per questo dobbiamo sfruttarla. Forse io e te siamo stati un
po’ egoisti; pur sapendo che in un qualunque momento qualcuno dei due potrebbe
lasciarci le penne in questa stupida guerra, abbiamo comunque deciso di star
assieme, anche se questo nel caso in cui morisse uno di noi ci farebbe soffrire
di più. Ma forse quello si sarebbe dimostrato ancora più egoista. Siamo vivi
adesso, è bene sfruttare il momento il più possibile; ed è esattamente quel che
stiamo facendo, mi dico guardandoti e sorridendo.
Fissandoti vengo improvvisamente presa da una commozione senza motivo,
improvvisamente mi sento euforica e felice ma allo stesso tempo vorrei scoppiare
a piangere, lacrime non so se di felicità, quella per aver colto questo momento
che nessuno ci ruberà, o tristezza per tutto quello che sta succedendo. In
questo momento ho un’unica consapevolezza, quella che qualunque cosa accada io
ti amerò sempre e sempre e sempre, qualunque cosa accada.
‘Ma com’è successo?’ chiese affascinata
all’amica. ‘Non lo so, non lo so proprio,’ rispose questa, gli occhi raggianti
rivolti al cielo stellato. ‘In questo momento però mi sento che potrei fare
qualunque cosa! Grazie a lui il mondo mi sembra perfetto adesso, niente sembra
sprecato; non c’è più nessun ostacolo che non possa superare, voglio solo stare
vicino a lui. Nuvole in tempesta possono coprire
il cielo, e le stelle possono entrare in collisione, ma io l’amerò fino alla
fine del tempo. Qualunque cosa succeda io lo amerò finché
morirò.’
Never knew I could feel like this Like I've never seen the sky
before I want to vanish inside your kiss Every day I'm loving you more and
more Listen to my heart, can you hear it sings Telling me to give you
everything Seasons may change, winter to spring But I love you until the
end of time
Come what may Come what may I will love you until my dying
day
Suddenly the world seems such a perfect
place Suddenly it moves with such a perfect grace Suddenly my life
doesn't seem such a waste It all revolves around you And there's no mountain too high No river too
wide Sing out this song I'll be there by your side Storm clouds may gather And stars may collide But I love
you until the end of time
Come what may Come what may I will love you until my dying
day
Oh, come what may, come what may I will love you, I will love
you Suddenly the world seems such a perfect
place
Come what may Come what may I will love you until my dying
day
Come What May – Nicole Kidman feat. Ewan
Mcgregor
uuu
~
Dedicata- stranamente-
alla Vally (Weasleygirl), che mi ha fatto ascoltare le canzoni del Mulin
Ruoge facendomene innamorare *_*
Lollo
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