Carpe diem

di Izumi V
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Forse nel mio cuore sapevo che mi avevi mentito.
Avevo letto nei tuoi occhi l’ombra di una bugia
Che non vuole essere detta.
Ma vuole essere capita.
Ho cercato di non guardare.
Perché la luce nei tuoi occhi mi abbagliava.
Ed ero convinto
Che ce l’avresti fatta.
Ero sicuro
Che saresti riuscito a dirglielo.
Ci credevo davvero.
Perché tu avevi creduto nei Dead Poets,
Io ero pronto a fare lo stesso.
Ma non ti ho dato tutto il coraggio
Che avrei desiderato.
Il sorriso mi si è spento sulle labbra.
Perché tu eri un bravo Puck.
Il migliore.
Tu avresti dovuto starci di nuovo
Su un palco,
Indossare quella corona
Di rami intrecciati
Ancora tante volte.
Ma una volta ti è bastata.
Senza volerlo sei rimasto schiacciato
Dall’egoismo e dalla debolezza
Dalla vecchiaia che non è più capace
Di sognare.
Perdonami figliolo.
Perdona anche il mio egoismo.
Ho rivisto in te
Il me stesso di un tempo.
Mi hai permesso di ritornare ragazzo
E recitare poesie nella nostra grotta.
Ora tocca a me.
Ti porterò con me ovunque andrò.
E quando sarà il momento,
torneremo qui insieme.
E insieme potremo di nuovo recitare poesie.
Con la voce nuova dei ragazzi
Del domani. 




 





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