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Between You and Me
Prefazione: ciao a tutti!
Questa è una storia che mi è venuta in mente qualche giorno fa, mentre,
asfissiata dal caldo, stavo rivedendo per l’ennesima volta “Intervention”, uno
dei miei episodi preferiti della quinta stagione di Buffy. Dovrebbe
essere di pochi capitoli (uso il condizionale perché le mie storie hanno la
brutta abitudine di trasformarsi da one-shots in cose chilometriche senza che io
possa fermarle^^”), perciò tranquilli: non vi annoierò più di tanto!
Allora, per dirvi cosa state per
leggere:
Title:
Between You and Me
Author:
Melanyholland
Rating: PG13 for sex,
language and violence (Tutta colpa di Spike -_-“).
Timeline: Stagione 5,
subito dopo “Intervention” (Pronto Intervento).
Pairing: Buffy/Spike
Disclaimer: tutto di Joss
Whedon, ma ha detto che possiamo tranquillamente scrivere fanfic, perciò…
Feedback: oh, sì! Ci
tengo davvero tanto. Qualsiasi cosa vogliate dire mi farà felice.
Detto questo non mi resta che
augurarvi: buona lettura!
1. In her Mind
Non sapeva cosa l’aveva portata
lì. Probabilmente stando tutto quel tempo nel deserto si era presa una bella
insolazione, o magari combattendo contro i mostriciattoli di Glory aveva
ricevuto un colpo in testa particolarmente potente che le aveva fatto saltare
qualche rotella. Perché, ammettiamolo, quale altra ragione plausibile ci sarebbe
potuta essere per trovarsi nella cripta di Spike a quell’ora, e soprattutto a
fargli una proposta del genere?
Questo era quello che pensava
Buffy mentre, davanti a lei, il vampiro in questione la guardava sorpreso, con
la testa leggermente inclinata di lato, quasi la stesse studiando per capire
chissà cosa. Se non altro, rifletté Buffy, era riuscita in un’impresa storica,
ritenuta impossibile: ammutolire Spike. Nemmeno dopo aver sventato un paio di
Apocalissi si sentiva così fiera di se stessa. D’altra parte, se quell’idiota
ossigenato si fosse deciso a parlare, forse lei avrebbe smesso di sentirsi così
imbarazzata e sulle spine e di continuare a ripensare a ciò che le era
malauguratamente appena uscito dalla bocca.
Ma Spike continuava a stare
zitto e a scrutarla con l’occhio buono e lei non aveva alcuna intenzione di
starsene lì tutta la notte, per di più tesa, ad aspettare che si decidesse.
Così, sbottò:
“Allora, accetti o no? Non ho
tempo da perdere, sai. Tu sarai anche una creatura dell’oscurità, ma io la notte
dormo. E siccome è stata una giornata piuttosto intensa, visto che sono
dovuta correre a salvare un idiota incapace, vorrei tornare a casa il prima
possibile.”
Okay, era stata più logorroica
del previsto. Non poteva farci niente, quando era agitata cominciava a parlare a
raffica. Per fortuna era riuscita a mantenere un tono freddo e brusco.
Lui sorrise in quel suo modo
dannatamente irritante:
“Sei corsa a salvarmi,
amore? Sono lusingato!”
“Solo perché avevo paura che
rivelassi l’identità di Dawn! Non certo perché m’importava di te!” Replicò lei,
con uno sbuffo seccato, incrociando le braccia sul petto.
Spike non perse il suo sorriso
da figlio di buona donna.
“Se non t’importa di me, allora
perché mi hai appena fatto una proposta del genere? Non che mi dispiaccia…”
Già, perché gliel’hai fatta,
Buffy? Si chiese lei, disperatamente confusa, cercando di restare
esteriormente impassibile. Spike aveva l’irritante capacità di capire al volo
ciò che provava, ed era sempre stata una delle caratteristiche che di lui odiava
di più. Riusciva perfino a capirla prima che lei capisse se stessa, e non era
una cosa che le andasse molto a genio.
Anzi, non le andava per
niente a genio.
“Per lo stesso motivo.” Ribatté,
gelida. “Se Glory decidesse di catturarti di nuovo, tu avresti ancora la
possibilità di spifferarle tutto. Non posso permetterlo. Devo tenerti d’occhio,
almeno finché non sarai di nuovo in forze e quindi in grado di difenderti da
solo dai suoi scagnozzi.”
C’era da dire che era una
campionessa ad inventare scuse improvvisate; aveva alle spalle anni di
esperienza, dato il lavoro che faceva. Buffy, perché devi passare la notte
fuori? Una mia amica fa un pigiama party a casa sua. Buffy, perché hai i vestiti
tutti sporchi e strappati? Il cane dei vicini mi ha rincorsa fino a casa. Buffy,
perché hai bruciato la palestra? Ehm…
Spike rimase in silenzio, a
fissarla, con un sorriso saccente sulla faccia martoriata. Ne so più di te,
Cacciatrice, sottintendeva quello sguardo. Maledetto bastardo, quanto la
irritava! Gli avrebbe mollato un pugno se non fosse stato…beh, un po’ come
sparare sulla Croce Rossa. Non poteva mica fare una cosa così meschina, lei.
Il sorriso di Spike si allargò,
malefico.
O magari poteva?
“Spike: sì o no. Ho sonno e non
molta voglia di giocare, stasera. Deciditi.”
Fa’ che dica di no, pensò
Buffy, trattenendo il respiro. Ora che erano arrivati al punto, la
consapevolezza dell’assurdità di ciò che aveva appena fatto la investì in pieno.
Ma come le era venuto in mente? Cavoli, il sole del deserto picchiava veramente
forte, non c’era alcun dubbio. Ti prego di’ di no.
Naturalmente Spike fece
esattamente l’opposto di ciò che sperava.
“Oh tesoro, lo sai che non
potrei mai dirti di no.”
Le sorrise, radioso, come se
fosse la giornata più bella della sua vita, nonostante i lividi e le ferite che
gli tempestavano il corpo e il viso, nonostante si reggesse a malapena in piedi
e una dea infernale superforte lo avesse appena eletto suo Informatore Del Cuore
a suon di violenza.
Buffy buttò fuori tutto il fiato
in un grosso respiro.
Ci sarebbe voluto tutto il suo
talento per inventare una scusa che giustificasse in modo plausibile ai suoi
amici il fatto che Spike andava a stare a casa sua.
To be continued…
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