Everybody can have a bad day
...
LA GIORNATA DEGENERA...
Seduti al tavolo della pizzeria, i quattro conversavano sull'imminente
concerto.
- Non vedo l'ora! - esclamò Chad. Lui trovava sempre
elettrizzante stare su un palco, davanti a migliaia di persone.
Per Mike era diverso. Era sempre come la prima volta: agitazione, paura
di sbagliare ed emozione. Ma affrontava il tutto con un sorriso,
così ogni serata andava bene.
E Daniel... beh, Dan è Dan... sul palco ci sono lui e la sua
batteria, e questo è quello che più conta per il
ragazzo.
Ryan sorrise guardando i suoi amici. Si riteneva fortunato, non poteva
capitare in un gruppo migliore.
- Mangiate, altrimenti si raffredda.
Mancava solo la sua pizza. Ai peperoni, come piaceva a lui.
- No, ti aspettiamo. Sei pronto per stasera? - chiese Mike.
- Come sempre. - Sperando che vada tutto bene, aggiunse tra se e se.
- Pizza ai peperoni in arrivo! - urlò il pizzaiolo, con un
forte accento italiano.
Ryan si voltò, giusto in tempo per vedere la cameriera
inciampare e cadere in avanti. Non potè evitare quello che
successe dopo. Il piatto scivolò dalle mani della ragazza,
finendogli addosso.
Per un attimo sembrò che il tempo si fosse fermato. Nessuno
si muoveva, non si sentiva volare una mosca.
Chad fu il primo a riprendersi.
- Ry-Ryan? - chiese titubante.
- Amico, conta fino a dieci prima di dire quello che stai pensando...
Uno. Due. Tre.
Se apro bocca qui finisce male.
Quattro. Cinque. Sei. Sette.
Respira profondamente, Ryan. Inspira. Espira.
Otto. Nove. Dieci.
- Va tutto bene. - disse, cercando di controllarsi.
La cameriera intanto si era alzata, e con un fazzolettino di carta si
dava da fare per togliergli le macchie di pomodoro dalla maglia.
- Lasci stare. Va tutto bene. - ripetè.
- Mi dispiace tanto! Io... non so come sia successo...
- Va... tutto... bene...
Daniel lo prese per un braccio.
- Che ne dici se torniamo in hotel, così ti cambi?
- Credo sia meglio...
Attraversarono la porta del locale il più velocemente
possibile.
Ryan camminava impassibile, seguito dai suoi amici. I tre si tenevano a
debita distanza, sapendo come il ragazzo reagiva in situazioni del
genere.
D'improvviso si fermò. Strinse i pugni e rivolse il viso al
cielo.
-MALEDIZIONE!
- Oggi non è proprio la tua giornata... - disse Chad ad un
Ryan ormai completamente pulito.
- Già...
- Sei sicuro di non essere passato sotto una scala con un gatto nero in
braccio? - fece Mike.
La battuta fece ridere tutti per alcuni secondi. Poi Chad
sospirò.
- Per fortuna c'è il ristorante dell'hotel. Che
è... - si fermarono davanti ad un cartello.
-... chiuso. - concluse Daniel al suo posto.
- Come? - esclamò il cantante.
- Scusate? - un ragazzo si avvicinò a loro con fare gentile.
I quattro lo guardarono con aria interrogativa.
- Non lo sapevate? Questa mattina il direttore dell'albergo ha avvisato
tutti gli ospiti cha, a causa di un disguido, il ristorante sarebbe
rimasto chiuso. Era possibile ritirare alcuni buoni pasto per
ristoranti convenzionati alla reception, fino a mezzogiorno.
Daniel guardò l'orologio. Le 13:25. Perfetto,
pensò.
I loro stomaci brontolanti li intimarono a cercare un'alternativa.
- Ho visto una tavola calda poco distante da qui... - disse Mike.
- Aggiudicato - gli rispose suo fratello. - In questo momento mangerei
qualunque cosa.
- Va bene che avevo detto che avrei mangiato qualsiasi cosa... ma quel
panino era duro come la suola di una scarpa!
Da quando erano usciti dal locale, Chad non faceva che lamentarsi.
- Almeno abbiamo qualcosa nello stomaco. - gli disse Ryan.
- Certo... una scarpa!
Daniel camminava in silenzio, assorto nei suoi pensieri. Quella
giornata stava andando sempre peggio. Se continuava così,
preferiva non pensare a cosa sarebbe potuto accadere durante il
concerto.
- Senti, Ryan...
Questi si girò. Vedendo il volto dell'amico così
serio, iniziò a preoccuparsi.
- Non è che ti hanno lanciato una maledizione? Voglio dire,
non
sei proprio la fortuna fatta persona oggi. E sembra che questo si
rifletta anche su di noi... - Sul suo viso si aprì un
sorriso
ironico.
Ryan rilassò i muscoli, che teneva tesi in attesa di una
possibile cattiva notizia.
- Non vi facevo così superstiziosi! - esclamò.
- Superstiziosi o no, la giornata sta andando di male in peggio. - fece
serio Chad. - Sono solo le 15:00... in poco più di mezza
giornata ci è capitato di tutto. Comincio a credere che
sarebbe
meglio rimandare il concerto.
Lo guardarono stupiti.
- Ma... con così poco preavviso... - disse Mike.
- Pensa se dovesse succedere qualcosa durante lo spettacolo... sai che
figura?
Ryan stava cominciando a diventare nervoso. Il tono del cantante non
gli piaceva per niente, sembrava incolparlo di quello che era successo.
- Vuoi forse dire che porto sfortuna?
Chad si fermò per guardarlo negli occhi.
- Sto solo dicendo che oggi non sei molto fortunato, amico.
- Senti, "amico"... non è certo colpa mia se tutto mi va
male oggi! E di certo non l'ho voluto!
- E chi ha mai detto questo? Ascolta, mi pare che sei parecchio
suscettibile...
- Suscettibile? Ah, bè sai com'è... non
piacerebbe a nessuno sentirsi accusato!
- Accusato di cosa? Io non ti ho accusato di niente! Adesso smettila.
- Certo, se lo dice lei la smetto, capo! Ma chi ti credi di essere?
Anche Chad perse la pazienza.
- Sono io che ti chiedo chi diamine credi di essere! Io non stavo
affatto parlando di te! Il mondo non ti gira intorno, Peake!
Ormai stavano urlando. Parecchia gente si era voltata per vedere quello
che stava accadendo.
- Ragazzi, datevi una calmata... ci manca solo che litighiamo fra di
noi... - si intromise Daniel.
- Parla con lui, Dan! E' Ryan a essere nevrotico, non io.
- Io sarei nevrotico? - intervenne il chitarrista - Ma sentitelo...
sapete cosa vi dico? Io me ne torno in albergo.
Detto ciò fermò un taxi, ci salì, e
sparì nel traffico cittadino.
Mike prese Chad per una spalla, costringendolo a voltarsi.
- Si può sapere che diavolo ti è preso?
- Non sono io ad aver iniziato.
- No, questo è vero. Ma potevi chiudere il discorso, invece
di continuare a rispondergli!
Il cantante fece una risata sarcastica.
- Perfetto, quindi anche mio fratello è contro di me. A
questo punto me ne vado pure io - fece, incamminandosi.
- Dove vai?
- A fare un giro - rispose, senza nemmeno voltarsi - Ci vediamo in
hotel.
I due ragazzi rimasti si guardarono increduli. Poi, in silenzio, si
misero in cammino anche loro.
Sia chiaro, solo Ryan
Peake trova un taxi così velocemente. Dev'essere un mago...
Ok, credo che dire che quella di Ryan sia una brutta giornata sia
riduttivo. E non è ancora finita!
Ci terrei a dedicare questo capitolo a Giulz95,
la quale, oltre a deliziarci con le sue storie su questo fandom (a
proposito, notizie di Chad e Amélia?), chiedeva questa nuova
schifezzuola già da un po'. :)
Bon, mi ritirerò a scrivere il prossimo e ultimo capitolo!
Baci8
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