Fighting against ten men and losing against a cook
[ Prima classificata e vincitrice del Premio
Christmas Spirit al contest
«All I want for Christmas is you »
indetto da Frandra { 29 } ]
[ Seconda classificata
al contest «Il mondo dei Peanuts»
indetto da Dark Aeris { 26 } ]
[ Seconda
classificata al contest «Due
cuori e...» indetto da Frandra e Silyia_Shio { 24 }
]
[ Seconda
classificata al contest «Scrivimi
una raccolta» indetto da visbs88 { 29/32/33/34 } ]
[ Terza classificata al
contest «Say it with Disney!»
indetto da
Lady Nazzumi e valutato da Dark Aeris { 23 } ]
[ Quarta classificata
al contest «Rapido e indolore: quando i posti
sono pochi e i vincoli (quasi) assenti» indetto da
Ro-chan { 23 } ]
[ Quinta classificata
al contest «Flash Fiction Istantanee»
indetto da Dark Aeris { 6 } ]
Titolo: Fighting against ten men
and losing against a cook
Autore: My
Pride
Fandom: One
Piece
Tipologia: One-shot
[ 867 parole ]
Personaggi: Roronoa
Zoro, Sanji Black-Leg [ ZoSan ]
Genere: Generale,
Vagamente Sentimentale,
Vagamente Introspettivo
Rating: Giallo
/ Arancione
Avvertimenti: Shounen
ai, Slice of Life, What if?
Winter Challenge: 23°
Luogo ›
Vicolo cieco
Vitii et Virtutis: Giustizia
›
Vittoria
Binks
Challenge: 5°
Città
› 9°
Calma/Pazienza
Prompt: 19°
Argomento: Ringraziamento e perdono
› Giustificazioni
La sfida dei duecento prompt: 29.
Vittoria
ONE
PIECE ©1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.
Bisognava
ammettere che Roronoa Zoro preferiva scontrarsi dieci volte contro
dieci uomini a spada tratta piuttosto che affrontare un discorso
di coppia con
Sanji.
Non che detestasse quella fase - aye,
beh, probabilmente
anche
per quello -, però... il fatto era che non era mai stato
avvezzo
a tali cose. Poteva capire solo parzialmente parole come “amore”
o, per l'appunto, “rapporto
di coppia”, e per quanto gli piacesse riuscire a ritagliare
un
po' di tempo da passare con il cuoco tra un allenamento e l'altro,
l'obiettivo che si era prefissato restava comunque il suo traguardo
più importante. Probabilmente sentiva che se si fosse
lasciato
andare sarebbe stato completamente assorbito da quella relazione, e,
beh, doveva ammettere che la cosa lo spaventava e lo inquietava. Non
era mai stato particolarmente interessato a relazioni di
quel tipo né tanto meno alle donne, ed era per l'appunto
bizzarro essersi infatuato di un damerino che aveva un sogno ancor
più astruso del suo. Trovare l'All Blue, il cuore di tutti i
mari... beh, non sapeva se quel mare esistesse davvero, ma era l'ultima
persona al mondo a poter criticare il cuoco per quella sua convinzione.
A quei suoi stessi pensieri, Zoro si
scompigliò
nervosamente i capelli, gettando una rapida occhiata alla bancarella
vicino alla quale si era fermato Sanji. Stava discutendo animatamente
con il commerciante riguardo chissà cosa, ma dal tono che
stava
usando - e anche dal volume piuttosto alto della voce -, era
più
che certo si trattasse proprio del cibo che vendeva. Che razza di
idiota, quel cuoco. Incurante del gelo che stava pian piano scendendo a
valle dalla montagna, con la neve che gli attorniava le caviglie e il
naso ormai ridotto ad un pomodoro a causa del freddo, non la smetteva
di blaterare nemmeno per un attimo, neanche fosse stato una casalinga
che cianciava dei fatti suoi; Zoro fu quasi tentato di mollarlo
lì e di andarsene, ma, per quanto detestasse ammetterlo
persino
a se stesso, sapeva che se l'avesse fatto si sarebbe soltanto perso.
Erano sbarcati su quell'isola
esattamente poche ore
addietro, e
la prima cosa che aveva preteso di fare Sanji era stata proprio quella
di scendere a terra e di andare a visitare la città per
riempire
la cambusa. E, beh, le scarse scorte di cibo erano parse un ottimo
pretesto per cacciare soldi anche per una tirchia come Nami. Peccato
che quel cretino di un cuoco avesse trascinato via anche lui -
svegliandolo dal suo pisolino, tra l'altro - con la scusa di un aiuto
per portare buste e acquisti; cercando di mantenere la calma, dunque,
lo spadaccino l'aveva seguito, ma la sua pazienza, ormai, stava per
andare a farsi benedire del tutto.
«Ohi,
cuoco!»
lo richiamò in un borbottio sconnesso, aggrottando la fronte
con fare nervoso. «Ti
vuoi muovere?»
Gli venne lanciato appena uno sguardo e,
alzando rapidamente
una
mano, Sanji gli fece cenno di attendere; passarono un altro paio di
minuti prima che si decidesse a tornare da lui con qualche busta in
spalla, ma il sorriso che gli stava rivolgendo non prometteva niente di
buono. «Prendi
queste, marimo»,
gli disse difatti, porgendogli la maggior parte degli acquisti.
Zoro sollevò un sopracciglio
con fare scettico.
Chi
gliela dava la pazienza di sopportare quel cuoco, maledizione? Forse
era questo ciò che avrebbe dovuto cominciare a chiedersi. «Sei
peggio di quella strega di Nami,
cuoco», bofonchiò, afferrando le buste prima di
caricarsele in spalla sotto lo sguardo dell'altro, che non si
risparmiò di tirargli un breve calcio.
«Non osare chiamare strega Nami-san, stupido spadaccino»,
sbottò, inspirando a pieni polmoni una boccata di fumo dalla
sigaretta che aveva fra le labbra prima di dargli del tutto le spalle e
cominciare ad avanzare fra la neve. «E adesso
vedi di darti una mossa».
«Non
sono il tuo mulo da soma, sopracciglio a ricciolo», ci tenne
a
precisare Zoro, sebbene si fosse sistemato meglio gli acquisti per
incamminarsi.
Sanji sorrise. «Se
fai il bravo a te preparerò degli onigiri speciali e ti
darò il miglior sakè che possiedo,
marimo», ironizzò nello sbuffare fuori qualche
anello di
fumo, riuscendo comunque a catturare l'attenzione di quel sempliciotto.
Difatti, nonostante avesse cominciato a borbottare tra i denti
chissà cosa, lo seguì senza ribattere oltre, cosa
alquanto strana, per un tipo come lui. Il fatto era che era
come ritrovarsi a svoltare in un vicolo cieco, con quel cuoco. Poteva
girare l'angolo e continuare a camminare, certo, ma alla fine avrebbe
trovato sempre un muro che gli avrebbe sbarrato il cammino,
costringendolo a tornare indietro senza permettergli di avanzare come
avrebbe voluto. E nemmeno tentare di fare a fette l'ostacolo sarebbe
servito, a ben pensarci... con quel damerino c'era ben poco da fare.
Lo
spadaccino sbuffò, imprecando a mezza voce per quelle stesse
costatazioni.
La verità era semplicemente che le sue erano soltanto
stupide giustificazioni infondate. Avrebbe
difatti potuto combattere con estrema facilità contro dieci
uomini, Roronoa Zoro, e avrebbe anche potuto schivare i loro attacchi
solo concentrandosi e pazientando, vincendo in meno di qualche
secondo... ma quando si trattava di quel singolo uomo, di quel cuoco da
strapazzo dal bizzarro sopracciglio a ricciolo, si rendeva conto che la
tanto anelata vittoria era un qualcosa di praticamente irrealizzabile,
accidenti.
_Note inconcludenti dell'autrice
Questa
flash fiction in principio faceva parte di una
raccolta di sette capitoli che avevo intitolato Sette
passi per sette lezioni: Ai (Armonia) Ki (Spirito) Do (Cammino)
Ho
deciso di unire tutto in un'unica raccolta, però, altrimenti
mi sarei
incasinata da sola x)
In fin dei conti questa raccolta conta già di suo ben trenta
storie, dunque cominciarne una di sette insieme a questa, beh, avrebbe
solo implicato lo scrivere ben trentasette storie che ruotavano intorno
alla stessa coppia
Tanto valeva farla diventare unica, no? :3
Come sempre, commenti e critiche sono ben accetti :3
Alla
prossima.
♥
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