1 txg
Never Thought that I could Love [you]
~ 1
It was never good to know
Stop
breathing if
I don't see you
anymore...
Far
Away - Nickleback
21 settembre
Diario,
è una...
un'ingiustizia, uno schifo di ingiustizia.
Una CAZZO di ingiustizia.
Di tutti i posti possibili in quell'agenzia indovina dove sono
capitata? DOVE?!
Ancora non
ci posso credere...
Il
pullman sobbalzava mestamente su e giù per i vari dossi che
costellavano la strada; e ad ogni dosso Gwen rimbalzava pateticamente
sul seggiolino di plastica.
La
pioggia
macchiava sconsolata i finestrini e l'intera città era
spazzata
da una pioggia così scema da non essere nemmeno degna di
considerazione, anche se contemporaneamente fastidiosa.
Per Gwen, poi, il fastidio cresceva in maniera esponenziale: non ci
teneva a capitare il primo giorno di lavoro con i capelli fradici
appiccicati alla faccia. In circostanze normali non sarebbe stata una
tragedia per lei, andare in giro scombinata in una simile maniera ma, a
quanto pareva, l'apparenza
contava.
E a lei il lavoro serviva. Eccome.
Ma evitò di pensare al motivo della sua urgenza: l'ansia e
il
nervosismo da essa derivanti non dovevano assalirla, quel giorno.
Avrebbe dovuto fare buona
impressione.
Il bus si fermò sferragliando e una coppia di anziani scese,
reggendo due spesse buste di plastica e fissando di traverso il
corpetto nero di Gwen; poi ripartì, lasciando la ragazza,
l'autista e un tizio con le cuffie nelle orecchie come unici
passeggeri.
L'autista diede una manata ai pulsanti dell'autoradio, che aveva perso
segnale e cominciato a trasmettere spezzati suoni metallici. Dopo
qualche istante e qualche sommessa imprecazione da parte dell'uomo, si
udirono una
pubblicità per detersivo da lavastoviglie -czzz-,
un'intervista
a un famoso attore -czzz-
e finalmente quello che l'autista sembrava
stesse cercando: musica.
Ed eccola lì,
provvidenziale!
czzz... "...ormai da
solo... e come una farfalla hai preso il..."
L'uomo al volante emise un sospiro soddisfatto e
cominciò
a canticchiare; Gwen, dalla sua seconda fila, sgranò gli
occhi
sgomenta e tuffò una mano nella borsa, in cerca del lettore
MP3.
Andava bene qualsiasi canzone, veramente, qualsiasi. Quella no.
Erano mesi che accendeva la radio e beccava quella maledetta cosa
praticamente dappertutto. Prontamente cambiava stazione,
sommersa e
oppressa da ricordi troppo lontani e confusi per essere affrontati, ma
più ne fuggiva più quella e le sue sorelle
sembravano monopolizzare le
stazioni radio.
Non sapeva come questo fosse diventato possibile ma non bisognava
pensarci. Non ora. Punto, fine, basta, chiuso, stop.
Anche perchè quella era la sua fermata e non sarebbe stato
intelligente saltarla.
Scese da quell'affare sferragliante e non si soffermò sotto
la
pioggerella per esaminare l'edificio della
American&CanadianRecords:
si limitò ad entrarci spedita.
~•
L'ingresso
era grande e chiaro, illuminato da grosse lampade a neon che pendevano
da un candido soffitto, caratterizzato dalla totale assenza anche della
più piccola
ragnatela. Il parquet di noce scintillava lucido, senza la minima
impronta o pozza d'acqua, nonostante fuori piovesse ormai a dirotto.
Esattamente di fronte all'ingresso si apriva un' ampia scala, ai cui
lati correvano due corridoi. Alle pareti, fissate ad intervalli
regolari, una serie di facce più o meno conosciute fissavano
Gwen, che restituì loro un'occhiata obliqua, quasi quei
poster potessero effettivamente vederla e giudicarla. Proprio quello di
cui aveva bisogno, altra gente che le rinfacciasse ciò che
era, ciò che aveva fatto in passato eccetera eccetera.
Perchè ormai era quello che pensava, ogniqualvolta una
persona la guardava in faccia: un giudizio inflessibile, costantemente
negativo, tutto per lei.
Improvvisamente un ticchettìo ritmico la distolse dai suoi
pensieri e, pochi secondi dopo, una donnina in gonna sbucò
dal corridoio di sinistra.
-Lei è la signorina Yales?- domandò con
un sorrisino di circostanza, squadrando Gwen dalla punta degli anfibi
alla radice dei capelli tinti: come sguardo cercava di essere
impassibile, ma Gwen ne aveva visti tanti, troppi di sguardi
così e sapeva che sotto c'era il solito scandalo per come si
vestiva.
-Sono io- replicò, stampandosi controvoglia un sorriso. L'impressione, l'impressione era
quella che contava, doveva apparire bene, perfettamente, non poteva
perdere il lavo...
-Bene, mi segua.
Senza aspettare nemmeno un secondo girò sui tacchi
(altissimi e spaventosamente a spillo) e si incamminò su per
le scale. Gwen la seguì, senza una parola.
Doveva avere pazienza. Il lavoro l'aveva trovato, era buono e ne aveva
bisogno, disperatamente o nulla sarebbe andato in porto come
desiderava: ragion per cui era il caso di sottostare alle regole, di
ignorare le occhiate storte, di apparire buonagentiledisponibile
e altre scemenze simili. Sennò niente lavoro. Il
concetto era semplice.
Quell'altra, nel frattempo, continuava a salire le scale. Pianerottolo
dopo pianerottolo, rampa dopo rampa, sempre con Gwen al seguito.
Una rampa, due rampe, tre rampe, dieci
rampe.
E le faceva con i tacchi.
Gwen, per contro, no, ma cominciava ad essere stanchina.
-Scusi- cinguettò, schifando il tono con cui aveva appena
parlato -Non si potrebbe usare l'ascensore?
-Lei non è autorizzata- rispose l'altra, senza nemmeno
voltarsi. Gwen scelse di soprassedere.
Dopo altre due rampe, la tizia -ormai enormemente sulle scatole di
Gwen- svoltò con aria di importanza a destra.
Aprì una porta e le due sparirono all'interno, trovandosi in
un largo corridoio in penombra, dove spiccavano cinque porte.
-Tu lavorerai qui- disse indicando la porta più a destra e
spalancandola. Gwen prese un respiro profondo e, senza ulteriori
indugi, entrò.
Venne immediatamente raggelata.
Okay. Calma.
D'accordo.
Va bene.
No, non andava bene per niente.
La persona seduta dietro
la scrivania non andava bene per niente.
Era Trent.
Ma... non assomigliava affatto al Trent che ricordava...
POPOLAZIONE
DI EFP!!!
Ebbene
sì, sono tornata ^^ Non vi avevo seccato abbastanza, quindi
ho deciso di ripropormi con un'altra long!
Il
titolo è tratto dalla canzone bedderrima For You dei
carissimi The Calling ^^
Come
si evince da questo primo (corto) capitolo (che non mi convince neanche
tanto T_T... dal prossimo si saprà definitivamente di
più!), all'inizio di ognuno ci saranno,
oltre a un pezzettino del diario di Gwen, dei versi di canzoni che
reputo ispiratorie e che potrebbero fornirvi indizi su quanto
accadrà nel capitolo.
(E
soprattutto per
veicolare nel world qualche cosa di interessante, piuttosto di quelle
aberranti cacche denominate """"""""canzoni"""""" house -.-).
Ehm,
spero che vi piaccia e che mi facciate sapere il vostro parere ^-^
Crazzzzie,
gioiette belle e a presssssssto :)
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