L'ombra
Era tutto frutto di uno strano sogno che mi annebbiava la mente.
Il risveglio era stato crudele, il suono ripetitivo della sveglia nelle
orecchie.
Trasalii, pensando di essere in ritardo per la scuola, poi mi resi
conto che ormai le superiori erano solo un ricordo, un incubo che
riaffiorava.
Sarebbe dovuto essere il primo giorno del nuovo anno scolastico, 14
settembre.
Tuffai la testa nuovamente nel cuscino e cercai di riaddormentarmi,
senza successo.
Piangevo nel sogno, una cosa che mi aveva lasciata turbata e spaesata.
Avevo le lacrime agli occhi persino nella realtà, me ne
accorsi toccando il cuscino.
Il buio mi avvolgeva, assieme al silenzio.
Perchè avevo messo la sveglia la sera prima?
Cercai di ricordare inutilmente qualche possibile impegno preso, ma non
mi venne in mente proprio niente.
Probabilmente il cellulare mi aveva voluto fare uno scherzo di cattivo
gusto.
Non che pensassi che gli oggetti avessero davvero una mente propria:
neanche in Harry Potter succedeva.
A meno che non fossero horcrux, ovvio...
Il pensiero di cosa avrebbero detto i miei genitori se fossero venuti a
sapere che avevo pensato ad Harry Potter persino a quell'ora della
mattina mi amareggiò: possibile che non capissero quanto
fosse importante per me?
Era da dieci anni che cercavo di farlo capire loro... precisamente da
quando era iniziata quella meravigliosa avventura creata da J.K.Rowling.
Non capivo come mai non avessero santificato ancora quella donna: mi
aveva salvata, indubbiamente, ma lei non l'avrebbe mai saputo.
Mi ritenevo la sua fan numero 1, ma sapevo benissimo, che non era
così: molte altre persone, al mio pari, conoscevano ogni
riga scritta da lei, ogni parola dei film ripresi da quella saga.
Accesi la luce della mia cameretta e, invece di fare subito colazione,
mi avvicinai alla libreria dove c'erano tutti e sette i libri
ordinatamente riposti in fila: se c'era qualcosa di cui ero
estremamente gelosa erano proprio quelle pagine: neanche i miei
fratelli potevano entrare a ficcanasare in quella parte della mia
stanza.
Un bel Cruciatus e... no, lo stavo facendo di nuovo: possibile che non
riuscivo proprio a farne a meno?
Presi il primo libro con un moto di nostalgia: quanti anni erano
passati da quando l'avevo comprato? Eppure era immacolato, senza
neanche una piega sulla copertina che levavo scrupolosamente quando
volevo cimentarmi nella lettura.
Assonnata, trovai subito le parole che cercavo: "Non serve a niente
rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere".
Possibile che in una frase fosse racchiuso il senso della mia esistenza?
Questo era sempre ciò che mi ritrovavo a pensare quando
leggevo quelle righe e , come sempre, mi venne in mente la frase di
Hagrid: -Gran'duomo Silente, grand'uomo-.
Gli occhi diventarono lucidi e dovetti apoggiarmi alla libreria:
perchè era così difficile accettare la fine della
saga? Come avrei fatto ora, senza Harry e tutti gli altri? Harry, il
mio primo, unico, vero amore...
Mi voltai verso una delle quattro pareti della mia stanza, dove uno dei
poster di Harry Potter , una volta, era appeso lì.
Li avevo tolti perchè, ormai, ero cresciuta.
In realtà solo perchè i miei genitori non
avrebbero capito, come sempre.
Su quella parete nuda, ora, si stagliava solo la mia ombra.
Sfiorai il muro all'altezza di essa, e sospirai.
"Ti amo, Harry"
Da piccola parlavo spesso con i poster, alle medie ero stata piuttosto
sola e mi stupii di me stessa quando quelle parole uscirono dalla mia
bocca.
Era come se quel segreto così ovvio fosse diventato
realmente tale: un segreto custodito dentro di me, tutta la
riconoscenza che non ero mai riuscita a esprimere davvero verso
qualcuno la stavo riversando su quel personaggio immaginario.
La mia ombra parve muoversi, ma non ci feci caso: il sonno giocava
brutti scherzi.
Ero quasi tentata a reinfilarmi sotto le coperte, quando una voce mi
fece voltare bruscamente.
" Anche io lo amo... da sempre!"
Appena i miei occhi incontrarono la parete, notai che era vuota: non
avevo più ombra.
"Da questa parte" disse ancora la voce familiare, quella di un'amica
mai conosciuta.
Mi voltai verso il suono di quella voce e rimasi pietrificata.
No, seriamente, soltanto l'incantesimo Petrificus di Hermione su
Neville avrebbe retto il confronto.
Ginny Weasley, perchè era proprio lei, ne ero certa, rise.
"M-ma tu sei... oddio sei proprio..."
"Ginny, in persona!"
La ragazza dai capelli rossi mi regalò un gran sorriso,
sembrava avere la mia stessa, età, su per giù
venti anni.
"Sei vera?" chiesi incerta, non potendo fare a meno di guardarla con
occhi strabuzzati.
"Secodno te, Noemi?"
"Oddio... conosci anche il mio nome... oddio Ginny Weasley conosce il
mio nome! Sicuramente sto sognando!"
Ginny si avvicinò a me, regalandomi ancora il suo sorriso
lentigginoso.
Era così bella, Ginny, così frizzante che
esprimeva allegria da tutti i pori.
L'avevo sempre ammirata per essere riuscita a conquistare Harry, per la
sua grande pazienza.
"Posso dirti una cosa?" chiesi improvvisamente timida.
Non ero introversa solitamente, ma in quel momento ero davvero troppo
emozionata.
"Certo"
"Sei il mio personaggio preferito, da sempre!"
Ginny rise di nuovo della mia espressione incredula, poi si
avvicinò ancora di più, accarezzandomi la guancia.
"Fammi indovinare... perchè sono il personaggio in cui ti
rispecchi di più, giusto?"
"Come fai a ..."
"C'è un motivo per cui sono qui... sono il tuo alterego, da
sempre! Come me hai vissuto prima nell'ombra, poi hai avuto un
cambiamento che ti ha permesso di rivelare a tutti chi sei veramente!"
"Sono le nostre scelte a determinare chi siamo, molto più
delle nostre capacità!"
"Quanto mi manca Silente! Harry a volte lo va a trovare al ritratto a
Hogwarts"
"Vorrei venire anche io a Hogwarts... vorrei conoscervi tutti!"
"Ma tu ci conosci già... me più di tutti,
perchè io sono te."
"Davvero?"
"Sì"
"Tu, però, non sei solo me... tu sei tutte quelle persone
che si rispecchiano in te"
"Non esattamente... l'immaginazione vive nella mente delle persone e si
riflette nella loro ombra. Tu sei me perchè quando leggi
Harry Potter non puoi fare a meno di capirmi, starmi vicino e
sostenermi."
"Quindi sono una Grifondoro anche io?"
Ginny sorrise con uno sguardo dolcissimo che mi fece arrossire.
Mi sentivo una ragazzina di 11 anni, ansiosa di ricevere la sua lettera
da Hogwarts.
"Direi proprio di sì... il coraggio è il tuo
elemento dominante. A volte sei egoista, ma sono molte più
le occasioni in cui sei altruista. Sei testarda, esattamente come me...
e vedrai che come io sono riuscita a conquistare Harry, anche tu
troverai il tuo -Harry-..."
"Speriamo..."
Ginny mi prese le mani e io la abbracciai istintivamente.
Lei era con me, lo sentivo.
"I miei genitori non capiscono cosa significhi per me tutto questo..."
Ginny si staccò dall'abbraccio e puntò i suoi
occhi marroni sui miei azzurri.
"Non devi tener conto del loro parere, devi solo credere in te
guardando alla realtà serenamente. Harry Potter non
è finito, rimarrà sempre nel tuo cuore e non
c'è bisogno che gli altri lo apprezzino, perchè
tu già lo ami al di fuori di questo."
"Devi andare, vero? Silente diceva sempre che le cose hanno il loro
tempo..."
Ginny mi guardò con complicità, poi
annuì senza un briciolo di preoccupazione negli occhi.
"Io non me ne andrò mai Noemi... sono la tua ombra."
Ciao...
sì, lo so, ho esagerato questa volta. Non so
perchè, ma sono sempre stata convinta che Ginny fosse il mio
altergo potteriano... il vostro qual è? Sn davvero
curiosa... kisss <3
-nemy1990-
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