Premessa. Questa storia non
tiene conto della maggior parte degli avvenimenti successivi alla seconda
stagione. In particolare, Tyler non è mai stato trasformato in ibrido, Elena è
umana e Alaric è ancora vivo.
Buona lettura!
Caroline sospirò, indirizzando un’occhiata malinconica
alla luna: era la vigilia del plenilunio e l’indomani Tyler avrebbe
attraversato quello stesso viale per allontanarsi il più in fretta possibile
dalla sua famiglia. Dalla sua casa, dai suoi figli. A Caroline era bastato
ascoltare il tono di voce con cui l’uomo si era rivolto ai bambini tutta la
sera, per intuire quanto li amasse; quanto avesse bisogno di sentirli protetti
e al sicuro, specialmente durante le notti di luna piena. Non avrebbe mai permesso
al lupo di avvicinarsi a loro.
Con la consapevolezza ancora velata per ciò che stava
per promettere a sé stessa, Caroline comprese che lei stessa avrebbe fatto il
possibile per aiutarlo ad assolvere quel compito.
da She’s watching over us.
History repeating.
Immagine realizzata da Dreem.
For I am
finding out that love will kill and save
me
But the same love will take this heart that's barely
beating
And fill it with hope beyond the stars.
The beauty and the tragedy. Trading
Yesterday
Mystic Falls, Settembre 2035.
Jeremy Gilbert si girò più volte nel letto, prima di
costringersi ad aprire gli occhi; un ticchettio fastidioso aveva incominciato a
diffondersi nella stanza da una buona manciata di minuti, impedendogli di
prendere sonno.
“Hazel” chiamò a bassa voce, stropicciandosi gli
occhi. Si allungò per premere il bottone di accensione della lampada. “Haze,
senti anche tu questo rumore?”
“Uhm…” la moglie farfugliò qualcosa nel dormiveglia, prima
di voltarsi dall’altra parte.
Jeremy allontanò le coperte dal suo corpo e,
controvoglia, si avvicinò alla parte della stanza da cui proveniva il rumore;
frugando nei cassetti del comò tirò fuori un paio di fazzoletti di stoffa e due
o tre vecchie cravatte che nemmeno ricordava più di avere. Con gli occhi
impastati dal sonno, Jeremy infilò una seconda volta la mano nel cassetto: i
suoi polpastrelli entrarono in contatto con una superficie fredda e liscia. Nel
momento esatto in cui Jeremy attirò a sé l’oggetto, il ticchettio cessò.
Osservò il vecchio orologio di famiglia con aria confusa; d’un tratto, nei suoi
occhi, si accese una scintilla di consapevolezza e l’uomo voltò l’aggeggio.
L’ago della bussola ricavata dalla parte superiore dell’orologio oscillava
ancora leggermente. Istintivamente, Jeremy si avvicinò alla finestra. Dopo
essersi assicurato che la moglie stesse ancora dormendo, sollevò lo strumento
di fronte a lui: l’ago rimase immobile. Confuso e sollevato al tempo stesso,
Jeremy scoccò un’ultima occhiata alla bussola prima di riporla nel cassetto:
doveva essersi sbagliato, rifletté fra sé e sé, prima di tornare a letto. Lo
strano ticchettio non si fece più sentire per il resto della notte.
*
A quasi trecento metri di distanza, qualcuno si stava
allontanando a passo svelto dal viale in cui vivevano i Gilbert. La mano della
persona tremò appena, quando il suo indice sfiorò il campanello di casa Forbes.
La donna che venne ad aprire la porta in vestaglia aveva corti capelli
scompigliati e un’aria piuttosto stanca. I suoi occhi erano spenti: ricordavano
qualcuno che è invecchiato tanto in poco tempo. Tuttavia, quelle iridi, si
illuminarono all’istante quando riconobbero i lineamenti della ragazza che
sorrideva sulla soglia.
“Caroline?”
Caroline Forbes sorrise. Aveva l’aspetto di una
diciassettenne, ma il suo sguardo era profondo e maturo, da donna adulta.
“Ciao, mamma.”
Si sforzò di ricambiare il suo sorriso. Un’unica
lacrima solitaria riuscì comunque a sfuggire al suo controllo. Caroline si
lasciò stringere dalla donna, riconoscendo oltre la sua spalla colori e forme
che a lungo avevano costituito il suo mondo.
“Sei tornata” dichiarò Liz, accarezzando con tenerezza
i capelli biondi della ragazza: erano ancora ondulati e morbidi, della stessa
tonalità e con lo stesso profumo di quando aveva stretto sua figlia a sé per
l’ultima volta, dieci anni prima.
“Sono tornata” ripeté Caroline, in tono di voce
rassicurante. Sciolse l’abbraccio della madre, così da poterla guardare negli
occhi. “Questa volta per restare.”
Nota dell’autrice.
Il capitolo è stato betato
da May_Z
.
Anzitutto, buona sera (buon
mattino? Uhm). Chi ha letto “It calls
me home” o il ciclo di “Cappuccetto rosso” sa che sto armeggiando da un po’ di tempo per
portare alla luce questo progettino folle.
La storia che avete in questo
momento tra le zampe è ambientata a una trentina d’anni di distanza dal
telefilm. I veri e propri protagonisti della vicenda saranno i nuovi giovani di
Mystic Falls, figli dei nostri beniamini ormai adulti: Elena, Jeremy, Tyler,
Matt e Bonnie. Per chi volesse farsi un'idea dei personaggi ho inserito un
piccolo specchietto di presentazione al capitolo successivo. Nei prossimi
capitoli verranno introdotti man mano i vari giovanotti (sono nove, non
spaventatevi!). Ovviamente anche i personaggi
del telefilm saranno presenti all’interno della trama - in particolare
Caroline.
La bussola, che fa una breve
comparsa nel prologo, è stata inserita lì per un motivo ben preciso. Della
serie: “tornerò ancora a rompervi le scatole”.
Credo di aver detto tutto, per ora!
Un abbraccio!
Laura